lunedì 8 febbraio 2010

Scajola: mercoledì ok del Cdm per criteri scelta siti nucleari




Poi, spiega il ministro, si avvierà il percorso per la scelta dei siti da parte delle imprese



ROMA (8 febbraio) - Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola ha annunciato che il Consiglio dei ministri mercoledì approverà in via definitiva il provvedimento per i criteri di localizzazione delle centrali nucleari.

«Da quel momento - ha detto il ministro intervistato a Mattino 5 su Canale 5 - si avvierà il percorso per la scelta dei siti da parte delle imprese. Quando le aziende avranno individuato i territori più conformi credo che nel giro di due anni potremo iniziare i percorsi autorizzativi».

Giorni fa il Consiglio dei ministri aveva impugnato le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono l'installazione di impianti nucleari nei loro territori.

«La scelta dei siti sarà condivisa con il territorio». L'autorizzazione per la realizzazione delle centrali nucleari, ha sottolineato il ministro in una intervista al quotidiano L'Arena, «spetterà al governo ma sarà ampiamente condivisa con gli enti territoriali. Le popolazioni saranno informate e potranno partecipare ad ogni fase del processo autorizzativo, come avviene ad esempio in Francia». Scajola ha spiegato che, in questa fase, si stanno individuando «i criteri ambientali, geologici, urbanistici, economici e sociali che dovranno avere i territori per poter ospitare una centrale. Quando avremo definito i criteri saranno le imprese energetiche a proporre di costruire una centrale individuando il sito più adatto».

L'energia, sottolinea il ministro, «è uno dei grandi problemi del paese. Importiamo l'85% dell'energia che consumiamo, la paghiamo il 30% on più degli altri paesi europei e utilizziamo soprattutto fonti fossili (gas, olio e carbone) che sono le più inquinanti. Questo è il risultato dell'assenza di politica energetica degli ultimi decenni e dello sciagurato referendum del 1987 che cancello il nucleare». Ma il governo Berlusconi, afferma Scajola, «sta correndo ai ripari con una politica energetica che si propone di modificare il mix elettrico: il nostro obiettivo è scendere dall'85% al 50% nell'utilizzo di fonti fossili e produrre il restante 50% in parti uguali con fonti rinnovabili e centrali nucleari».

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