martedì 20 marzo 2012

Sigari e film porno: nel mondo ci si dimette per molto meno



A CURA DI MARCO BRAGHIERI E CARLO MANZO
In Italia l’ipotesi di dimissioni per Michele Emiliano, e molti altri prima di lui, sembra fantascienza. Eppure, all’estero, ministri, deputati, banchieri hanno spesso lasciato l’incarico per “piccole sciocchezze”: un film porno comprato per errore a spese delle Stato, qualche riga copia-incollata nella tesi di laurea, una battuta poco spiritosa o troppi sms a una ballerina sexy. Tutti i casi degli ultimi cinque anni nella nostra infografica, che vi riproponiamo.

domenica 11 marzo 2012

Urso a Fini: "Non sarò mai un'icona della sinistra"


Politica

L'onorevole: "Se la nave cambia rotta, in molti non ci saremo". Sul caso Rivellino: "Ha lasciato per il sospetto che si appoggi il Pd"


"Se la nave cambia rotta, in molti non ci staremo". Parola di Adolfo Urso, insieme ad Andrea Ronchi leader dell'area moderata (e più insoddisfatta) di Futuro e Libertà, la creatura politica di Gianfranco Fini che continua a perdere pezzi: giovedì ha detto addio al presidente della Camera il coordinatore in Campania del partito, Enzo Rivellini. Urso, intervistato dal Corriere della Sera, invia dei messaggi molto precisi a Gianfranco: il disegno di Fli è quello di "creare una destra riformista europea, parte di un bipolarismo normale, non tribale. E' l'unico progetto di Futuro e Libertà che conosco e sono disposto a realizzare. Fini lo sa, con lui sono stato chiaro".

"MAI UN'ICONA DELLA SINISTRA" - Urso utilizza il termine "tribale", quasi a voler riprendere e rimarcare le accuse mosse giovedì dall'europarlamentare di Fli, Potito Salatto, che imputa a Fini una "gestione padronale" del partito. Urso sottolineao poi il disagio provato nel veder sfilare i suoi tra la bandiere dell'Idv di Di Pietro e quelle di Rifondazione comunista. "I miei colleghi intervenuti sono stati chiamati 'compagno Granata e compagna Perina'. Ecco - pone dei paletti ben precisi - a me non si potrà mai chiedere di diventare un'icona della sinistra".

"SE IL PROBLEMA SONO IO, MI TIRO INDIETRO" - Urso si spende poi in un'analisi sulla collocazione politica del partito di Gianfranco Fini. Sta bene il Terzo Polo, che però è ancora orfano di un coordinatore unico. "Casini aveva proposto il mio nome. Rutelli anche - spiega Urso -. Fini no. Se il problema sono io, mi tiro indietro". Quindi l'onorevole torna ancora sull'affaire Rivellini: "A Napoli c'è il forte sospetto che al secondo turno il nostro candidato appoggerà il centrosinistra. Per questo il coordinatore regionale Rivellini ha lasciato il partito".


“da il Giornale”

lunedì 5 marzo 2012

Il futuro della destra italiana

05 / Mar
2012
Lettera Politica 335
• Scritto da Paolo Danieli


Nei paesi europei la destra ha un bacino elettorale medio del 20%, voto più, voto meno. In alcuni stati è frammentata, sparsa in vari partiti o allocata in qualche contenitore moderato, in altri è riunita in un unico movimento, ma lo spazio elettorale su cui può contare mediamente è un 20%. In alcuni momenti lo spazio si contrae, in altri si espande, a seconda delle situazioni. Ci possono essere momenti favorevoli nei quali la destra supera quella soglia o altri in cui cala. Ma quello è il suo bacino.
Ci sono casi, come quello francese, dove il Front National punta a raggiungere un 30% alle prossime presidenziali o come quello tedesco dove oltre a piccole formazioni politiche radicali un significativo spezzone della destra politica è all’interno della Csu/ Cdu.
In Italia durante la Prima Repubblica la destra ha avuto la principale espressione partitica nel Movimento Sociale Italiano, anche se una parte di elettorato di destra era collocato, in funzione anticomunista, nella Democrazia Cristiana.
Nella Seconda Repubblica la situazione è cambiata. Il voto di destra si è distribuito fra Alleanza Nazionale, continuazione del Msi, e altre formazioni minori, come Fiamma e Forza Nuova. Tuttavia il voto di destra è andato anche a Forza Italia e, soprattutto, alla Lega. Poi, nell’ultima fase della Seconda Repubblica, con la costituzione del Pdl, l’elettorato di destra si è collocato in gran parte in questo contenitore, oltre che nella Lega e in formazioni minori, come la Destra.
Ora il ciclo della Seconda Repubblica si è concluso e con esso, verosimilmente, quello dei partiti che l’hanno popolata. C’è da chiedersi quale sarà il futuro della destra nella Terza Repubblica prossima ventura. Fare previsioni, si sa, è pericoloso. Ma lo è altrettanto non porsi il problema e continuare come se niente fosse.
Bisogna allora ragionare circa le prospettive, analizzando le dinamiche che si sono innescate.
A una prima analisi già un elemento balza all’occhio: nel nord del paese c’è la Lega che sequestra una grande mole di voti di destra. Ciò rende impossibile costruire un grande partito di destra che vada a coprire quel bacino elettorale del 20% di cui si diceva sopra. Chi si pone il problema di tenere viva e unita la destra non può prescindere da questo dato.
Ne consegue che allo stato attuale e con una legge elettorale che tende a favorire le aggregazioni l’unico modo per tenere unita la destra è collocarla in un grande contenitore moderato. Con due prospettive. Una, quella diegemonizzarlo attraverso la coesione e la proposta politica. L’altra, quella di attendere che all’esterno si creinole condizioni per costituire un grande partito di destra autonomo. E l’una non esclude l’altra.
Paolo Danieli

domenica 4 marzo 2012

Turchia: scoperta Bibbia di 1500 anni fa`




ANKARA - Durante un’operazione antiricettazione nel 2000, la polizia turca ha trovato una Bibbia finita in un deposito e riscoperta solo ora.
Secondo l’agenzia di stampa iraniana Mehr News, il Vaticano ha chiesto alla Turchia di esaminare l’antica Bibbia scritta 1500 anni fa.
Scritta a mano e in ottimo stato di conservazione, contiene molte tracce del periodo a cui risale. La Bibbia sarebbe in aramaico con alfabeto siriaco su fogli di pelle.
Il suo valore è di 17 milioni di euro.
L’opera sacra, affidata da poco al Museo etnografico di Ankara, è stata richiesta dalla Curia vaticana. La notizia è stata data dal ministro della Cultura e del Turismo Ertugrul Gunay ed è stata riportata dall’agenzia Anadolu. La Bibbia ha fatto nascere la curiosità dello Stato Vaticano in quanto sembrerebbe che la copia sia del controverso Vangelo di Barnaba. Il Vangelo di Barnaba, ricorda il sito del quotidiano di ispirazione islamica Zaman, contraddice il racconto canonico del Nuovo Testamento ''ma ha un forte parallelismo con la visione islamica di Gesu'.
“E' stata scritta in una lingua simile a quella parlata da Gesù”, ha spiegato il ministro all’agenzia di stampa turca,“probabilmente si tratta di aramaico”. Le copie più antiche del Vangelo di Barnaba risalgono al XVI secolo e sono scritte in italiano e spagnolo. Molti dei suoi contenuti e temi sono analoghe alle idee islamiche e include una profezia di Gesù sull'arrivo del profeta Mohammad (SAW) sulla terra. Il manoscritto, oltre ad avere un’enorme valore storico-religioso ha un valore reale di 17 milioni di euro e per una sola copia fotostatica, “viene stimata in 1,3 o anche 1,7 milioni” si legge tra le pagine del quotidiano filogovernativo Today’s Zaman.