venerdì 12 febbraio 2010

Indagati Blanc e Cobolli Gigli per illeciti per illeciti fiscali



Juve: «Falso, noi nella legge»

TORINO (11 febbraio) - Provvigioni ai procuratori sportivi messe irregolarmente a bilancio dalla Juventus alla voce «costi»: si occupa una nuova inchiesta della guardia di finanza e della procura di Torino sui conti della società bianconera. Tra gli indagati, come riporta oggi «La Stampa», figurano il presidente Jean-Claude Blanc e il suo predecessore Giovanni Cobolli Gigli.

Fonti investigative osservano che, per quanto illegittima, si tratta di «una prassi consueta» nel mondo del calcio. Il nuovo fascicolo è il frutto dei controlli svolti dalle Fiamme Gialle in occasione dell'indagine sulla vecchia gestione della Juventus, sfociata in un processo che si è chiuso con l'assoluzione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega. Esaminando i bilanci, gli investigatori hanno scoperto che nel 2006 e 2007 sono stati dichiarati oneri legati ai compensi per i procuratori in occasione di ingaggi o di rinnovi contrattuali dei calciatori. Secondo quanto prevede la Federcalcio, però, le società non possono pagare gli intermediari: a farsene carico debbono essere i giocatori, i cui contratti con gli agenti debbono essere depositati (anche se spesso questo non avviene). In tutto la Guardia di finanza ritiene che ci sia stata una violazione fiscale legata a qualche milione di euro.

È assai probabile, comunque, che vengano coinvolti nell'indagine anche esponenti della vecchia gestione della società, visto che le dichiarazioni del 2006 si riferiscono alla precedente annata fiscale e che ad essere controllati sono anche bilanci risalenti nel tempo; in ogni caso, la maggior parte delle violazioni sarebbe ormai prescritta.

La Juve: abbiamo sempre rispettato la legge. L'invito a comparire inviato a Giovanni Cobolli Gigli e Jean-Claude Blanc per presunti illeciti fiscali è «un atto doveroso». È quanto afferma in una nota la Juventus, che e assicura «di avere sempre osservato la legge e i regolamenti sportivi, attenendosi anche alle direttive della Federcalcio e della Fifa». Nel comunicato, la Juventus fa sapere di avere segnalato «le contestazioni che potenzialmente coinvolgono l'intero "sistema calcio" anche alla Lega nazionale professionisti al fine di «affrontare unitariamente casi analoghi».

«La Juventus ha preso atto delle indiscrezioni pubblicate da alcuni organi di stampa in relazione agli sviluppi di una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza nel corso del 2009 e della quale le comunicazioni sociali hanno dato ampia ed esaustiva informazione», si legge nella nota del club bianconero. «La Società precisa che il precedente Presidente Giovanni Cobolli Gigli e l'attuale, Jean-Claude Blanc, hanno effettivamente ricevuto dalla Procura della Repubblica di Torino, nel corso del mese di gennaio 2010, un invito a presentarsi per illustrare la propria posizione in relazione alle ipotesi di violazioni fiscali in materia di Iva contestate per gli anni fiscali 2005, 2006 e 2007 (di cui alle
dichiarazioni Iva 2006, 2007 e 2008). Un atto che si configura come doveroso a seguito della comunicazione della verifica fiscale da parte della Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica. I legali hanno ricevuto mandato di illustrare la posizione della Società e dei suoi amministratori, che possono sin d'ora dichiarare di avere sempre osservato la legge e i regolamenti sportivi, attenendosi anche alle direttive della Federcalcio e della Fifa. In questi anni infatti, la Juventus ha stipulato regolari contratti con professionisti i cui compensi sono sempre stati pagati a fronte di attività svolte nell'interesse della Società». Il club bianconero sottolinea inoltre «che non ha mai seguito prassi non corrette che, secondo gli organi di informazione che hanno diffuso l'indiscrezione, sarebbero invalse nel mondo del calcio».

«A tal riguardo - si legge ancora nella nota - la società ha tempestivamente segnalato alla Lega Nazionale Professionisti le contestazioni che potenzialmente coinvolgono l'intero "sistema calcio", anche per affrontare unitariamente casi analoghi. La Juventus ha ragione di credere che quanto sopra sarà dimostrato nelle opportune sedi, come si è già verificato in altre occasioni».

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