giovedì 4 febbraio 2010

Il Mattino di Padova-Regione Veneto, la cuccagna-indennità



Liquidazioni e vitalizi d’oro per i consiglieri uscenti del Veneto, diciassette sono padovani. Al governatore uscente Giancarlo Galan spettano 93.000 euro di Tfr e 4.300 di pensione mensile

GalanPADOVA. E’ fissato per il 10 febbraio il «rompete le righe» del consiglio regionale. Per chi chiuderà il suo periodo di permanenza a Palazzo Ferro Fini sono previsti due sostanziosi premi di consolazione: l’assegno di fine mandato e, per chi abbia compiuto 60 anni e versato contributi per almeno 5 anni, l’assegno vitalizio (la pensione). Per il Tfr si va da un massimo di 93.629,10 euro per chi abbia maturato almeno 10 anni di presenza in consiglio a un minimo di 9.362,91 euro per chi sia stato a Palazzo Ferro Fini per almeno un anno (bastano sei mesi e un giorno). Come si calcolano queste belle cifre? E’ il secondo comma dell’articolo 10 della legge regionale 9/1973 a stabilire che, «ai soli fini della determinazione dell’assegno vitalizio e dell’assegno di fine mandato, l’indennità consiliare lorda è pari all’80% dell’indennità parlamentare».

Orbene: visto che lo stipendio dei deputati di Montecitorio è pari a 11.703,64 euro al mese, l’indennità dei consiglieri regionali è appunto di 9.362,91 euro. L’articolo 19 bis della legge del 1973 prevede che «l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale è autorizzato ad erogare ai consiglieri regionali, cessati dal mandato, deceduti o dimissionari, un assegno pari ad una mensilità dell’indennità consiliare per ogni anno di effettivo esercizio del mandato, il cui importo massimo non superi comunque le 10 mensilità». Vale a dire che il presidente del Veneto Giancarlo Galan, destinato a una poltrona di ministro dopo tre legislature, potrà ambire a un assegno di fine mandato pari a 93.629,10 euro lordi (vale a dire 9.362,10 per 10 mensilità). Che si accompagnerà, al compimento dei 60 anni (ovvero, per Galan, nel 2016) a una pensione mensile di 4.293 euro. Altri sedici politici padovani (12 consiglieri uscenti e 4 già passati ad altri incarichi) hanno la possibilità di incamerare i sostanziosi assegni vitalizi. Ma per ciascuno, in base al percorso politico, si prospetta una situazione diversa.

AL TOP. Alcuni consiglieri hanno maturato il massimo, ovvero 93.629,10 euro. Iles Braghetto (Udc), eletto nel 1995, rieletto nel 2000, tornato in consiglio regionale per un mese, tra il 14 settembre e il 10 ottobre 2006, e poi approdato all’ Europarlamento (non rieletto nel 2009). Lui, il suo assegno, lo ha già incassato. Il leghista Maurizio Conte ha già fatto due legislature e si prepara per la terza. L’assegno, quindi, intende introitarlo più avanti. Punta al terzo mandato pure Piergiorgio Cortelazzo (An-Pdl), destinato a correre nel listino di Zaia. E’ stato invece liquidato nel 2004 Antonio De Poli (Udc), che in quell’ anno è passato all’Europarlamento. Per lui un assegno pari a nove anni, in base all’elezione avvenuta nel 1995 e al bis del 2000. Il successivo rientro a Venezia non gli è valso assegni aggiuntivi. Sembra destinato a ritirare l’assegno vitalizio Franco Frigo (Pd), eletto una prima volta nel 1990 e tornato a Venezia nel 2000, che non ha chiesto la deroga. Così come Giovanni Gallo (Pd), che da 10 anni siede a Ferro Fini. Assegno di fine mandato massimo pure per Vittoriano Mazzon (Pdl), eletto nel 1995, rieletto nel 2000 e tornato a Venezia nel 2009. Al gruppo dei «paperoni» appartiene inoltre Raffaele Zanon (An-Pdl), eletto consigliere nel 1995 e confermato nel 2000 e nel 2005.

CAPOLINEA. Regina Bertipaglia, consigliera forzista che sembra destinata a concludere la sua esperienza dopo una legislatura, avrà diritto a un assegno di 46.814,55.

ASSEGNO RIDOTTO. A un assegno ridotto (84.255,19) ha invece diritto Barbara Degani, che ha fatto nove anni in consiglio regionale prima di traslocare in Provincia. Un anno di presenza a Palazzo Ferro Fini vale, infine, 9.362,91 euro per Massimo Carraro (candidato presidente sconfitto nel 2005 da Galan) e per Elisabetta Gardini (Pdl), che nel 2006 è passata in Parlamento e nel 2008 è approdata a Strasburgo. Tre anni in consiglio valgono (in teoria) 28.088 euro a Flavio Frasson, approdato nel 2006

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