venerdì 30 maggio 2014

Centrodestra, via alle primarie: alla ricerca di un leader Forza Italia, una voce sul nuovo leader: ecco su chi punta il Cav

Il dibattito nel centrodestra è aperto. I moderati e soprattutto i forzisti, come ha sottolineato Raffaele Fitto durante il Comitato di presidenza con Silvio Berlusconi, chiedono primarie immediate e a tutti i livelli per trovare un nuovo leader. Il Cav su questo tema è stato chiaro, al vertice del partito resta lui e di vedere uno dei suoi figli in politica non se ne parla. Ma dopo le europee dentro e fuori Forza Italia è già scattata la corsa alla poltrona da leader del centrodestra.  Tra i volti che "stuzzicano" il Cav c'è quello di Guido Maria Brera, 44 anni, marito della presentatrice Caterina Balivo, è l'uomo del "quid" quel qualcosa in più che l'ex premier cerca con ossessione per individuare il suo erede. Silvio sarebbe rimasto affascinato dal personaggio, che coltiva anche la passione della scrittura. Guido Maria Brera - Il colpo di fulmine sembra sia arrivato durante l'intervista di Brera alle Invasioni Barbariche. Come rivela il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo (il più amato d'Italia secondo uno studio del Sole 24 Ore) al Corriere della Sera, sta per partire il tour per la ricerca di un nuovo volto spendibile per la rinascita di Forza Italia: "Io e Giovanni Toti inizieremo un tour per l' Italia per selezionare tra gli amministratori locali mille volti nuovi: le leadership forti nascono cosi. Sulle primarie non c' è la necessità, ma che il centrodestra debba dotarsi di un metodo per scegliere le proprie figure di riferimento mi pare imprescindibile. Un 'Renzi di destra' viene fuori solo da una contesa democratica". Il sondaggio - E così c'è chi si porta avanti nel lavoro. Il quotidiano Tempo ha selezionato i 10 profili più in vista nel centro destra e li ha sottoposti al giudizio di quattro istituti di sondaggi. Secondo questa rilevazione, Giorgia Meloni è risultata la persona più popolare tra gli elettori, anche più di Marina e Barbara Berlusconi. Staccati Giovanni Toti e Raffaele Fitto. Infine secondo il massmediologo Klaus Davi, Nicola Piepoli, Antonio Noto di Ipr Marketing e Roberto Weber di Ixè, sarebbero ormai bruciate le possibilità di Angelino Alfano di guidare da leader una coalizione di centrodestra. 

giovedì 29 maggio 2014

Affaritaliani.it: Renzi governerà fino al 2034

Se il premier va alle urne perde il 10%. Chi lo ha votato vuole stabilità. A meno che non riesca con "evidenza solare" a dimostrare che per colpo di Alfano e Berlusconi non riesce a fare le riforme. Ne è convinto Massimo Cacciari, intervistato a tutto campo da Affaritaliani.it. Letta? "Avrà un ruolo di rilievo nella Commissione Ue". D'Alema? "Bah... cercherà qualche posto nel direttivo della galassia". Grillo? Ininfluente". Silvio? "Finito"LEGGI L'INTERVISTA Renzi andrà al voto anticipato dopo l'esito delle Europee? "Sarebbe un azzardo da cattivo giocatore di poker. Il Pd è stato votato per il 50% da gente che vuole stabilità. Se rompe perde almeno il 10%. L'unica possibilità è che siano gli altri a costringerlo ad andare al voto perché non vogliono fare le riforme". Gli altri chi? "Alfano e Berlusconi". Una strada percorribile? "Deve dimostrare che il cammino delle riforme è ostruito con evidenza solare per colpa degli altri. Se riesce va alle urne e rifà il 40%". Che cosa succederà ora nel Pd? "Niente. Sono tutti renzini". Anche D'Alema? "Bah... orami cercherà qualche posto in Europa, all'Unesco, all'Onu o nel direttivo della galassia". E gli altri big? "Letta corre per un posto di rilievo nella Commissione Ue. E ce la farà". Renzi ha rifatto la Dc? "Non né demoscristiano né di sinistra. Non c'entra nulla. E' un prodotto tipico degli ultimi 20 anni". Berlusconi è finto? "Certo, da quando il suo governo si è sfasciato. E' stato resuscitato l'anno scorso dalle cazzatte commesse dal Centrosinistra e da Bersani". Il futuro del Centrodestra? "Non c'è. Non hanno un Renzi e dovrebbero invertarselo". Salvini? "E' una barzelletta? L'estremismo non esiste in Italia, paese di conservatori e moderati". E Grillo? "Il 20% è parecchio, anche se le ha sbagliate tutte e se ne rende conto anche lui. E' abbastanza ininfluente e può tenersi il 20% per l'eternità". Quindi? "Bisogna vedere se Renzi riesce a fare alcune delle cose auspicate e promesse". Sì ma gli altri del Pd e della maggioranza? "Tutti contorno sono. Il problema è cosa riuscirà a fare Renzi". Un voto al premier? "Per la campagna elettorale e per il dopo elezioni 9".

lunedì 26 maggio 2014

“THE ITALIAN DISASTER”. L’anomalia italiana non è Berlusconi, ma Napolitano

In risalto, NEWS, POLITICA giovedì, 22, maggio, 2014 Lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea dalla parte dell’Italia, e si concentra su Napolitano, “studente fascista, poi il comunista favorito di Kissinger”, che mise la firma sul Lodo Alfano, entrò in guerra con la Libia violando leggi e trattati e tramò con Monti e Passera per sostituire Berlusconi… 1. IL SAGGIO INTEGRALE DI PERRY ANDERSON: “THE ITALIAN DISASTER” Dalla “London Review of Books” 23 magg – La vera anomalia italiana? Giorgio Napolitano. Sull’ultimo numero della prestigiosa London Review of Books, lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea in un lungo saggio dal titolo: The Italian Disaster. Non c’è bisogno di traduzione ed è interessante che per parlare del futuro dell’Europa e delle falle nel sistema della democrazia del vecchio continente, si parli del disastro italiano, raccontato con la secchezza degli storici inglesi: una sequenza di fatti, date, pochi commenti e molti argomenti. Quello che Denis Mack Smith ha fatto con i suoi saggi sul Risorgimento e la nascita del fascismo, Anderson, storico di formazione marxista, lo fa con gli anni recenti della storia patria. Secondo Anderson è il capo dello Stato la vera minaccia della democrazia italiana. Visto in patria come il salvatore, “la roccia su cui fondare la nuova Repubblica”, Napolitano è invece una vera pericolosa anomalia, un politico che ha costruito tutta la carriera su un principio: stare sempre dalla parte del vincitore. Così da studente aderisce al Gruppo Universitario Fascista, poi diventa comunista tutto d’un pezzo: nel 1956 plaude l’intervento sovietico in Ungheria, nel 1964 si felicita per l’espulsione di Solgenitsyn, sostenendo che “solo i folli e i faziosi possono davvero credere allo spettro dello stalinismo”. Fedele alla linea del più forte, vota sì all’espulsione del Gruppo del Manifesto per i fatti di Cecoslovacchia e negli anni Settanta diventa “il comunista favorito di Kissinger”, perché il nuovo potere da coltivare sono ora gli Stati Uniti. Gli Usa e Craxi sono i nuovi fari di Napolitano e dei miglioristi (la corrente era finanziata con i soldi della Fininvest) e nel 1996 il nostro diventa ministro degli Interni (per la prima volta uno di sinistra), garantendo agli avversari che “non avrebbe tirato fuori scheletri dall’armadio”. Ma il meglio Napolitano lo dà da presidente della Repubblica: nel 2008 firma del lodo Alfano, che “garantisce a Berlusconi come primo ministro e a lui stesso come presidente l’immunità giudiziaria”, dichiarato poi incostituzionale e trasformato nel 2010 nel “legittimo impedimento”, anch’esso dichiarato incostituzionale nel 2011. E poi una gragnuola di fatti: il mancato scioglimento delle Camere nel 2008, l’entrata in guerra contro la Libia del 2011 (scavalcando costituzione, senza voto parlamentare, violando un trattato di non aggressione), le trame con Monti e Passera per sostituire Berlusconi, modo – secondo Anderson – “completamente incostituzionale”. Per non parlare della vicenda della ri-elezione al secondo mandato (“a 87 anni, battuto solo da Mugabe, Peres e dal moribondo re saudita”) e delle ultime vicende, con il siluramento del governo Letta. Napolitano, che dovrebbe essere “il guardiano imparziale dell’ordine parlamentare e non interferire con le sue decisione”, scrive lo storico britannico, rompe ogni regola. “La corruzione negli affari, nella burocrazia e nella politica tipiche dell’Italia sono adesso aggravate dalla corruzione costituzionale”. E poi il caso Mancino e la richiesta di impeachment contro il presidente da parte di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso, e l’invocazione della totale immunità nella trattativa Stato-mafia, che Anderson definisce “Nixon-style”, termine che evoca scandali come il Watergate. Ma gli esiti italiani sono stati diversi, come ben sappiamo.
http://www.lrb.co.uk/v36/n10/perry-anderson/the-italian-disaster 2. THE LONDON REVIEW OF BOOKS: “NAPOLITANO, ANOMALIA ITALIANA” Caterina Soffici per “il Fatto Quotidiano”

giovedì 15 maggio 2014

Quirinale: Berlusconi si dimise liberamente e responsabilmente

Berlusconi il 4 maggio 2014 – Nell’autunno del 2011 “ci venne autorevolmente consigliato” di rassegnare le dimissioni “dall’attuale presidente della Repubblica”. “Ci sono fatti enormi che necessitano di una commissione di inchiesta”, ha aggiunto Berlusconi parlando a Coffee break su La7 delle rivelazioni dell’ex ministro del Tesoro Usa Geithner secondo cui l’Ue nel 2011 chiese a Obama di far cadere il governo Berlusconi. Al leader di Fi è stato chiesto di commentare il titolo dell’Unità di oggi “Napolitano sbugiarda Berlusconi”: “Napolitano – ha osservato Berlusconi – non mi ha sbugiardato perché io ho chiesto semplicemente cosa fosse realmente successo in occasione del g20, non ho detto cose riguardo ai fatti italiani, non credo di meritare un titolo di quel genere. Napolitano non ha fatto qualcosa contro le mie dichiarazoni”. Ieri il Quirinale ha diffuso una nota secondo cui “Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e già preannunciate l’8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani”. “Sulle vicende che condussero alle dimissioni dell’on. Berlusconi nel novembre del 2011, e dunque alla crisi del governo da lui presieduto e alla nascita del governo Monti, il Presidente della Repubblica – ricorda il Quirinale – dopo averne già dato conto via via nel corso degli sviluppi della crisi, fornì un’ampia ed esaustiva ricostruzione e valutazione nel discorso tenuto il 20 dicembre 2011 in occasione della Cerimonia di scambio degli auguri con i rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche in Quirinale. In quel discorso, così come nel messaggio televisivo del 31 dicembre, possono ritrovarsi tutte le motivazioni relative a fatti politici interni e a problemi di fondo del paese come quelli della crisi finanziaria ed economica che l’Italia stava attraversando nel contesto europeo”. tmnews

martedì 13 maggio 2014

Il caso. Gianfranco Fini si schiera con i montiani e definisce “traditori” i Fratelli d’Italia

Pubblicato
da Odoacre Chierico Gianfranco Fini, dopo il flop dell’alleanza con Mario Monti alle politiche e la mancata elezione alla Camera, “persevera” e annuncia a La Stampa che voterà il 25 maggio la lista dei liberaldemocratici “Scelta europea”. L’ex segretario di An, che si dedica ormai solo alla fondazione LiberaDestra, passa al vaglio tutte le proposte politiche per Strasburgo: “Forza Italia non va presa in considerazione”, mentre Fratelli d’Italia “ha tradito la storia di An”. Una stilettata al partito della Meloni. Perché? “La scelta contro l’euro è un clamoroso abbaglio”. E per questa tesi politico-economica, Fini sfodera addirittura la categoria del tradimento… Infine gli orientamenti di Fini, con le opzioni “potabili”: “Scelta Europea o l’alleanza, timida e pallida, tra Alfano e Cesa”. 

giovedì 1 maggio 2014

La Cassazione: il Parlamento è incostituzionale Napolitano a casa

"Il Parlamento e Napolitano sono anti costituzionali. La Cassazione dà ragione al M5S sull'incostituzionalità del Parlamento dopo la sentenza n.1/2014 ammazza Porcellum della Consulta, allo stesso tempo ci dà ragione sull'obbligo costituzionale, disatteso da Napolitano, di sciogliere le Camere in tempi brevi. In sostanza la Suprema Corte, nella sentenza promossa contro il Porcellum e dalla stessa rimandata alla Consulta, sostiene il concetto più volte ribadito dal M5S che se le Camere sono state elette con una legge incostituzionale, allora esse devono essere rimosse e sostituite. E ciò perché il principio di continuità degli organi costituzionali può consentire una dilazione dei tempi dello scioglimento per consentire alle Camere, per esempio, di modificare proprio la legge elettorale; non consente però di portarle avanti fino alla fine naturale della legislatura. Il titolare, però, del potere di effettuare tale valutazione è il Capo dello Stato. Scalfaro avrebbe sicuramente sciolto, Napolitano da monarca qual è, è del tutto insensibile su questo tema. L'Italia deve tornare ad essere un Paese democratico, dove la sovranità appartiene al popolo. Napolitano, ormai garante solo della casta, se ne deve andare subito a casa, non prima di aver sciolto le Camere." Danilo Toninelli, cittadino portavoce M5S alla Camera

(testo del Cap. Bonola, Reg. "Folgore" della R.S.I., campo di concentramento di Coltano, estate 1945)

Tremar dovesse la terra sotto Il tuo gagliardo passo d'ardito, Tu va' sicuro con il tuo motto: Non ho tradito! Se l'ira cieca, se l'odio tetro, Al tuo passare ti segna a dito, Rispondi senza guardare indietro: Non ho tradito! Se l'ingiustizia, se la vendetta, Per la tua fede t'avran colpito, La tua parola tu l'hai già detta: Non ho tradito! Se nel tuo sangue tu giacerai, Spirito invitto, corpo ferito, Più fieramente risponderai: Non ho tradito! E se la morte che t'è d'accanto Ti vorrà in cielo, dall'infinito Si udrà più forte, si udrà più santo Non ho tradito! Per l'onore d'Italia, per l'onore d'Italia Non ho tradito, non ho tradito, non ho tradito! Per l'onore d'Italia, per l'onore d'Italia Non ho tradito, non ho tradito, non ho tradito!