lunedì 18 gennaio 2010

L'incognita Udc: il Pd lo corteggia, il Pdl non lo vuole.



Ma che cosa succede nel Centrosinistra? E che cosa farà l'Udc? Sono questi due interrogativi strettamente correlati nel Veneto ma che troveranno risposte a livello nazionale. Il centrosinistra veneto ha dichiarato per esempio di voler aprire un tavolo con l'Udc per un candidato comune e ha espresso apprezzamento per la disponibilità di Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre e assessore della Giunta di Massimo Cacciari a Venezia. Intanto però l'Udc ha già presentato il senatore Antonio De Poli quale candidato presidente per il Veneto e l'ha scatenato a mordere i polpacci di Zaia. Quindi De Poli è lanciato, gli altri dovranno adeguarsi... L'Italia dei Valori non ci pensa proprio e pensa di correre in proprio con Massimo Donadi, presidente dei deputati, mentre il Pd fa capire che si fida dell'Udc solo fino a un certo punto e chiede continue prove di fiducia. perché non si sa mai che, a elezioni avvenute, l'Udc trovi un'intesa di programma con il centrodestra e allora addio all'opposizione.
Per il parlamentare veneziano del Pd Pier Paolo Baretta «è positivo» che il Pd Veneto, in vista delle prossime regionali, abbia formalizzato la volontà di ricercare una candidatura unitaria della coalizione «senza veti, ma anche senza imposizioni. È urgente ora stringere i tempi delle decisioni e avviare rapidamente il dialogo coi cittadini del Veneto».
Un sentimento, questa diffidenza nei confronti dell'Udc, che rimbalza in tutte le dichiarazioni anche dei big nazionali. Perché i voti dell'Udc fanno comodo, sia al centrodestra che al centrosinistra in molte Regioni e una linea nazionale precisa non c'è. Per esempio i voti Udc servirebbero al centrodestra in Lombardia, ma il ministro leghista Roberto Calderoli risponde picche: «I voti di chi va a cercare posti non fanno comodo a nessuno. E poi, a furia di cercare il doppio forno, vedrete che bruceranno l'arrosto».
Nel Veneto il centrodestra può fare a meno dell'Udc e pensa solo al derby: «Ben venga la concorrenza tra Pdl e Lega, credo che sia determinante, così si incrementa il sostegno a Berlusconi. Quindi, che aumenti la Lega e il Pdl. Magari che aumenti di più la Lega...».
Un sorpasso che per l'ex doge Carlo Bernini, già presidente della Regione e già ministro dei Trasporti, ora imprenditore alle prese con i problemi di MyAir, è scontato: la Lega che conta sul traino di Luca Zaia supererà il Pdl.

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