mercoledì 6 gennaio 2010

Francesco Storace-elezioni regionali Lazio



Se davvero sarà Emma Bonino la candidata del centrosinistra alle Regionali del Lazio, è bene non sottovalutarla. E preparare con cura – e come dice giustamente la Polverini senza bisogno di scendere nell’arena degli insulti – gli argomenti con i quali avvisare l’elettorato sulle insidie che porta con sé una ipotesi come quella radicale.
E’ lo Statuto della Regione a dover far riflettere. Ogni legge o delibera approvata in contrasto con lo Statuto – a meno che non si voglia addirittura modificare una Carta entrata in vigore nel 2004 e non nel 1948 – rischia di provocare tempi lunghissimi per gli inevitabili contenziosi.
Ed allora è bene che qualcuno prepari un memo alla Bonino.

L’articolo 5 dello Statuto, quello dedicato a Roma Capitale, prevede che “La Regione contribuisce a valorizzare Roma, capitale della Repubblica e simbolo dell’unità d’Italia, centro del Cattolicesimo e del dialogo fra i cristiani, luogo di incontro fra culture diverse e patrimonio storico e culturale universale”: occorre avere ben chiaro, in questo caso, il contesto istituzionale nel quale si è chiamati ad operare.

L’articolo 6, conoscendo la cultura politica della Bonino, è ancora più spinoso. Afferma testualmente, al secondo comma, che la Regione “riconosce il primato della persona e della vita”. Diciamo che risulterebbero francamente incompatibili con lo Statuto le iniziative abortiste di cui si è resa protagonista la leader radicale nel corso della sua battaglia politica.
Ancora, nello stesso articolo, segnaliamo il comma 10: la Regione “collabora con la Chiesa cattolica, nel rispetto delle previsioni del quadro concordatario nonché con le confessioni religiose con le quali lo Stato stipula intese, al fine di tutelare la dignità della persona e perseguire il bene della comunità, in conformità ai principi della Costituzione”. Credo che sia un principio molto chiaro, su cui non ci possono essere esitazioni, né colpi di testa.

Ci auguriamo, infine e per ora, che Emma Bonino voglia leggere con attenzione, il testo dell’articolo 7, dedicato allo sviluppo civile e sociale.
Assegna un compito importante, rilevante, fondamentale alla Regione, ovvero quello di riconoscere “i diritti della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio” e di sostenerla “nell’adempimento della sua funzione sociale”. Non è carta straccia, è carta costituzionale della Regione Lazio, sono valori.

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