domenica 3 gennaio 2010

CARO CONPAGNO




Io non ho vissuto l’epoca della guerra, ho solo 54 anni, mi sono formato

le mie opinioni politiche sui libri, come molti di quelli che mi
leggeranno, e sulla dura realtà vissuta tutti i giorni sulla mia pelle.
Ma a differenza di tanti di Voi, cari compagni, non mi sono fermato al
primo libro letto, né mi son...o lasciato convincere dalle lusinghe di
qualche anziano apparentemente ben informato ed interessato a formare
la mia opinione. Ho sempre rifiutato il ruolo di “carne da cannone” che
molti mascalzoni della sinistra (ma anche a destra non mancano analoghi
esempi) riservano ai giovani, cercando di capire da solo se quanto mi
raccontavano era la verità, oppure era un modo per “caricarmi” ed
utilizzarmi per i loro scopi. Tu, invece, caro compagno, che cosa hai
fatto in tutti questi anni? Quante baggianate hai bevuto, quante
persone hai discriminato o addirittura aggredito perché ti avevano
insegnato che “uccidere un Fascista non era reato” ? Ti hanno sempre
detto che i Fascisti hanno preso il potere con la violenza, uccidendo
centinaia di pacifici uomini del popolo, ma non ti hanno mai parlato
del “biennio rosso”, vero? Non ti hanno detto che subito dopo la
rivoluzione leninista del 1917 in Italia scoppiarono tafferugli e
scontri, voluti proprio dai “rossi” che aspiravano a fare diventare la
nostra amata Patria un Soviet sul modello dell’URSS, con le tragiche
conseguenze sotto gli occhi di tutti… E non ti hanno detto che in
questo periodo, dal 1919 al 1922, i rossi trucidarono più di 850
persone in nome della loro tentata rivoluzione, la maggior parte delle
quali simpatizzanti per il neonato Fascismo! Così come non ti hanno
detto che il numero dei caduti per mano dei rossi superò i duemila, se
si considera anche l’anno 1918, ovvero quando il Fascismo non era
ancora nato. Così come ti hanno raccontato che le squadre Fasciste
furono il braccio armato della borghesia e del padronato, senza però
mai spiegarti come mai il Fascismo, nei suoi primi anni di Governo,
legiferò soltanto a favore della classe lavoratrice e dei meno abbienti
in genere, dando al popolo italiano pensioni,cassa integrazione,
assistenza agli invalidi,sanità e scuole gratuite, colonie estive per i
figli dei meno abbienti…Lo sai, caro compagno, che il lavoratore
Fascista fu il primo al mondo a beneficiare della riduzione della
settimana lavorativa a 40 ore, mentre in tutti gli altri Paesi,
soprattutto nelle cosiddette“democrazie”, i lavoratori avevano un
orario di 48 ore settimanali ? Già…Però mancava la libertà! Almeno così
ti hanno insegnato… C’erano i Tribunali Speciali, le condanne a morte,
mancava la libertà di pensiero…Però nessuno ti ha mai fatto vedere le
nude cifre: venti anni di “dittatura” portarono a “ben”42 condanne a
morte, di cui solo 31 eseguite… E per reati di terrorismo e di sangue
compiuti da individuidi etnia slava, che comportarono morti e feriti
fra la popolazione! Quei “cari” compagni che ti hanno istruito, ti
hanno mai detto quante condanne a morte ci furono in 20 anni nell’URSS
di Lenin e poi di Stalin? Eppure da Stalin prendevano ordini, e si
batterono per fare entrare l’Italia nell’orbita dell’ex URSS… Vuoi un
solo dato, tanto per fare un raffronto? Nei dieci giorni cheseguirono
il 25 aprile 1945, nella sola zona di Torino, corsero alcune voci che
quantificavano in 8000 (ottomila) i “fascisti e presunti tali
”trucidati dalle orde partigiane… La Prefettura di Torino (Prefettura
in mano ai partigiani, naturalmente) emise un comunicato ufficiale per
smentire e sminuire queste cifre: i trucidati non erano 8000 ma
“soltanto”duemila! In dieci giorni… E nella sola zona di Torino! Anche
a volere credere alle cifre “partigiane”, fanno pur sempre 200
uccisioni al giorno, vero compagno? Per non parlare delle altre zone
ancora più cruente, con il famigerato “triangolo rosso” dell’Emilia
Romagna… Come dici compagno? Stai obiettando che i dissidenti venivano
condannati al confino? Sì, certo, nessuno lo ha mai negato… Chi
tramava contro il Fascismo veniva spesso condannato al confino, in
località tipo Ponza, Ventotene, Ustica, Ventimiglia… Tutte località
ancora oggi note per il loro clima mite e per le bellezze naturali… Non
come la Siberia o i Gulag di “papà” Stalin, o le foibe dell’altro
vostro illustre alleato, il Maresciallo Tito…! Non per altro, quando i
tuoi compagni riesumano la follia della violenza Fascista e delle
uccisioni, si devono ridurre a citare il caso Matteotti… Ma anche qui,
come sempre, non te la raccontano giusta, caro compagno. Ormai chiunque
si sia preso la briga di leggere qualche libro sa che Giacomo Matteotti
fu rapito ed ucciso perché aveva scoperto una rete affaristica sulla
gestione del petrolio e dell’apertura di case da gioco, rete che pareva
toccare addirittura la Casa Savoia… Altro che violenza Fascista! Il
cadavere di Matteotti venne poi gettato fra i piedi di Mussolini nel
vano tentativo di fare cadere il suo Governo, e di questo si convinse
persino il suo più feroce accusatore ai tempi del processo, il
socialista Carlo Silvestri, il quale aderì alla RSI dopo avere
visionato i documenti riguardanti i veri mandanti
dell’omicidio…Documenti che, guarda caso caro compagno,scomparvero dopo
il fermo di Mussolini da parte dei tuoi compagni partigiani,
nell’aprile del 1945. Non credi alle parole di un Fascista, compagno?
Allora leggiti il libro scritto dal compagno giornalista de “L’Avanti”
Franco Scalzo: “Il caso Matteotti – Radiografia di un falso storico” –
Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1996. Anche all’epoca, caro compagno, ci
furono dei trinariciuti pronti a non credere ai Fascisti… Ed infatti,
il 12 settembre 1924, per “vendicare”Matteotti, i comunisti uccisero il
sindacalista e deputato Fascista Armando Casalini, che spirò fra le
braccia della sua bambina… Ma immagino la tua risposta, compagno, a
proposito di questo episodio: “Mai sentito nominare”. Come dici
compagno? Oltre a Matteotti ti hanno parlato dei fratelli Rosselli e di
Gramsci, che sarebbe morto in carcere nel 1938 grazie ai Fascisti? Bè,
se posso darti un consiglio da “Camerata” a compagno, studiati bene
quali furono le attività dei fratelli Rosselli ed il loro ruolo negli
attentati terroristici anarcoidi degli anni che vanno fra il 1919 ed
il1937… E leggiti meglio la storia di Gramsci, il quale venne sì
arrestato, ma venne anche liberato nel 1934 e graziato nel 1937… Tornò
libero e morì in una clinica privata di Roma, ma non certo a causa
della “violenza Fascista”! Ma se su tutte le cose sopra descritte sei
stato male informato, caro compagno, di quanto sto per dirti non ne
avrai mai e poi mai sentito parlare… E’ troppo imbarazzante per i tuoi
compagni affrontare questo discorso, benché sia tutto abbondantemente
conosciuto e documentato dai tuoi “capi”… Il Fascismo fu solo violenza,
olio di ricino, privazione delle libertà individuali? Ed allora come
mai i tuoi più illustri compagni nel 1936 lanciarono il famoso “Appello
ai fratelli in Camicia Nera”? La decisione di pubblicare il famoso
appello nacque nel clima di sfiducia che pervadeva la dirigenza
comunista in esilio alla metà degli anni 30. Essa si rendeva ormai
conto che il consenso del popolo italiano nei confronti del fascismo
era pressoché totale, anche se oggi te la raccontano molto
diversamente, e che persino le masse operaie ormai appoggiavano il
fascismo in blocco. I comunisti di allora, che conoscevano
perfettamente la situazione italiana, riconobbero ciò chegli ignoranti
di oggi si rifiutano di ammettere... Nel giugno del 1936, sulla rivista
"Stato operaio", la rivista teorica del PCI, i dirigenti comunisti
tentano un primo approccio: "Noi tendiamo la mano ai fascisti nostri
fratelli di lavoro e di sofferenze perché vogliamo combattere insieme a
essi la buona e santa battaglia del pane, del lavoro e della pace.
Tutto quanto noi vogliamo, fascisti e non fascisti, possiamo ottenerlo
unendoci e levando la nostra voce, che è la voce del popolo".
Nell'agosto si arriva a un documento solenne, rivolto ai "fratelli in
camicia nera", che ha come base la riconciliazione tra fascisti e non
fascisti: "Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere insieme a
voi e a tutto il popolo italiano per la realizzazione del programma
fascista del 1919 e per ogni rivendicazione che esprima un interesse
immediato, particolare o generale, dei lavoratori e del popolo
italiano". Tra i firmatari dell'appello figurano: Togliatti, Grieco,
Gennari, Di Vittorio, Marabini, Montagnana, Longo, Ciufoli, Lampredi,
Valiani e moltissimi altri. Durante l'Ufficio Politico dell'agosto, e
nel corso del Comitato Centrale di settembre i dirigenti comunisti sono
costretti a riconoscere i risultati conseguiti dal fascismo. Greco
afferma che "Dobbiamo specificare che lotteremo per una democrazia
nuova che tenga conto dell'esperienza fascista."; Montagnana che
"L'attività degli antifascisti, degli stessi comunisti, è pressoché
nulla. Gli elementi attivi sono fascisti" e che "Noi dobbiamo avere il
coraggio di dire che non ci proponiamo di abbattere il fascismo"; Longo
che "Noi siamo dei pigmei e nulla possiamo ancora contro le
organizzazioni avversarie";Ciufoli che "Il PCI, facendo suo il
programma del 1919, colmerà il vuoto che esiste ancora tra noi e le
masse"; Gennari che "L'attività svolta dalle masse nei sindacati
fascisti e i risultati ottenuti dimostrano che già i sindacati fascisti
possono essere uno strumento di lotta contro il padronato e perciò essi
debbono essere considerati comei sindacati operai nella attuale
situazione italiana". Capito compagno? Nel 1936, dopo la conquista
dell’Impero, non eravamo poi così male agli occhi dei tuoi dirigenti!
Addirittura il programma Fascista del 1919 volevano adottare! E non si
proponevano di abbattere il Fascismo, considerando addirittura i
sindacati Fascisti come strumenti di lotta operaia contro i padroni!
Chissà quando è che i tuoi compagni hanno scoperto che il Fascismo era
solo violenza, che fu il braccio armato di borghesi e padroni, che
privava il popolo della libertà… Fino al 1936 (dopo 14 anni di
“dittatura Fascista, compagno, è bene ricordarlo) parevano non pensarla
così… Avrà influito il fatto che l’appello rimase inascoltato dai
Fascisti? Avrà influito il fatto che dopo il periodo delle vittorie
cominciò quello dei sacrifici e delle sconfitte? Tutto può essere, caro
compagno… Tutto, tranne il fatto che i tuoi compagni raccontino le cose
per quello che sono e che furono! Anche nel breve periodo della RSI,
mentre i Fascisti si sforzavano di favorire le classi lavoratrici, i
tuoi compagni erano schierati con i “liberatori”, curiosamente alleati
degli stessi “padroni” che questi compagni dicevano di
combattere…Fascisti Repubblicani che creavano la cogestione e la
socializzazione delle imprese, e comunisti italiani alleati delle
famiglie padronali (una fra tutte: gli Agnelli ), poiché entrambi
sabotavano lo sforzo Fascista per favorire l’invasione della Patria da
parte degli “alleati”… Credi a noi, Compagno… Ti hanno preso per il
deretano per decenni, e tuli hai accontentati, aiutandoli a prendersi
il potere, ad uccidere quanti, come noi, potevano sbugiardarli ed
inchiodarli alle loro responsabilità. Ti hanno fatto diventare
“partigiano” per difendere i loro interessi e le loro trame con Mosca,
gli USA e gli industriali italiani. Ti hanno convinto a continuare ad
uccidere anche dopo la guerra, fino agli anni 50 almeno, per paura che
qualcuno potesse un giorno tornare per smascherarli e dare a loro
quello che meritavano… E ti hanno educato all’odio per quelli come noi
sempre per lo stesso motivo: il sacro terrore di doverla un giorno
pagare. Negli anni 70 hanno trovato una generazione facilmente
malleabile, e l’hanno mandata in piazza a scannarsi con altri giovani
come loro,“colpevoli” di conoscere la verità… E tu compagno hai
sfondato il cranio a colpi di chiave inglese a sedicenni come Sergio
Ramelli, hai bruciato vivi i fratelli Mattei nel rogo di Primavalle a
Roma, perché ti avevano detto che uccidere i Fascisti (ed i loro figli,
in questo caso) non era reato, hai “sprangato e spesso ammazzato dietro
loro ordine ed incitamento, mentre loro si godevano le prebende
parlamentari… Non è ora di aprire gli occhi, compagno? I documenti ci
sono tutti, basta sapere cercare e sapere leggere… Un ultimo esempio
prima di salutarti? La prossima volta che qualche vecchio assassino ti
inviterà a celebrare il suo 25 aprile, o la prossima volta che qualcuno
di loro ti parlerà degli “eroi” partigiani“trucidati” dai Fascisti,
sbattigli sotto il grugno una copia della Sentenza del Tribunale
Supremo Militare del 26 aprile 1954… In essa, senza ombra di dubbio,
troverai scritto che i militari della RSI erano legittimi combattenti
belligeranti a tutti gli effetti, nonché rappresentanti di uno Stato
riconosciuto ed operante… E troverai scritto anche che i cosiddetti
“partigiani” non avevano alcun titolo legale per essere definiti
“belligeranti”… In altre parole, militari legittimi contro banditi in
borghese che sparavano a tradimento. Questo è scritto in una Sentenza
di un Tribunale della Repubblica Italiana,scritta ben 9 anni dopo la
caduta del Fascismo. Come dici compagno? Non ne avevi mai sentito
parlare? Al partito non te lo avevano mai detto? Lo so compagno, lo so…
Pierangelo CAIROLI

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