lunedì 14 dicembre 2009

Le reazioni dopo l'aggressione a Berlusconi


Napolitano: fermare la spirale di violenza
Bindi: il premier non faccia la vittima
Il Pdl insorge: «Ciarpame politico»
Polemica per un'intervista della presidente del Pd. E Di Pietro: «Berlusconi istigatore». Scoppia la bufera politica

MILANO - «Esprimo la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del presidente del Consiglio al quale va la mia personale solidarietà». Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha commentato così l'atto di violenza contro il presidente del Consiglio in piazza Duomo a Milano. Il presidente della Repubblica, che domenica sera ha anche telefonato al premier al termine degli accertamenti medici all'ospedale San Raffaele, ha anche espresso «il più netto, rinnovato appello perché ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza». Il messaggio del Colle non ha però spento le polemiche politiche scatenate dal primo commento a caldo di Antonio Di Pietro sull'aggressione al premier. Una vera e propria bufera, rafforzata dalle parole di Rosy Bindi. «Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza» ha detto il leader Idv. «Il premier non faccia la vittima» ha rincarato la dose la presidente del Pd, che ha accusato il premier di essere «uno degli artifici del clima violento» che si respira nel Paese. Dura, in entrambi casi, la reazione del Pdl. «Le affermazioni di Rosy Bindi, per il sottosegretario paolo Bonaiuti - sono un lascito del passato: nelle sue parole si percepisce quel terribile concetto di superiorità morale che è tipico della sinistra». «Finchè la sinistra - ammonisce il sottosegretario - si tirerà dietro questo ciarpame non arriverà a nulla. Il moralismo li anima li rende convinti di essere solo loro depositari della verità. È un'arretratezza che va superata».

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