martedì 18 ottobre 2011

In Molise si dissolve il Pd e la sinistra perde 20.000 voti




Inserito da Riccardo Ghezzi 18 OTT. 2011
Nell’indifferenza generale, in Molise si dissolve il Pd e la sinistra perde 20.000 voti
Non lo dice nessuno, allora lo diciamo noi. Le elezioni regionali molisane del 16-17 ottobre hanno emesso un verdetto forse più importante degli altri: il crollo del Pd. Si parla di elezioni regionali, le quali hanno una valenza e risvolti in ambito nazionale molto relativi, ma il dato è curioso soprattutto perché si tratta del soggetto politico che da tutti i sondaggi del momento è additato come nuovo primo partito d’Italia.
Il Pd di Pier Luigi Bersani, quello che un giorno sì e l’altro pure tira fuori la frase “Berlusconi si deve dimettere”, in Molise è invece sceso sotto il 10%, doppiato dal PdL e quasi raggiunto da Idv.
Un dato ignorato dai media, almeno per il momento, ed anche piuttosto allarmante, considerando che arriva nell’ambito di una sconfitta piuttosto netta del centro-sinistra. Una sconfitta destinata a spegnere entusiasmi post-referendum e post-amministrative, e che probabilmente regalerà un po’ di serenità alla coalizione di centro-destra.
La vittoria di Michele Iorio, nonostante le due legislature precedenti, non era affatto scontata. Anche perché il centro-sinistra, candidando un uomo di destra come Paolo Frattura, sperava nel voto disgiunto. Mossa che stava per costare cara al centro-destra, visto che Iorio ha sì vinto, ma con uno scarto di pochissimi voti: poco più di 1.000, tradotti in una percentuale pari allo 0.79%, ossia 46,94% Iorio e 46,15% Frattura.
Scampato il pericolo, reale, di una sconfitta di Iorio, i dati riguardanti i voti alle liste sono di gran lunga favorevoli al centro-destra: 56,37% il totale della coalizione a sostegno di Iorio, solo 40,49% per il centro-sinistra.
Un sonoro distacco di ben 16 punti. Cinque anni fa era stato solo di 5 punti: 52,93% il centro destra, 47,06% il centro-sinistra.
In senso assoluto, l’astensionismo è stato molto forte: solo il 59,79% degli aventi diritto si è recato alle urne, a fronte del 65,09% della precedente tornata. Il centro-destra ha perso 4.000 voti, il centro-sinistra ne ha persi più di 20.000: dai poco più di 93.000 di cinque anni fa ai 72.803 di oggi.
Una batosta. Una debacle evidente per Bersani e compagnia.
Forse un segnale che non bisogna credere ai sondaggi. Vero che la destra non sta bene, vero che l’astensionismo sta aumentando, ma il centro-sinistra certo non piace agli elettori.
Come già detto, il dato più importante è quello del Pd: il primo partito di opposizione ottiene la ridicola percentuale di 9,86%, 17.735 voti assoluti. Nelle precedenti elezioni i Ds da soli avevano ottenuto 21.767 voti, pari ad una percentuale del 10,90%. Meglio ancora era andata alla Margherita: 12,42%, voti totali 24.810. Dunque, Ds e Margherita sommati avevano ottenuto 46.577 voti. Cinque anni dopo, il Pd ha ben 28.842 voti in meno: quasi 30.000. In pratica, ha perso quasi 2/3 degli elettori.
Tiene invece Idv, pur perdendo 2.000 voti.
Se queste elezioni molisane hanno fornito segnali di crisi, sono tutti per il centro-sinistra. In un momento oltretutto difficile, dopo tre giorni consecutivi di figuracce in Aula e nelle piazze.
Ed ora, chi lo dice a Bersani?
Sappiamo già la risposta: “Uè ragassi, mo siam passi? non siamo qui a pettinare bambole, Berlusconi si deve dimettere”.
Ripetilo pure, caro Pier Luigi. Intanto in Molise il tuo partito è quasi sparito.

Piccola postilla. Da oggi il Molise ha un nuovo consigliere regionale, con relativo stipendio: Cristiano Di Pietro, figlio d’arte, diplomatosi alla veneranda età di 22 anni (!) come privatista presso l’istituto tecnico di Pratola Peligna. Voto 39 su 60, esame sostenuto a porte chiuse per inspiegabili motivi di sicurezza. Un nuovo “Trota” insomma. Se lo ricorderanno a sinistra quando faranno manifesti per difendere laureati precari o gruppi su fb per prendere in giro Renzo Bossi?

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