mercoledì 8 aprile 2009

San Giovanni Lupatoto. Aumenta la tassa sui rifiuti.

La stangatina tariffaria di primavera arriva stasera in Consiglio comunale (convocato alle 20.30), almeno per quanto riguarda i rifiuti. La tariffa della raccolta immondizie aumenterà infatti del 5 per cento, aumento generalizzato applicato a tutte le categorie, dalle famiglie ai negozi. Lo ha già deciso, approvando una apposita delibera, la giunta comunale. A seguito dell’aumento, la previsione del gettito è stata stimata dall’ufficio tributi municipale in 2.821.734 euro.La decisione di incrementare la tariffa è stata assunta dal Comune dopo che la Sgl Multiservizi, la società comunale che gestisce in concessione per conto dell’amministrazione comunale il ciclo dei rifiuti (in effetti svolto da Amia Verona) ha stimato un aumento di costi per il 2009.Spiega il sindaco Fabrizio Zerman: «La legge ci obbliga a coprire per il 100 per cento il costo del servizio. L’aumento medio per ogni famiglia lupatotina dovrebbe essere di pochi euro l’anno, forse tra 5 e 10 euro».Visto che gli utenti del servizio nettezza urbana sono circa 12mila (10 mila famiglie e 2000 tra negozi e uffici) si può stimare che l’incremento medio nella spesa per le immondizie sia intorno ai 12 euro. Potrebbero essere 20 euro per chi ha una casa grande o un ufficio spazioso e 5 per una famiglia che vive in un appartamento da 80 metri quadrati.Va in proposito ricordato che il criterio di commisurazione delle tariffe per le utenze domestiche in funzione fa riferimento, per il cinquanta per cento, al numero dei componenti il nucleo familiare e per l’altro cinquanta per cento alla superficie dell’immobile occupato.«Diciamo che questo adeguamento è un passo di avvicinamento alla Tia, la tariffa integrata sui rifiuti, che comporterà forse ulteriori aumenti», dice Zerman.Zerman, in tema di immondizie, ha annunciato nel corso del dibattito sull’inceneritore di Ca’ del Bue tenutosi alcuni giorni fa a Raldon, che sono in arrivo importanti novità.Il primo cittadino locale ha infatti sottolineato come la battaglia contro l’inceneritore e i suoi forni a griglia si possa pensare di vincerla soltanto attuando strategie e politiche diverse sulla produzione e sullo smaltimento dei rifiuti.«Se non arriviamo produrre meno rifiuti da questo problema di Ca’del Bue non se ne esce», ha spiegato Zerman a Raldon.Il professor Ruzzenenti, uno dei relatori al medesimo convengo, è stato ancora più radicale.«Lo smaltimento biomeccanico a freddo dei rifiuti, propugnato da molti per Ca’ del Bue, non funziona se non in presenza di una raccolta differenziata spinta», ha detto lo studioso. «Una raccolta da attuare non come ora con i cassonetti, dove dentro c’è di tutto, soprattutto imballaggi, ma con il sistema porta a porta. E questa è una precisa responsabilità dei sindaci che devono applicare questo sistema nei loro territori».

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