lunedì 26 settembre 2011

...alla fine la Grecia fallisce


G20: maxi piano da tremila miliardi per la ricapitalizzazione delle banche
I grandi della Terra pronti a salvare gli istituti di credito prima di lasciare andare in default la Grecia. Salvando così l'euro. L'amministratore delegato di Unicredit, Ghizzoni: "L'Italia deve prendere decisione rapide"

MILANO - Un maxi piano da tremila miliardi per salvare l'euro ricapitalizzando le banche e dando più risorse al fondo salva-stati in modo da consentire un default della Grecia sui suoi debiti, mentre cresce l'attesa per la riapertura dei mercati in una settimana che si annuncia cruciale sia per Atene sia per la zona euro.

Secondo il Sunday Times, i paesi del G20 hanno discusso un nuovo schema, che potrebbe essere presentato a giorni, mirato a salvare l'euro e la cui introduzione è stata sollecitata anche da Stati Uniti, Cina e Fmi. Il primo passo del maxi piano d'emergenza rivelato dal settimanale britannico dovrebbe essere una sostanziale iniezione di capitali in almeno 16 banche europee. Secondo gli analisti il conferimento potrebbe riguardare capitale "di contingenza", vale a dire riserve che potrebbero essere utilizzate solo in caso di bisogno.

A quel punto, essendo stato approntato un sostegno alle banche, la Grecia potrebbe andare in default, vale a dire in stato d'insolvenza sui propri debiti: sarebbe stato risolto così uno dei principali ostacoli che impediva ai politici europei di avallare un default di Atene a causa della loro preoccupazione per l'impatto sulle banche continentali - a partire da quelle francesi - che detengono miliardi di euro di titoli di stato ellenici.

Secondo fonti a Washington, citate dallo stesso Sunday Times, sarebbe inoltre probabile che il fondo
salva-stati Efsf riceva risorse aggiuntive e venga anche dotato della possibilità di attingere a finanziamenti sul mercato allo scopo di aumentare la sua capacità d'intervento con un costo complessivo dell'intero piano che si aggirerebbe sui 3mila miliardi di euro.

La notizia sul nuovo piano giunge dopo le pressioni pubbliche da parte del segretario al Tesoro Timothy Geithner che sabato ha messo in guardia 1 dalla "minaccia di default a cascata, corse agli sportelli e rischi catastrofici che devono essere levati dal tavolo, perché in caso contrario tutti gli altri sforzi saranno minati, sia all'interno dell'Europa che a livello globale".

Ma le attese sono anche concentrate sulla Banca Centrale europea, che potrebbe annunciare ulteriori misure per facilitare l'accesso delle banche alla liquidità, a partire da un taglio d'emergenza dei tassi.

Di certo, non c'è tempo da perdere, nemmeno per l'Italia, come hanno avvertito da Washington nelle ultime ore anche le due principali banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo che figurano anche nel ristretto gruppo dei principali istituti di Eurolandia. "L'Italia - ha spiegato l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni - in questo momento è percepita come un'area di massima attenzione. E' ovviamente un paese molto importante, non solo in Europa ma anche al di fuori. La crisi finanziaria ci ha colpito, lo sappiamo tutti, più di altri paesi, ed è importante soprattutto agli occhi di altri operatori americani, ma anche europei, che l'Italia nell'ambito del problema europeo a sua volta prenda delle decisioni rapide sul debito e sul rilancio del paese. Ho trovato molta attenzione e per certi versi molta preoccupazione verso l'Europa e in parte anche verso l'Italia".

Come può recuperare l'Italia? "La decisione - ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo Corrado Passera - è nelle mani del Parlamento e del presidente della Repubblica. Certamente questo è un momento in cui un governo capace di fare un piano che riesce a mettere insieme le parti sociali, che riesce a far condividere a un paese sacrifici di breve termine per benefici di lungo periodo ovviamente sarebbe più adatto. Però quale sia, se questo governo o un altro o come fatto non sta noi a dirlo. Certo sarebbe necessaria una gestione complessiva più efficace di quella che è stata negli ultimi tempi".

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