mercoledì 1 giugno 2011

Ma per chi ha votato la Camorra?

DAW
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Ma non era Lettieri l’uomo di Cosentino, e quindi della Camorra, capace di controllare pacchetti e pacconi di voti nei quartieri malfamati? Sapete chi ha vinto a Scampia? De Magistris, con il 66%. Eppure non se ne parla. La camorra non esiste più quando vince uno di sinistra. E attenzione che il prossimo anno si voterà a Palermo: scommettiamo che anche la mafia sparirà dalla Sicilia?

Per mesi da sinistra ci raccontavano che bisognava difendere Napoli con i denti e con le unghie, che non la si doveva lasciare nelle mani di Cosentino e dei Casalesi. Insomma, tutto ma non la Camorra a Palazzo municipale. Si sentiva il tanfo della criminalità organizzata, il Prefetto della città mandava agenti in borghese a sorvegliare i seggi, il clima era teso.

E qual è stato il risultato delle elezioni? Ovviamente ha vinto, o meglio, ha trionfato con percentuali degne di Bucarest ai tempi di Ceausescu, De Magistris. Ossia esattamente lo sfidante dell’ “uomo di Cosentino”, del “lacché dell’indagato per presunti contatti e legami con il clan dei Casalesi”. E ha vinto con oltre il 65% dei voti, segno tangibile che la popolazione, sempre quella che avrebbe dovuto votare in massa per l’uomo di Cosentino e per il candidato preferito dalla Camorra, ha incoronato per acclamazione il Masaniello manettaro come nuova guida della stanca Napoli.

Ma allora? Era o non era Lettieri l’uomo di Cosentino, capace di controllare pacchetti e pacconi di voti nei quartieri malfamati? Era o non era la città immersa in un clima torbido dove le mani della Camorra arruffavano tutto e mettevano addirittura la croce sul candidato del centrodestra? O per caso stanno meditando di dirci che De Magistris è riuscito nel miracolo di cancellare la malavita locale, di eliminare (ancor prima di indossare la fascia tricolore) ogni ramificazione camorristica a Napoli?

Ma come… non l’aveva già fatto cinque anni fa Rosetta Jervolino quando, tra lo sconcerto generale e l’incredulità del globo terracqueo, riuscì a confermarsi Sindaco al primo turno con oltre il 57% dei voti? Per tutta la campagna elettorale, l’ugola partenopea ci raccontava allarmata che la Camorra era in agguato, che i clan volevano cacciarla, che una strana aria aleggiava sul capoluogo campano. Sondaggisti ed esperti paventavano un sicuro ballottaggio, con la Jervolino a combattere voto su voto per la riconferma. La storia, come detto, andò in modo diverso. E la Camorra? Scomparsa, mai più una parola sulle infiltrazioni dei clan nelle urne. Anche perché sarebbe stato imbarazzante commentare il 66% ottenuto a Scampia.

Scene già viste, già sentite, e non solo a Napoli. Il prossimo anno si voterà a Palermo, per il Sindaco. Cinque anni fa vinse (al primo turno) il pidiellino Diego Cammarata: il suo sfidante, Leoluca Orlando, tuonò sconcertato per la mano di Cosa Nostra che si era infilata nell’urna, con le “schede non regolari”, con “elettori defunti”, e cose di questo tipo. Eh sì, perché la Mafia si era assentata da Palermo solo in un’occasione, nel 1993. Quando Orlando ottenne il 75,3% dei consensi.

Tacere, a volte, è la cosa migliore da fare.

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