mercoledì 4 novembre 2009

I PERCHE' DI ADRIANO

I PERCHÉ DI ADRIANO
Troppe volte nell’arco della giornata, nel vedere il costante bombardamento mediatico, mi sorgono spontanei dei perché. Le risposte il più delle volte sono drammatiche e nascondono delle verità inconfessabili, difficili da credere, perché ancora mi illudo che in questa società bacata non si giochi con la vita delle persone e ci siano dei punti fermi oltre i quali nessuno osa andare per quanti soldi ci siano in ballo.

Da giorni la stampa, le televisioni, quasi facessero un bollettino di guerra ci annunciano che a Canicattì di Sotto o a Bassano di Sopra c’è stato un morto per influenza, e ci parlano in continuazione dello stesso morto fino al morto successivo, quasi a convincerci che ogni giorno ce ne è uno o più di uno. Questo crea allarme e paura ed a niente vale che i vari medici ci dicano che la mortalità è più bassa degli altri anni, che è causata da cause altre già presenti nei pazienti e via di questo passo.

Allora tutti corriamo a farci il vaccino con esborsi miliardari a favore delle casse delle multinazionali dei farmaci.

Perché ci parlano dei pochi morti per presunta influenza e non ci parlano delle tante quotidiane morti bianche sui posti di lavoro? Perché non fanno l’elenco quotidiano dei morti per incidenti stradali, questi sì dei veri e propri bollettini di guerra? Perché non ci danno le statistiche vere dei morti per tumore, dei colpiti da infarto? Forse perché tutte queste cose potrebbero incentivare la ricerca che uno stato civile dovrebbe mettere al primo posto nelle sue finanziarie? Eviteremmo in tal modo di regalare agli stati stranieri le nostre migliori intelligenze che, anche fuori dal territorio nazionale e nonostante le varie difficoltà per essere stranieri, riescono a farsi valere, anche se il più delle volte si devono accontentare di vivere nell’ombra di chi sfrutta la loro capacità di ricerca.

Invece per l’influenza A, B o C che sia c’è già il vaccino pronto, magari comprato a due lire in Cina e tutti, per paura, devono correre a farlo non sapendo a cosa si va incontro; mentre i soliti noti lo sanno.

Le società farmaceutiche lucrano tanto ed un po’ di questo benessere va ai politici di turno, agli spacciatori di notizie e ai vari intermediari. Sono i mezzi di oggi.

Le notizie pilotate, la paura indotta, l’informazione prezzolata e tanti, tanti miliardi.

L’unico augurio che ci facciamo è che il vaccino sia acqua fresca almeno, insieme alla paura, non ci regalano altro.

Una consolazione però ce l’abbiamo: non siamo soli. Infatti anche le altre nazioni europee sono sotto il ricatto della paura; visto che il tutto è gestito dagli organismi internazionali.

Tutto questo mi fa disperare e mi impegna ancora di più nella lotta politica: ci dobbiamo liberare di questi immorali malfattori o per lo meno dobbiamo riacquistare la fiducia in qualcuno. Questo qualcuno possiamo essere solo noi stessi.

Rimbocchiamoci le maniche e … avanti.

Adriano Tilgher

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