domenica 7 settembre 2014

Marò, Nuova lettera shock del prete: “ciò che ho scritto lo pensa la maggior parte degli italiani”

A cura di Armando Yari Siporso Nuova lettera di don Giorgio De Capitani, il prete brianzolo che, tre giorni fa, aveva indirizzato parole molto dure a Giulia La Torre, invitandola a “implorare in ginocchio gli indiani e non dire stronzate”, all’indomani del ricovero, dovuto ad un attacco ischemico, del padre Massimiliano (il Marò trattenuto in India, con l’accusa di aver ucciso due pescatori, scambiati per pirati). Questa volta De Capitani scrive a tutti i lettori del suo sito per precisare e motivare la propria posizione dalla quale, in ogni caso, non recede: “so di darvi un grosso dispiacere, ma ciò che ho scritto lo pensa la maggior parte degli italiani – e aggiunge – quando si tocca la casta militare, apriti cielo! Scendono i fulmini! Forse nemmeno scagliati dai militari quanto da esaltati militaristi” E’ un attacco, sulla vicenda, a 360 gradi quello del sacerdote: contro il Governo italiano “che l’ha strumentalizzata in senso patriottistico, quando di patriottico non c’è nulla”; contro gli uomini di Chiesa “che si nascondono dietro al solito buonismo, un misto di compassione, di prossimità del tutto emotiva, per non dire di convenienza opportunistica”; contro i media nazionali “che si guardano bene dall’esporsi più del dovuto, dietro quella maschera ipocrita che caratterizza la stampa italiana dei poteri forti”. Pur specificando comunque di “non voler colpire la persona di una ragazza – scrive don Giorgio nei confronti di Giulia La Torre – di cui comprendo benissimo lo stato d’animo di figlia che da tempo aspetta che il padre torni a casa, per cui sarei ben felice se la vicenda si risolvesse nel migliore dei modi per i due marò”.

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