giovedì 5 agosto 2010

Tu chiamale se vuoi... coincidenze



Finalmente Fini e signora hanno spiegato tutto: la fortuna è cieca, le coincidenze anche. Almeno per quanto riguarda Fini Tulliani & Partners. Ha ragione Fini: è solo una campagna di fango. Come è possibile parlare di paradisi fiscali, conti off-shore, scatole cinesi quando la signora Tulliani è la prima persona in Italia che dichiari una vincita miliardaria? È vero, l’ha fatto per giustificare tutte le proprietà della famiglia e gli ultimi acquisti immobiliari così da poter respingere le richieste di Luciano Gaucci, l’ex fidanzato, che rivendica la titolarità di un complesso di beni immobili e mobili, ma perché accanirsi contro chi si ripara dietro il muro della trasparenza? Perché non credere alla sfacciata fortuna della signora Tulliani?

D’altra parte che la compagna di Fini fosse una specie di Gastone in gonnella lo testimoniano chiaramente gli attimi fuggenti della sua vita. Raramente una persona ha la fortuna di coglierli tutti come è riuscito a Elisabetta Tulliani. Si fidanza con un compagno di scuola che soltanto casualmente è il figlio di un noto e ricco imprenditore. Che per pura coincidenza a sua volta diventerà il suo fidanzato.
Ma toglietevi quel sorrisino dalla bocca: lei era già ricca. Sul finire degli anni Novanta aveva, come hanno certificato i suoi legali, vinto più di un miliardo di lire dell’epoca. Quindi, quando Luciano Gaucci è costretto a lasciare momentaneamente l’Italia per problemi giudiziari, rifugiandosi a Santo Domingo, Elisabetta Tulliani, grazie alla buona sorte, che sempre veglia su di lei, riesce a superare lo sconforto trovando riparo in Rai prima di fare l’incontro della vita: quello con Gianfranco Fini.

Proprio una donna fortunata. Ma la fortuna in casa Tulliani è di famiglia. La madre, la signora Francesca Frau, è a capo di una società che ha curato un programma di scarso share sulla prima rete. Il costo per la Rai? Un milione e mezzo di euro. Ed è soltanto una coincidenza che la signora Frau fosse in quel periodo anche la suocera del presidente della Camera. Così come lo è il fatto che Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta e quindi cognato di Fini, abiti in un appartamento a Montecarlo che era tra gli immobili di proprietà della Fondazione Alleanza nazionale, gestita, in qualità di tesorieri, da due uomini di fiducia del presidente della Camera, l’onorevole Lamorte e il senatore Pontone. Ed è proprio quest’ultimo che ieri in un’intervista al Corriere della Sera ha spazzato via qualsiasi dubbio sulla presenza di Giancarlo Tulliani nell’appartamento al 14 di rue Princess Charlotte di Montecarlo, accanto all’elegante Novotel: «Tulliani in quella casa? Solo una coincidenza».

E sul senatore Pontone è pronta a mettere la mano sul fuoco anche la vedova Almirante. Su Fini invece: «Lasciamo perdere». Sarà contento l’amico Tonino, Di Pietro, che chiedeva al potenziale alleato Fini di non mettere il bavaglio al Giornale ma le carte in tavola per chiarire. Fatto. A Di Pietro non si può dire no. Quindi, per favore, basta sospetti. Se proprio non riuscite a capire chiamatele, se volete, fortunate coincidenze.

Nessun commento:

Posta un commento