mercoledì 28 gennaio 2015

Chi semina vento raccoglie tempesta

Tutti a braccetto per la pace. La sfilata dell'ipocrisia
Abbiamo assistito ad una deplorevole processione di politici a livello europeo, tutti abbracciati e uniti per una marcia della pace contro l'Islam, dopo aver caparbiamente rinnegato le radici cristiane del vecchio continente. Lasciamo stare i rappresentanti di altre Nazioni del mondo, ma voi, cari politici dell'Unione Europea cosa credete di ottenere? Di poter fermare l'avanzata dell'Islam dopo che avete caparbiamente rinnegato le radici cristiane dell'Europa? Credevate di poter sostituire la civiltà cristiana che in duemila anni ha reso ricca, bella e libera la nostra Europa nella multiforme peculiarità e diversità di ogni Nazione, con una orte di “fede laica nella dea ragione” che ha spalancato le porte all'Islam? Cioè al potere di uno stato teocratico peggiore di tutti i regimi totalitari che hanno sconquassato l'Europa nel secolo scorso! E cosa intende dire Renzi quando afferma che noi siamo più forti dell'Islam in virtù dei nostri valori? Ma in nome di quali valori e ideali marciate se li avete sepolti tutti con le vostre inique leggi soprattutto contro l'uomo e contro la libertà di coscienza distruggendo inesorabilmente la vera famiglia, unico baluardo contro l'avanzata del male per insegnare ai bambini innocenti, come obbligo scolastico, la perversione dei costumi con le inique leggi sul gender? Gesù Cristo direbbe che vi conviene mettervi una pietra al collo e buttarvi in fondo al mare per aver scandalizzato e pervertito i piccoli. Siete dei miserabili topolini che il gatto divorerà, per aver voi stessi per primi calpestato la giustizia, l'educazione, la fede cristiana, la democrazia, la libertà di coscienza e il diritto, in una sorta di nuovo fondamentalismo senz'anima e senza identità, solo all'insegna del “dio euro!”. L'Islam alla fine non è che una vostra “creatura” che voi state ben pilotando, ma che vi sta sfuggendo dalle mani a tal punto che alla fine vi schiaccerà a tappe partendo da Roma e dall'Italia, sede della cattolicità da voi tanto odiata, per passare al setaccio tutta l'Europa, nessuno escluso. E voi, cari politici italiani, al soldo miserabile dei poteri occulti europei, cosa credete di ottenere dopo che avete affondato l'Italia a forza di tasse inique, di imbrogli, di leggi contro l'uomo e la famiglia, di trame losche studiate a tavolino per annientare i piccoli imprenditori, i risparmiatori, le piccole e medie aziende, la nostra migliore industria, arte e agricoltura per far vedere al mondo con orgoglio luciferino che ormai l'Italia è un luogo malsano, corrotto, insalubre e inaffidabile? Dalla mozzarella alla terra del fuoco, dalle acciaierie ai rifiuti, dagli ospedali alle scuole, dagli uffici pubblici agli Enti benefici..... tutto secondo voi è marcio e corrotto, perché siete voi che l'avete avvelenata e diffamata questa nostra bella e gloriosa Italia, impedendole di decollare perché le avete tarpato le ali dopo averla obbligata a passare sotto le “forche caudine” dell'infausta Unione Europea ideata solo per mettere un “cappio al collo” alle singole Nazioni derubandole della loro identità e sovranità! E chi verrà più ad investire qui da noi, terra di corrotti e si super tasse dicono, mentre noi italiani, gente onesta, letterati, artisti, artigiani.... gente che lavora e che produce in silenzio siamo costretti ad emigrare per sopravvivere lasciando la nostra bella e amata terra agli immigrati per lo più islamici che sono dentro casa nostra da decenni e che la fanno ormai da padroni col vostro tacito e ipocrita consenso! Chi semina vento, raccoglie tempesta! Patrizia Stella

martedì 20 gennaio 2015

La Consulta boccia referendum su legge Fornero Salvini: "L'Italia fa schifo"

L
La Corte Costituzionale: quesito inammissibile. Il leader della Lega: "È una vergogna. Vaffa..." È stato dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale il referendum sulla legge Fornero proposto dalla Lega Nord. La sentenza, con le motivazioni della decisione, sarà depositata "entro i termini previsti dalla legge".  "Quest'Italia mi fa schifo e mi batterò per ribaltarla", ha commentato a caldo Matteo Salvini, "È una infamata nei confronti di milioni di italiani che non arrivano a fine mese. Altro che legge elettorale... Oggi muore la democrazia. È una vergogna. Vaffa....lo senta tutta l’Italia. Non finisce qui". Il leader del Carroccio ha poi confermato le manifestazioni in programma: "Il primo appuntamento di piazza, che spero rimanga tranquillo, sarà il 28 febbraio", ha detto, "Renzi a casa con le buone e non solo con le buone".  Nel frattempo la Lega Nord ha chiesto nuovamente alla Camera di sospendere l’esame delle riforme costituzionali, ma la presidenza non ha ritenuto ammissibile la richiesta, cui si sono associati M5S e Sel. In precedenza l’Aula aveva bocciato un’altra richiesta di sospendere i lavori in concomitanza con il vertice Renzi-Berlusconi. 

domenica 18 gennaio 2015

Le due ragazze austriache arruolate nell’Isis vogliono tornare a casa. Vienna: “Arrangiatevi”

Diciassette e 15 anni, Samra e Sabina erano scappate di casa ad aprile. Dopo aver sposato due miliziani ed essere rimaste incinte, ora vogliono tornare a casa, ma il governo austriaco dice no Due ragazze austriache di 17 e 15 anni di origine kosovara, lo scorso mese di aprile sono scappate di casa per andare ad arruolarsi nelle file dell’Is, in Siria, spinte dalla voglia di cambiare stile vitae unirsi alla lotta dei fondamentalisti islamici nel “nome di Allah”.  Due ragazzine lasciatesi irretire in un gioco più grande di loro, diventate le “ragazze immagine” per la jihad in Siria. Ora, però, Samra Kesinovic e la sua amica Sabina Selimovic stanno cercando disperatamente di tornare nel loro Paese. Stando a quanto riferito dai media austriaci citati dal Daily Mail, infatti, le due adolescenti avrebbero contattato le loro famiglie chiedendo un aiuto per tornare a casa. Scomparse da Vienna il 10 aprile scorso, avevano lasciato un biglietto ai genitori in cui chiedevano di non cercarle: “Serviremo Allah e moriremo per lui”. Arrivate nella città siriana di Raqqa, roccaforte dei jihadisti dello Stato islamico, avrebbero sposato combattenti ceceni e ora sarebbero entrambe incinte. Secondo fonti della sicurezza citate dal quotidiano austriaco Oesterreich, le due ragazze non avrebbero alcuna possibilità di tornare a casa dopo la notorietà internazionale conquistata con la pubblicazione delle loro fotografie su internet. Lo stesso portavoce del ministero dell’Interno di Vienna, Karl-Heinz Grundboeck, ha sottolineato che per certe persone “una volta partiti è quasi impossibile” tornare in Austria, l’hanno voluto loro

indagato Ignazio Marino: rischia da 3 a 10 anni con l’interdizione dai pubblici uffici

È rimbalzata sul web come una scheggia impazzita l’iscrizione del sindaco Ignazio Marino nel registro degli indagati per abuso d’uffico e peculato in relazione alle trascrizioni dei matrimoni omnosessuali. La procura di Roma però non ha confermato la notizia. Lo scorso 3 dicembre il movimento politico «Italia Cristiana» ha presentato una denuncia presso gli uffici di piazzale Clodio. Il riferimento è a quanto successo il 18 ottobre, quando il primo cittadino nel corso di una cerimonia in Campidoglio ha registrato ufficialmente in atti pubblici sedici matrimoni tra omosessuali contratti all’estero. «Il sindaco di Roma in concorso con il personale impiegato nella giornata delle trascrizioni dei matrimoni omosessuali – si legge nella denuncia – ha posto in essere atti giuridicamente e materialmente rimarchevoli mediante i quali beni pubblici e personale dipendente venivano destinati a una finalità estranea alla pubblica amministrazione. Di fatto il sindaco ha espropriato il patrimonio della pubblica amministrazione e ha leso il buon andamento della stessa». L’associazione «Italia Cristiana», che propone il messaggio del Vangelo attraverso gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa, prima di presentare la denuncia alla procura di Roma, aveva inoltrato un esposto al ministro dell’Interno Angelino Alfano e al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per chiedere l’annullamento delle trascrizioni gay e il commissariamento di Roma Capitale. «Non abbiamo avuto nessuna risposta nè dal Ministro nè dal prefetto – spiega Fabrizio Verduchi, presidente del movimento – ora invece abbiamo saputo che l’esposto presentato alla procura è stato assegnato al pubblico ministero Roberto Felici, che coordinerà le indagini nei confronti di Marino. Il sindaco non può fare il giustizialista con i vigili quando poi è il primo che con le trascrizioni gay non ha rispettato la legge». Ieri sera, comunque, il tam tam su social network e blog ha fatto il giro della rete. Tutti davano la notizia dell’iscrizione del sindaco come certa. Una notizia, che invece, dalla procura non è stata confermata. «Il 30 dicembre ci siamo presentati a piazzale Clodio per sapere l’esito delle indagini. Quel giorno il nome del sindaco non risultava ancora sul modello 21, quindi il fascicolo era ancora a carico di ignoti», ha spiegato l’avvocato Massimiliano Tedeschi, responsabile dell’ufficio legale del movimento. E ancora: «Ma ci risulta che l’iscrizione sia imminente». Fonte: Il Tempo Riportiamo il comunicato rilasciato questa mattina dall’Ufficio Stampa di Italia Cristiana: La denuncia contro il sindaco di Roma Ignazio Marino per i reati di peculato e abuso d’ufficio, in relazione alle trascrizioni dei matrimoni omosessuali, presentata dal presidente del movimento politico “Italia Cristiana” Fabrizio Verduchi, in accordo con il responsabile dell’ufficio legale avv. Massimiliano Tedeschi, ha determinato l’iscrizione nel registro degli indagati del Primo Cittadino, che allo stato attuale assume ufficialmente la qualifica di indagato. È il Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma Roberto Felici a coordinare le indagini nei confronti di Marino, il quale se condannato dovrà espiare una pena da 3 a 10 anni con interdizione dai pubblici uffici. Indagato Ignazio Marino: rischia da 3 a 10 anni con l’interdizione dai pubblici uffici È rimbalzata sul web come una scheggia impazzita l’iscrizione del sindaco Ignazio Marino nel registro degli indagati per abuso d’uffico e peculato in relazione alle trascrizioni dei matrimoni omnosessuali. La procura di Roma però non ha confermato la notizia. Lo scorso 3 dicembre il movimento politico «Italia Cristiana» ha presentato una denuncia presso gli uffici di piazzale Clodio. Il riferimento è a quanto successo il 18 ottobre, quando il primo cittadino nel corso di una cerimonia in Campidoglio ha registrato ufficialmente in atti pubblici sedici matrimoni tra omosessuali contratti all’estero. «Il sindaco di Roma in concorso con il personale impiegato nella giornata delle trascrizioni dei matrimoni omosessuali – si legge nella denuncia – ha posto in essere atti giuridicamente e materialmente rimarchevoli mediante i quali beni pubblici e personale dipendente venivano destinati a una finalità estranea alla pubblica amministrazione. Di fatto il sindaco ha espropriato il patrimonio della pubblica amministrazione e ha leso il buon andamento della stessa». L’associazione «Italia Cristiana», che propone il messaggio del Vangelo attraverso gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa, prima di presentare la denuncia alla procura di Roma, aveva inoltrato un esposto al ministro dell’Interno Angelino Alfano e al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per chiedere l’annullamento delle trascrizioni gay e il commissariamento di Roma Capitale. «Non abbiamo avuto nessuna risposta nè dal Ministro nè dal prefetto – spiega Fabrizio Verduchi, presidente del movimento – ora invece abbiamo saputo che l’esposto presentato alla procura è stato assegnato al pubblico ministero Roberto Felici, che coordinerà le indagini nei confronti di Marino. Il sindaco non può fare il giustizialista con i vigili quando poi è il primo che con le trascrizioni gay non ha rispettato la legge». Ieri sera, comunque, il tam tam su social network e blog ha fatto il giro della rete. Tutti davano la notizia dell’iscrizione del sindaco come certa. Una notizia, che invece, dalla procura non è stata confermata. «Il 30 dicembre ci siamo presentati a piazzale Clodio per sapere l’esito delle indagini. Quel giorno il nome del sindaco non risultava ancora sul modello 21, quindi il fascicolo era ancora a carico di ignoti», ha spiegato l’avvocato Massimiliano Tedeschi, responsabile dell’ufficio legale del movimento. E ancora: «Ma ci risulta che l’iscrizione sia imminente». Fonte: Il Tempo Riportiamo il comunicato rilasciato questa mattina dall’Ufficio Stampa di Italia Cristiana: La denuncia contro il sindaco di Roma Ignazio Marino per i reati di peculato e abuso d’ufficio, in relazione alle trascrizioni dei matrimoni omosessuali, presentata dal presidente del movimento politico “Italia Cristiana” Fabrizio Verduchi, in accordo con il responsabile dell’ufficio legale avv. Massimiliano Tedeschi, ha determinato l’iscrizione nel registro degli indagati del Primo Cittadino, che allo stato attuale assume ufficialmente la qualifica di indagato. È il Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma Roberto Felici a coordinare le indagini nei confronti di Marino, il quale se condannato dovrà espiare una pena da 3 a 10 anni con interdizione dai pubblici uffici.·

martedì 13 gennaio 2015

Meloni, Tosi e Fitto: il progetto per sabotare l'intesa tra Berlusconi e Renzi.

Come si può credere a questo trio, FITTO un signor nessuno diventato grande nelle file di BERLUSCONI, suo attuale leader, nonostante questo si accinge a tradirlo con una semplicità disarmante tipico di chi è abituato. TOSI ex assessore regionale attuale sindaco di Verona, leghista della prima, ora quando essere leghista significava staccare il Nord dal resto dell'ITALIA, star lontano dai meridionali in quanto mafiosi, sfaticati e puzzolenti, cambiato leader leghista cambiato strategia, adesso anche i meridionali son buoni purché lo votino, mi domando e vi chiedo ma davvero vi fidate di questi due?. MELONI troppo presto per giudicare, ma mi auguro che faccia scelte in linea con la nostra storia e non di convenienza.

mercoledì 7 gennaio 2015

TURCHIA IN EUROPA? NO GRAZIE!

Le forza della ragione ci fa dire no e poi ancora no! Il primo e più grande errore fatto dell’Europa è stato quello di non riconoscere le nostra radici giudaico cristiane. Il secondo, probabilmente ancora più grave, sarebbe quello di consentire alla Turchia l’ingresso in Europa. Al di là delle stesse dichiarazioni di alcuni esponenti politici turchi e ne cito uno per tutti, l’ex primo ministro Erbakan, amico e mentore di Erdogan, quando già nell’89 disse: “gli europei sono malati, daremo loro le medicine” e successivamente ebbe a dire: ”noi turchi musulmani, veniamo per assumere il controllo del vostro Paese e per mettervi radici ed inseguito costruire ciò che riteniamo appropriato e tutto questo con il vostro consenso e secondo le vostre leggi”. Di contro rispondiamo con le parole del Card Ratrzinger quando nell’Agosto del 2004 disse: “le radici che hanno formato e permesso la formazione del’Europa sono quelle del Cristianesimo”, un mese dopo a Velletri ribadì: “storicamente e culturalmente la Turchia ha poco da spartire con l ‘Europa: perciò sarebbe un grande errore inglobarla nell’Unione Europea”. Al di là di tutto questo, le ragioni che non ci consentono di subire questo “inquinamento demografico” sono molteplici ed elencherò solo quelle che ritengo maggiormente significative: innanzitutto non sono occidentali ma sono musulmani, in tutta la Turchia oltre a tanti altri, ci sono centomila imam stipendiati dallo Stato ed una moschea ogni 350 abitanti. Oggi i turchi sono oltre 70 milioni, con il loro trend di crescita, tra poco più di dieci anni, più o meno quando di fatto avverrebbe il suo ingresso, saranno oltre 100 milioni. Anche in Turchia il 20% della popolazione sopravvive al di sotto della soglia di povertà , un turco ogni cento, muore di fame. Questa scellerata possibilità, di un così imponente fenomeno migratorio, in relazione ad un nostro principio di libertà di libera circolazione, riverserebbe in Europa milioni di lavoratori che favorirebbero un’impennata della spesa sociale, oltre a diminuire la produttività, l’occupazione e qualità della manodopera. Secondo il Parlamento Europeo in una risoluzione di dieci anni fa, accettarne l’adesione in Europa “sarebbe un importante contributo allo sviluppo, alla pace ed alla sicurezza dell’Europa”. Sulla stessa linea il nostro Premier, il quale secondo me, dovrebbe si farne un “partner privilegiato”, ma sia lui che il Parlamento europeo, non tengono conto del nuovo Trattato costituzionale, il quale attribuisce agli Stati Membri, un peso politico proporzionale a quello demografico. In poche parole, come prevede la Costituzione, avrebbe il numero massimo di eurodeputati , ben 96 e diverrebbe cruciale in ogni singola decisione. ‘Dagli errori si deve imparare e la ripetizioni degli stessi errori è follia’. In seno all’Onu, oggi con l’ingresso della Lega Araba, l’OCI, l’Organizzazione della Conferenza Islamica che controlla 130 Paesi Islamici e che a loro volta tutti insieme sono 192 Paesi , fanno si che controllano e gestiscono l’Onu e mettono limiti alla nostra Libertà e soprattutto alla nostra Libertà di espressione. Non possiamo non tenere in seria considerazione che in Turchia, non vige un democrazia nel senso occidentale del termine. Come ampiamente documentato da Organizzazioni per i Diritti Umani la carcerazione politica e dei giornalisti è una prassi, i delitti d’onore anche. Se si esclude Istanbul, più del 50% delle donne turche vivono in un clima familiare di terrore, vengono picchiate, stuprate e in diversi casi persino uccise e purtroppo negli ultimi anni molte vengono costrette a suicidarsi. Nessuna donna conosce il marito prima di sposarsi. La stessa Commissione Europea confermò che la Libertà di espressione in Turchia non è affatto garantita. Sono infatti innumerevoli le condanne inflittegli dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Non possiamo tralasciare la vergognosa discriminazione contro i Cristiani che oltre ad essere perseguitati sono esclusi dall’accesso alle funzioni pubbliche, Parlamento compreso. Addirittura alla Chiesa Cattolica, non è consentito costruire nuove Chiese, e neanche ristrutturare le vecchie. Non è permesso aprire seminari, o possedere e gestire proprie istituzioni scolastiche o sociali. Volete ancora la Turchia in Europa? @Armando Manocchia

domenica 4 gennaio 2015

Sicilia, Sardegna e Campania spendono quanto il resto d'Italia

Solo il personale di Crocetta costa 575 milioni, un terzo del costo complessivo del Paese Ma la palma spetta alla Val d'Aosta: ogni statale costa più di mille euro per abitante L'Italia degli sprechi e quella delle virtù. La Sicilia è ancora una volta la maglia nera, il Trentino Alto Adige la regione più oculata. Il capitolo è quello delle spese per il personale con dati che fanno impressione tanta è la distanza fra il profondo Nord e il profondo Sud. Verrebbe da dire che stiamo parlando di paesi diversi e invece no: siamo sempre dentro i confini di un'Italia che viaggia a diverse velocità a un secolo e mezzo dal Risorgimento. Dunque, il sito del governo soldipubblici.gov.it , offre numeri davvero impietosi. Specialmente se si mettono in fila le venti regioni tricolori, con un giallo sulla Valle d'Aosta che è misteriosamente scomparsa dai radar dell'Adn Kronos che ha elaborato le cifre. La Sicilia spende, ma forse dovremmo dire sperpera, la bellezza di 575 milioni. Un capitale che se ne va per fronteggiare i costi della pubblica amministrazione. In particolare i dipendenti a tempo indeterminato. All'opposto il Trentino Alto Adige se la cava più che egregiamente con 8,1 milioni di euro. Inutile l'obiezione facile facile sulla popolazione: la Sicilia ospita circa 5 milioni di persone, il Trentino solo 1. Anche conteggiando la spesa pro capite la classifica non cambia: la Sicilia si conferma la peggiore del mazzo a quota 115 euro, il Trentino Alto Adige vince alla grande, risparmiando e risparmiando ancora con un carico di 7,72 euro per contribuente. Quindici volte meno che nell'isola. Una tabella con un pugno di cifre documenta dunque meglio di tanti convegni e analisi lo sfascio dei conti italiani e spiega, almeno in parte, il disastro del Paese. Ci può pure stare che una regione spenda qualcosa in più di un'altra, ma differenze così marcate non hanno la minima giustificazione. E fa riflettere il fatto che questo scandalo si consumi oggi a dispetto di decenni di denunce e proteste. Tutto inutile. Tutto come prima. Tutto fermo nell'Italia che dice di voler mutare pelle e resta sempre la terra dei gattopardi. Le due classifiche, se studiate con attenzione, hanno almeno il merito di far saltare per aria qualche pregiudizio di marca nordista. Dopo la Sicilia, in termini assoluti, arrivano Campania e Sardegna, rispettivamente a quota 139,8 milioni e 128,6 milioni. Se però passiamo alle spese pro capite, ecco la sorpresa. Dopo la Sicilia, inarrivabile a 115 euro, ecco la Sardegna a 78,41 euro, e subito dietro, inatteso, il Friuli Venezia Giulia che sale sul podio dei peggiori con 71,81 euro. Davanti al Molise, quarto a 52,33 euro, e alla Basilicata, quinta a 35,3 euro. All'ultimo posto con il comportamento più lodevole c'è ancora il consolante Trentino Alto Adige, con 7,72 euro a persona. E subito prima il confinante Veneto, attento a non dilapidare i propri soldi con una spesa di 11,53 euro. Spulciando le carte si trova davvero di tutto: dai 31,19 euro pro capite dell'Umbria ai 16,2 del Lazio. Non ci sono due regioni che abbiano gli stessi criteri e le stesse cifre. Vanno tutte in ordine sparso. E la Valle d'Aosta rappresenta un caso a sé: la spesa raggiungerebbe, viste le dimensioni lillipuziane, l'astronomica cifra di 119,858 milioni di euro. Vorrebbe dire, a spanne, oltre mille euro a testa. Polverizzando la già impresentabile Sicilia. Si aspettano conferme. Intanto Sicilia, Campania e Sardegna valgono da sole la metà del totale. Oltre ottocento milioni su un budget di circa 1,5 miliardi. È il naufragio del Paese che non riesce, o non vuole darsi un'unità di misura per pesare le uscite dello Stato. Dalla sanità ai forestali i conti non tornano. Troppe storture. Troppe differenze. Troppo di tutto. È l'Italia di Arlecchino, dei mille campanili ma anche dei mille trucchi per tirare a campare. E per spegnere la speranza. Classifiche di questo tenore, quasi incredibili, dovrebbero costringere la classe politica ad interrogarsi, non per finta, a varare una commissione d'inchiesta per studiare le cause del disastro e poi a imporre a tambur battente il drastico cambiamento di un malcostume inaccettabile. Invece queste statistiche vengono pubblicate serenamente da anni e danni ma inefficienze e ruberie vanno avanti quasi in automatico. Il migliore non calamita con il suo esempio il peggiore e chi sprofonda continua a sprofondare. Attenzione: in testa e in coda ci sono due regioni a statuto speciale. C'è chi ha fatto tesoro dell'allentamento dei vincoli con Roma. E chi quel tesoro l'ha dilapidato. Speriamo che questa volta non ci si limiti alla solita, vergognosa fotografia pubblicata dai giornali. E poi archiviata con rassegnata indulgenza.