giovedì 6 settembre 2012

“i politici parlano solo delle loro candidature, noi pensiamo a un progetto per il salento del futuro. il consiglio delle autonomie ascolti la propost




05/09/2012
di Paolo Pagliaro

Ci siamo accorti che non basta nemmeno la gravità del momento economico che stiamo attraversando per dare una scossa ai nostri rappresentanti istituzionali. Ci chiediamo allora cosa serva per stimolare un dibattito utile sul Salento e sul futuro di questa terra…?
C’è solo un silenzio assordante che deve farci preoccupare perché così rischiamo di affondare. Non si parla di futuro, se non di quello politico del presidente della Provincia di Taranto Florido o dei nostri parlamentari o di tutti quelli che vogliono trovare, come nel gioco dei quattro cantoni una nuova, collocazione magari su qualche poltrona barese o romana.
Una cosa vergognosa!
A brindisi, il dibattito politico si concentra sugli attacchi personali sui rapporti con Enel del presidente Ferrarese o sul suo futuro politico a Bari o a Roma e non si percepisce niente del futuro di questo territorio dopo la decisione di cancellare la Provincia di Brindisi per accorparla a quella di Taranto.
Proprio a Brindisi e da Brindisi, in primis, dovrebbe alzarsi il grido di allarme.
Invece il nulla, silenzio assoluto. Si è arreso Ferrarese e si sono arresi i Brindisini?
Come è possibile che di fronte a quello che sta avvenendo in tutto il Salento, con manifestazioni di protesta a difesa del lavoro non ci sia nessuno che senta il dovere di programmare un futuro con nuove idee e nuovi progetti?
Quando si sveglieranno i nostri politici? Quando capiranno che l’unica soluzione è quella presentata dal Movimento Regione Salento? Quando si inizierà a pensare alla nostra gente sempre più spaventata dalla persistenza di una crisi devastante?
Chiediamo ufficialmente audizione al Consiglio delle Autonomie, e lo facciamo insieme al Presidente della Provincia di Bari Schittulli, promotore del progetto della Regione Federiciana, per esporre compiutamente la nostra idea riformista, senza se e senza ma, per dare una speranza e un futuro a questa terra, condannata dalle politiche centralistiche baresi e dal silenzio dei nostri governanti a diversi livelli.
Se c’è qualcuno che vuole arrendersi noi del Movimento Regione Salento non siamo fra quelli che getteranno la spugna, fino al raggiungimento dell’unico obiettivo possibile.

Paolo Pagliaro
Presidente
Movimento Regione Salento

martedì 4 settembre 2012

Il governo ha deciso: brindisi e taranto unica provincia, parola al parlamento




Gli abitanti non devono essere meno di 350mila e la superficie deve estendersi per 2.500 metri quadrati, se non si rispettano questi requisiti allora la Provincia non esiste. Lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri che con questa decisione ha cancellato 64 Province italiane e quindi Brindisi e Taranto.

Resta, invece, Lecce svuotata di molteplici poteri. Brindisi e Taranto rispettato il requisito della popolazione, ma non quella della estensione e quindi saranno accorpate, un’unica Questura, Prefettura e Motorizzazione. E quindi un unico Presidente. La posizione del Presidente della Provincia di Brindisi è nota da tempo. “Volevano farci sembrare la casta della politica – afferma Ferrarese - ma la politica della Provincia costa meno della politica italiana. Nessun politico ha ostacolato questo abuso al territorio. Ma non sarò io il liquidatore della mia Provincia”.

Il Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido parla di incasinamento istituzionale. “Un progetto ha senso- dice Florido- solo se si affronta il tema delle risorse, poteri e autonomie. Una super Provincia sarebbe solo un carrozzone inutile, senza soldi né poteri”.

Resta, invece, la Provincia di Lecce ma svuotata di numerose competenze, avrà poteri su ambiente, trasporto e viabilità. Insomma né carne né pesce, dice qualcuno. Il decreto dovrà essere convertito in legge, quindi, dovrà essere discusso in Parlamento, dovranno esprimersi le forze politiche.

Per il pidiellino Michele Saccomanno sarebbe stata necessaria l’abolizione di tutte le Province senza distinzione. “Non si può stabilire l’abolizione di una Provincia in merito alla sua estensione territoriale – afferma Saccomanno – quando conta 450mila abitanti come Brindisi cercheremo di intervenire su questo”.

Discussione ancora tutta aperta per il Senatore tarantino del Partito Democratico Ludovico Vico: “La discussione deve essere ancora fatta – spiega Vico- i requisiti per una Provincia devono andare oltre i due richiesti stabiliti dal Governo, perchè bisogna anche considerare il prodotto interno lordo, il numero dei Comuni. Nella discussione porteremo queste valutazioni”.

Per il salentino Rosario Giorgio Costa, Senatore del Pdl, la Provincia di Lecce merita di essere mantenuta autonoma. “E non è causale – dice Costa – che il CdM abbia modificato i parametri, Lecce resta nelle condizioni per continuare a lavorare, d’altro canto ha una popolazione che stimata attorno ai 700mila abitanti. Non trovo giusta la configurazione dell’ente a secondo livello. E’ giusto che si mantenga la democraticità dell’istituzione con l’elezione diretta dei rappresentanti. Avrei preferito che si fosse tornati alla Provincia di Terra d’Otranto. Ovvio che ora si dovrà riformare, dopo le Province, anche le Regioni. Partecipate? Giusto privatizzarle”.

Il leccese Lorenzo Ria, dell’Udc é d’accordo sugli accorpamenti. “Ora si passi – sostiene Ria – alla ridefinizione dei confini dei nuovi enti. Molti Comuni chiederanno di essere annessi ad una o altra Provincia. La configurazione ad ente di secondo livello è giusta, la Provincia braccio operativo della Regione, ente intermedio. Torna la centralità del Comune, come istituzione più vicina al cittadino. Sulle deleghe ho qualche dubbio su formazione professionale che sarebbe dovuta restare di competenza della Provincia. Bene privatizzare le partecipate”.

Sulla vicenda anche il Movimento Regione Salento, tra i primi a sostenere l’abolizione di tutte le Province, questo si rivolge alla politica e ai Parlamentari, accusandoli di non aver avuto coraggio. “Il minestrone è servito – scrive il Presidente del Movimento Paolo Pagliaro - il solito pastrocchio all’italiana. La soppressione di alcune Provincie e l’accorpamento di altre giunge ad inutili risultati. Così non funziona. Dobbiamo svegliarci. Non si possono accettare, senza reagire, decisioni così drastiche calate dall’alto. Ci vuole coraggio.

Quello che manca ai nostri Parlamentari è proprio il coraggio. Allora diciamo che “se non sono in grado di opporre resistenza, che stiano a riposo e lascino ad altri il tempo delle scelte coraggiose”.

Il governo ha deciso: brindisi e taranto unica provincia, parola al parlamento



Gli abitanti non devono essere meno di 350mila e la superficie deve estendersi per 2.500 metri quadrati, se non si rispettano questi requisiti allora la Provincia non esiste. Lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri che con questa decisione ha cancellato 64 Province italiane e quindi Brindisi e Taranto.

Resta, invece, Lecce svuotata di molteplici poteri. Brindisi e Taranto rispettato il requisito della popolazione, ma non quella della estensione e quindi saranno accorpate, un’unica Questura, Prefettura e Motorizzazione. E quindi un unico Presidente. La posizione del Presidente della Provincia di Brindisi è nota da tempo. “Volevano farci sembrare la casta della politica – afferma Ferrarese - ma la politica della Provincia costa meno della politica italiana. Nessun politico ha ostacolato questo abuso al territorio. Ma non sarò io il liquidatore della mia Provincia”.

Il Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido parla di incasinamento istituzionale. “Un progetto ha senso- dice Florido- solo se si affronta il tema delle risorse, poteri e autonomie. Una super Provincia sarebbe solo un carrozzone inutile, senza soldi né poteri”.

Resta, invece, la Provincia di Lecce ma svuotata di numerose competenze, avrà poteri su ambiente, trasporto e viabilità. Insomma né carne né pesce, dice qualcuno. Il decreto dovrà essere convertito in legge, quindi, dovrà essere discusso in Parlamento, dovranno esprimersi le forze politiche.

Per il pidiellino Michele Saccomanno sarebbe stata necessaria l’abolizione di tutte le Province senza distinzione. “Non si può stabilire l’abolizione di una Provincia in merito alla sua estensione territoriale – afferma Saccomanno – quando conta 450mila abitanti come Brindisi cercheremo di intervenire su questo”.

Discussione ancora tutta aperta per il Senatore tarantino del Partito Democratico Ludovico Vico: “La discussione deve essere ancora fatta – spiega Vico- i requisiti per una Provincia devono andare oltre i due richiesti stabiliti dal Governo, perchè bisogna anche considerare il prodotto interno lordo, il numero dei Comuni. Nella discussione porteremo queste valutazioni”.

Per il salentino Rosario Giorgio Costa, Senatore del Pdl, la Provincia di Lecce merita di essere mantenuta autonoma. “E non è causale – dice Costa – che il CdM abbia modificato i parametri, Lecce resta nelle condizioni per continuare a lavorare, d’altro canto ha una popolazione che stimata attorno ai 700mila abitanti. Non trovo giusta la configurazione dell’ente a secondo livello. E’ giusto che si mantenga la democraticità dell’istituzione con l’elezione diretta dei rappresentanti. Avrei preferito che si fosse tornati alla Provincia di Terra d’Otranto. Ovvio che ora si dovrà riformare, dopo le Province, anche le Regioni. Partecipate? Giusto privatizzarle”.

Il leccese Lorenzo Ria, dell’Udc é d’accordo sugli accorpamenti. “Ora si passi – sostiene Ria – alla ridefinizione dei confini dei nuovi enti. Molti Comuni chiederanno di essere annessi ad una o altra Provincia. La configurazione ad ente di secondo livello è giusta, la Provincia braccio operativo della Regione, ente intermedio. Torna la centralità del Comune, come istituzione più vicina al cittadino. Sulle deleghe ho qualche dubbio su formazione professionale che sarebbe dovuta restare di competenza della Provincia. Bene privatizzare le partecipate”.

Sulla vicenda anche il Movimento Regione Salento, tra i primi a sostenere l’abolizione di tutte le Province, questo si rivolge alla politica e ai Parlamentari, accusandoli di non aver avuto coraggio. “Il minestrone è servito – scrive il Presidente del Movimento Paolo Pagliaro - il solito pastrocchio all’italiana. La soppressione di alcune Provincie e l’accorpamento di altre giunge ad inutili risultati. Così non funziona. Dobbiamo svegliarci. Non si possono accettare, senza reagire, decisioni così drastiche calate dall’alto. Ci vuole coraggio.

Quello che manca ai nostri Parlamentari è proprio il coraggio. Allora diciamo che “se non sono in grado di opporre resistenza, che stiano a riposo e lascino ad altri il tempo delle scelte coraggiose”.