lunedì 28 settembre 2009

DI PIETRO INDAGATO PER TRUFFA ALLO STATO

di Gian Marco Chiocci (il Giornale.it)

Roma - Il ministro Antonio Di Pietro è indagato per appropriazione indebita, falso in atto pubblico e soprattutto per truffa aggravata ai danni dello Stato finalizzata al conseguimento dell’erogazione di fondi pubblici. L’inchiesta della procura di Roma verte su presunte irregolarità commesse dall’ex pm nella gestione delle finanze nell’Italia dei Valori. Sotto osservazione le spese elettorali, le movimentazioni dei conti del suo partito, l’utilizzazione dei finanziamenti pubblici incassati e delle somme ricevute dai simpatizzanti: in tutto, oltre 20 milioni di euro. Nelle carte c’è anche la storiella di un assegno «non trasferibile» da 50mila euro destinato al partito ma ugualmente incassato da Di Pietro, oggi alleato di Veltroni. Nel mirino dell’autorità giudiziaria, dunque, finisce la presunta gestione «privatistica» e «familiare» del partito da parte del suo presidente, di cui hanno parlato pubblicamente parecchi ex compagni di viaggio (vedi Giulietto Chiesa, Elio Veltri e Beniamino Donnici) e su cui si dilunga, nel 2006, l’esposto-bomba presentato all’autorità giudiziaria romana dall’avvocato Mario Di Domenico, uno che dell’Italia dei Valori conosce ogni dettaglio essendo stato tra i soci fondatori ed avendo ricoperto l’incarico di segretario. È lui, l’uomo-ombra del Tonino nazionale, la gola profonda dell’inchiesta che preoccupa Di Pietro e i suoi alleati.
Il diretto interessato, Antonio Di Pietro, ribatte ad alcune anticipazioni del settimanale Panorama: «Accolgo con un sorriso i tentativi di Panorama di sporcare la campagna elettorale con allusioni che non hanno alcun riscontro con la realtà. I fatti penali in questione sono già stati valutati, sia in sede civile con il rigetto di tutta la domanda del denunciante, sia in sede penale con la richiesta di archiviazione formulata dal pm già dall’anno scorso. Ora c’è solo l’udienza di opposizione all’archiviazione fissata dal Gip, a seguito del reclamo del denunciante». Il prossimo 27 febbraio, infatti, il gip Carla Santese deciderà che cosa fare del fascicolo 4620/07 che ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati del ministro delle Infrastrutture. Tre gli esiti possibili nell’udienza in camera di consiglio fissata per quella data. Il primo: il gip accoglie la richiesta di archiviazione presentata il 10 gennaio 2007 dal pm Giancarlo Amato, motivata sull’obiettiva inesistenza di una legge specifica che regolamenti la vita dei partiti (tra le righe si fa comunque riferimento ad una eventuale «negativa ricaduta di immagine personale e politica - per Di Pietro, ndr - che la notorietà del fatto potrebbe determinare nell’opinione pubblica»). Il secondo: il gip opta per un supplemento di indagine invitando, così, il pm a svolgere nuovi e più approfonditi accertamenti alla luce anche delle ulteriori memorie presentate dalla parte offesa. Il terzo: il gip, alla luce del contraddittorio in udienza e delle risultanze investigative depositate, decide di rinviare a giudizio Antonio Di Pietro e in subordine la deputata-tesoriera dell’Idv, Silvana Mura, indagata anch’essa. Capitolo delicato quello del conto in banca nel quale sarebbero passati i circa due milioni di euro che sarebbero stati stornati dal bilancio dell’IdV per essere poi utilizzati in personali campagne elettorali senza il nulla osta previsto nello statuto del partito. Buona parte della documentazione esaminata dalla Gdf è dedicata al complicato intreccio politico finanziario dell’Italia dei Valori diviso tra «partito-movimento» e «associazione». In entrambi i casi presiede Di Pietro, la tesoriera è sempre la Mura, la poltrona di segretario dal 2006 è ricoperta da Susanna Mazzoleni, già signora Di Pietro. Chi fa da sé, all’Idv, fa per tre.

sabato 26 settembre 2009

FINI: TROVA CASA LA STESSA DEL PD

Fa impressione incontrare uno che gli somiglia tanto, persino con lo stesso cognome, che ora ti scavalca a sinistra e dice cose opposte a quelle che diceva, non da ragazzo, non da missino, ma da leader della destra moderna italiana del terzo millennio. Era vice di Berlusconi all’epoca in cui parlammo insieme al pubblico di Genova; ora ha fatto carriera e fa il vice di Napolitano o il fratello maggiore di Franceschini che è la sua versione parrocchiale, un Fini minore che ha studiato dalle monache.
Sono contento che la sinistra abbia finalmente trovato un leader su cui non si divide ma che elogia compatta. È un buon auspicio per le primarie. Fino a ieri ero convinto che Pdl volesse dire semplicemente Partito del Leader, inteso come Berlusconi; e Pd volesse invece dire Partito del, ma non si sapeva di che cosa. Ora finalmente viaggia in Pdf, come Partito di Fini. Sono contento per loro, anche se le posizioni di Fini non sono nemmeno di sinistra, sono neutre come il sapone dei bambini; forse terziste, cerchiobottiste, e approdano nella terra di nessuno. Ma sono contento per la sinistra che ha trovato finalmente un leader con cui condivide l’assenza di idee. Meno contento sono per la destra, lo dico ormai da turista curioso e disinteressato. Ecco, vorrei chiedervi: chi è il leader della destra oggi in Italia? Non riesco a trovare una risposta. Mi arrampico e deliro: Ratzinger? Calderoli? Arisa? Non so, non mi sovviene nessun leader della destra, nuova, vecchia, surgelata. Intanto, auguri a Fini l’astronauta per il suo lungo viaggio verso Marte. Come i fascisti di una celebre satira di Corrado Guzzanti...

di Marcello Veneziani

mercoledì 23 settembre 2009

ESISTIAMO O NON ESISTIAMO, BOHHH

mercoledì 23 settembre 2009
REGIONALI 2010: LA DESTRA CHE FA?
E' di poco fa la notizia che il PDL e l'UDC hanno quasi raggiunto un accordo per le prossime elezioni regionali. Di questo non possiamo che essere contenti. Sarebbe ora che, con un grande fronte che non si riconosce nell'attuale maggioranza, anche la Toscana passasse nelle mani del centro-destra dopo la disastrosa Giunta Martini. Ma la domanda che mi sorge spontanea è: perchè l'UDC viene cercato e La Destra no? Semplice. Perchè in Toscana quasi non esistiamo. A livello regionale non c'è una classe dirigente eletta da qualcuno, che abbia portato risultati, che sia stata legittimata da un voto congressuale. Quasi nessuno dei dirigenti che "dirige" il partito in Toscana si è messo in discussione sul "campo", misurandosi in competizioni elettorali. Ai coordinamenti regionali, quasi non va più nessuno. Qualcuno che "dirige" il partito nemmeno conosce il territorio che "dirige". E meno male che in tutta la Toscana, la situazione non è quella che ho descritto. Infatti ci sono state province dove, nelle scorse campagne elettorali, La Destra un accordo con le altre forze del centro-destra (al primo o al secondo turno) lo ha trovato, siamo stati cercati, ci è stata data una legittimità politica molto importante. I risultati, in queste province, si sono visti. Parlando della mia provincia, Arezzo, i risultati sono stati più che lusinghieri, e grazie al nostro determinante contributo, per la prima volta dopo 60 anni, siamo giunti al ballottaggio. Siamo tra le prime 10 province d'Italia per numero di voti presi e per le percentuali. Pensavamo che simili risultati sarebbero stati apprezzati, che la nostra esperienza politica, insieme a tutte quelle province della Toscana e d'Italia che hanno dimostrato sul campo, di avere numeri, uomini e strategia politica, avrebbero potuto dire la loro negli organi dirigenziali regionali e nazionali del nostro partito. Invece niente. Eppure il nostro partito di queste cose, ha drammaticamente bisogno. Non si può continuare a dire che siamo determinati in tanti parti d'Italia a 8 mesi dalle elezioni e poi, quando si aprono le urne, si scopre il "magro" bottino che abbiamo conseguito. Se non c'è strategia politica e organizzativa, se non ci presentiamo all'opinione pubblica come un partito nuovo con valori autenticamente di destra, se non siamo presenti nei grandi network, telegiornali, quotidiani e canali televisivi nazionali, se non riusciamo a essere presenti fisicamente nei grandi drammi che la nostra società subisce quotidianamente, La Destra non verrà cercata da nessuno. Non possiamo prescindere dalle alleanze, ma se vuoi che qualcuno ti cerchi, devi essere appetibile. Noi non lo siamo. Per questo ho paura che anche stavolta finirà come le scorse volte. Serve uno scatto di reni, serve cambiare marcia. Per ora tutto questo non si avverte. Anzi, tutt'altro.. Sono stato in silenzio nei mesi scorsi aspettando una svolta che non c'è stata. Ora è il momento di battere i pugni sul tavolo, addirittura di rovesciare il tavolo, se non vogliamo che La Destra si riduca a un circolo culturale per pochi intimi. Di destra, in Italia, c'è ancora tanto bisogno. Sta a noi decretarne il suo proseguimento.
CRISTIANO ROMANI
PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO
www.ladestraarezzo.blogspot.com
cristiano.romani1@virgilio.it
Pubblicato da Cristiano Romani

lunedì 21 settembre 2009

COMUNICATO STAMPA DI "AREA DESTRA"

In un giorno di grave lutto per la nazione, contemporaneamente al rientro dei feretri dei nostri sei paracadutisti della folgore da Kabul, si perpetrava l'ennesimo atto di assurda e cieca violenza a carico della nostra sempre meritevole On. Daniela Santanchè.
Di fatto, mentre manifestava assieme alla popolazione di Milano, contro l'uso del Burka da parte delle donne islamiche, veniva avvicinata e colpita più volte da un uomo di fede islamica, il quale nel mentre, anche se pur con un braccio ingessato, oltre a farla stramazzare al suolo colto da un'ira funesta, le urlava contro frasi ingiuriose ed umilianti, arrivando anche a definirLa una "puttana".
Accorreva un secondo islamico, armato di un cartello stradale divelto, e solo la presenza delle forze di pubblica sicurezza e della Digos scongiurava danni fisici di certo più gravi di quelli accusati dalla stessa.
Successivamente ricoverata presso il pronto soccorso, i medici accertavano sul suo corpo, gravi e diffuse contusioni toraciche, le quali comporteranno a seguire una prognosi di venti giorni .
Area Destra, CONDANNA unanimemente questo vile e grave attacco personale alla On. Santanchè, richiamando l'attenzione della pubblica opinione, sul grave stato di intolleranza che si sta generando a discapito di cittadini italiani, che nei modi e nelle forme previste dalla costituzione, manifestano per il rispetto delle leggi e della nostra costituzione e trovano come oppositori i seguaci proprio dei quella religione islamica, che quotidianamente ci vede impegnati a difesa di stati come il Libano e l'Afghanistan per la difesa di una incerta democrazia.
RICONOSCE e GARANTISCE all'On. Daniela Santanchè ogni possibile atto solidale con il proprio personale impegno, RICHIAMA le istituzioni e le forze dell'ordine affinché vengano presi tutti gli opportuni provvedimenti contro esecutori e mandanti di questi fatti .

segreteria@areadestra.it

domenica 20 settembre 2009

GRAVISSIMO ! Stanno epurando tutti i dissidenti o presunti tali

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Area Destra Emilia Romagna
Date: Fri, 18 Sep 2009 09:42:33 +0200



GRAVISSIMO ! Stanno epurando tutti i dissidenti o presunti tali, ma non solo, mi giunge notizia (cofermata da almeno 2 persone che me lo hanno detto personalmente) che stanno invitando ufficialmente persone NON appartenenti al CC, ma che sono sostenitori del segretario, con evidente compito di organizzare una claque osannante!

Contemporaneamente stanno inviando lettere firmate dal segretario a chi si è dimesso o presunto tale, scusandosi per l'errore della convocazione. Tra questi anche XXXXX, di Bologna, che me lo ha comunicato ieri e che farà ricorso nelle sedi opportune. Gli ho detto di mandarmi la sua lettera affinché possiamo organizzare, se lo riteniamo opportuno, una specie di "class action" di opposizione a questo comportamento inaudito.

Evidentemente tutto questo denota la debolezza e la paura di non avere la maggioranza al CC ma contemporaneamente evidenzia anche la scarsissima volontà di dialogo o di confronto costruttivo da parte di vertici sempre più arroccati sulle proprie posizioni. Penso che ci troveremo in una situazione di muro contro muro... e a quel punto: DELENDA CARTHAGO!!!

nb. Ho tolto il nome sostituendolo con XXXXX per evitare ulteriori ritorsioni.
A chi me lo chiede, non avrò problemi a dirglielo.


AREA DESTRA UMBRIA:

Tracchegiani tempo fa aveva richiesto tutti i nominativi dei componenti del CC in umbria. Avrà sicuramente avanzato qualche richiesta di esclusione ma noi sappiamo che non possono toccarci se non perchè iscritti in altro partito.
Ricordo inoltre che a me non è ancora arrivata la convocazione ufficiale per il CC.
Ancora non hanno ben capito chi hanno davanti! Noi siamo i lupi,loro le pecore.
Giovanni Obligato
Portavoce Gioventù Italiana
CC - Perugia

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From: jacopo.barbarito@gmail.com
Date: Thu, 17 Sep 2009 17:36:47 +0200
Subject: Re: Nuova richiesta al Presidente Teodoro Buontempo
To: ladestra.alessandropucci@live.it

Io mi associo alla richiesta e segnalo anche che oggi mi è arrivata una lettera da storace dove si scusa per la convocazione al CC dato che "mi sarei dimesso". Io gli ho scritto per conoscere la fonte di questa falsa notizia...ora vediamo che dice.
Jacopo Barbarito
CC Umbria




Il giorno 17 settembre 2009 15.27, Alessandro Pucci ha scritto:


CON LA PREGHIERA DI RILANCIARE IN TUTTI I NS SITI E DI DARE LA MASSIMA DIVULGAZIONE POSSIBILE. GRAZIE.

SEGRETERIA AREA DESTRA.
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From: ladestra.alessandropucci@live.it
To: t.buontempo@provincia.roma.it
Subject: Nuova richiesta al Presidente Teodoro Buontempo
Date: Thu, 17 Sep 2009 13:31:07 +0200

WWW.AREADESTRA.IT
(Facebook: Area Destra)


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Roma, 17 Settembre,2009

On. Teodoro Buontempo
Presidente de “La Destra”
Sede



Caro Presidente,


considerata l’imminente riunione del Comitato Centrale, nel richiamare la nostra precedente lettera a Te indirizzata, siamo nuovamente a richiedere di voler rendere nota la attuale e reale composizione dei membri di detto Organo, considerato che molti di essi nel tempo hanno rassegnato le dimissioni dall’incarico, quando non hanno addirittura lasciato il Partito.
Certi che comprenderai l’importanza di tale richiesta visti i temi che l’assemblea dovrà discutere, confidiamo in un Tuo riscontro augurandoTi nel contempo buon lavoro.

Andrea Urso
Alessandro Pucci
Cristiano Lancianese
Laura Luciani

giovedì 17 settembre 2009

SOLO PER FAR RIFLETTERE

ma anche quando hanno sbagliato, voglio imitare i figli buoni di Noè che coprirono pietosamente la nudità del loro padre, senza dimenticare gli errori per non cadere in essi.

Emilio Perroni è stato nominato commissario della Provincia di Latina de La Destra

GRANDE EMILIO, C'E' L'ABBIAMO FATTA !!!

A TE CARO AMICO MIO E A TUTTI GLI AMICI E CAMERATI DI LATINA E PROVINCIA IL MIO AUGURIO
PIU' GRANDE E SOPRATTUTTO DALLA GRANDE FAMIGLIA DI AREA DESTRA.

UN RINGRAZIAMENTO A DAVIDE DEL BONO, GIANLUCA DI NATALE PER LA LORO COSTANZA E TENACE
DIFESA DEL GRAN LAVORO SVOLTO IN QUESTI DUE ANNI A LATINA E PROVINCIA;

FINALMENTE SI E' PRESO ATTO CHE IL PRECEDENTE RESP. PROV. ANDREA STABILE E' STATO
INADATTO A RIVESTIRE TALE RUOLO.

LA SEGRETERIA ALLA FINE PER EVITARE UNA "CATASTROFE" HA PRESO LA MIGLIORE DELLE
SOLUZIONI: LA NOMINA DEL VALIDISSIMO EMILIO PERRONI.

AREA, ARIA NUOVA A LATINA E PROVINCIA.

CIAO EMILIO.
ALESSANDRO PUCCI

lunedì 14 settembre 2009

COMUNICATO AREA DESTRA

Sent: Sunday, September 13, 2009 2:58 PM
Subject: Comunicato stampa AREA DESTRA - coorente ufficiale de La Destra


POGGIBONSI, 13 SETTEMBRE 2009

Si è tenuta la riunione dei militanti e dirigenti del partito La Destra aderenti alla corrente Area Destra indetta per discutere le tematiche connesse ai punti dell’ordine del giorno del Comitato Centrale convocato per il prossimo 26 settembre. I lavori si sono svolti nella consapevolezza della delicatezza del momento, delle diffuse difficoltà in cui da tempo si dibatte la base militante testimoniate da tutti gli intervenuti da diverse regioni e dell’importanza delle determinazioni che l’organo di indirizzo politico assumerà.

Area Destra ribadisce di voler operare per il bene del partito e di voler condurre la sua attività in piena sintonia con lo spirito della Costituente e dello Statuto, nell’intento di dare voce a tutte le diverse anime del movimento, ma che questo sarà possibile solo se si partirà da una concreta e reale applicazione delle regole, imprescindibile punto di partenza per programmare una efficace linea politica e creare una valida organizzazione capace di attuarla.

Nei prossimi giorni Area Destra renderà noto il documento contenente le mozioni e le proposte che andrà a presentare al CC sul sito www.areadestra.it

venerdì 11 settembre 2009

COMITATO CENTRALE DEL 26 SETTEMBRE

RICEVO E LO RINVIO PER CONOSCENZA



Massimiliano Mammi 10 settembre alle ore 14.57 Rispondi
La Spezia, 9 Settembre 2009

Ill.mo On. Teodoro Buontempo
Presidente Nazionale
SEDE
e, p.c. Sen. Francesco Storace
Segretario Nazionale
SEDE
Componenti Ufficio Politico
Loro Recapiti

Caro Presidente,
come noto il prossimo comitato centrale del partito, da te convocato, ricoprirà fondamentale importanza per il futuro del nostro movimento.
A tal proposito ho ritenuto necessario predisporre un documento, che ti riporto in calce, nel quale oltre ad una serie di considerazioni e proposte è contenuta l’esplicita richiesta di dimissioni rivolta al segretario del partito.
Nel caso in cui Storace riterrà di non procedere in tal senso sarà presentata una mozione di sfiducia e di eventuale convocazione del congresso straordinario.
Ti pregherei quindi di inserire all’interno dell’ordine del giorno la voce varie ed eventuali per poter dare la possibilità al Comitato Centrale di discutere ed eventualmente votare la mozione di cui sopra.
Per una corretta e lineare diffusione delle informazioni, sono a pregarti di rendermi noti tutti i recapiti dei membri del comitato centrale stesso onde poter segnalare le miei intenzioni.
Oltre a ciò, ai sensi dell’art. 12 comma secondo dello Statuto, attenderò l’eventuale pronunciamento del comitato centrale sulle nomine dei responsabili di dipartimento proposte dal Segretario Nazionale, per elaborare i necessari progetti ed attività del dipartimento rete del sociale.
In attesa di tuo cortese riscontro, porgo i miei più sentiti e cordiali saluti.
Massimiliano Mammi


Nella prossima riunione del comitato centrale avremo il compito di non soffermarci alla mera discussione su decisione già prese o su obiettivi a breve termine ma, al contrario, si dovranno gettate le basi, le fondamenta, per ripensare approfonditamente il nostro movimento.
La fotografia sociopolitica con la quale dovremo confrontarci, presenta dei mutamenti ormai radicati che ci obbligano ad interrogarci sul ruolo di una forza politica nazionale, sociale, tradizionale e rivoluzionaria.
Il comitato centrale dovrà definire urgentemente laboratori di analisi e proposte che, partendo dall’immutabile bagaglio valoriale, possano dare risposte efficaci grazie ad una azione politica moderna e calata nella realtà che c’è e non in quella che vorremmo che fosse.
Grande dovrà essere lo sforzo di una classe dirigente che dovrà misurare le proprie capacità evitando di risolvere il tutto nelle facili battaglie sempre più di retroguardia e con una capacità di risultato prossima allo zero.
Nella descrizione del nostro movimento viene citato per ultimo l’aggettivo “rivoluzionaria”; buona parte della sfida sta dentro a quelle quattordici lettere, nella capacità di esserlo veramente. Il periodo storico a cui molti di noi guardano con interesse, passione ed orgoglio fu RIVOLUZIONARIO. Rivoluzionò la società italiana in tutti i suoi aspetti, fu rivoluzionario in estrema sintesi nel pensiero e nell’azione, fu rivoluzionario sino all’ultimo giorno dimostrando di essere l’Idea in movimento e sempre proiettata nel futuro e mai nel passato. Anche il movimento da cui molti di noi provengono dimostrò capacità di anticipare problemi, soluzioni e prospettare nuovi scenari. Anche questa capacità dovrà essere ritrovata e consolidata con una continua sfida con noi stessi. Guai rifugiarsi nello sterile nostalgismo.
Se questa banale analisi trova condivisione si potrà comprendere quale sarà il campo del confronto: analisi, progetto ed azione a 360°, trovando il coraggio anche di mettere in discussione posizioni apparentemente consolidate nell’azione politica come, ad esempio, l’immigrazione e la società multirazziale, le politiche sociali, la famiglia, l’ambiente, il lavoro. Il tutto, lo si ribadisce con forza, mantenendo come punto di partenza valori e morale.
La definizione di quanto sopra dovrà anche determinare il nostro posizionamento nella scenario politico nazionale.
Ovviamente l’iter necessario per la definizione di quanto dovrà camminare di pari passo con la gestione della quotidianità che, al momento, siamo costretti a subire.
Anche in questo caso il comitato centrale dovrà dare delle indicazioni precise evitando di continuare nella situazione attuale che ci vede molto simili ad una pallina di un flipper con continui cambiamenti di rotta, voli pindarici, accelerazioni e frenate con il solo triste risultato di finire “in buca”.
Dovremo esprimerci in modo chiaro e definitivo sulla politica delle alleanze per le prossime regionali, su eventuali accordi con forze politiche di area, sugli organigrammi e su come utilizzare al meglio le poche risorse economiche a nostra disposizione.
Il comitato centrale dovrà soprattutto decidere se l’attuale conduzione del movimento è ancora spendibile per il prossimo futuro o se invece sarà indispensabile procedere alla convocazione di un congresso nazionale straordinario per il rinnovo di tale carica affidando la transizione al presidente del movimento.
Si ritiene che questo passaggio sia fondamentale per garantire tutti i punti espressi in precedenza che questi siano di elaborazione progettuale o di gestione attuale.
La corretta, serena ma anche cruda analisi del trascorso ci indica inconfutabilmente che troppi sono stati gli errori commessi con gli evidenti negativi risultati; ciò basterebbe ad affermare che, come in ogni organizzazione anche la più semplice, che chi perde deve avere la capacità e l’umiltà di fare un passo indietro.
Continuare nell’attuale gestione il rischio di incartarsi ulteriormente è troppo elevato e non possiamo assolutamente più permettercelo.
La gestione non condivisa, la conduzione più da capo corrente che da segretario di partito, la cultura del sospetto e la sindrome da accerchiamento portano a sostenere con forza che Francesco Storace, pur possedendo capacità ed esperienza invidiabili, non può più condurre il partito.
Ci si riserva, ovviamente, di essere maggiormente espliciti nel dibattito citando, tra l’altro, anche il metodo ed il criterio utilizzato nella riorganizzazione del partito con particolare riferimento ai dipartimenti.
Le politiche delle alleanze portano alle stesse considerazioni sopra riportate: non possiamo essere amici del presidente del consiglio oggi per non esserlo più domani ed innamorarci nuovamente dopodomani, non possiamo escludere aprioristicamente cartelli elettorali con la fiamma tricolore e altre forze d’area o peggio ancora ingaggiare il gioco al massacro del tiro alla fune.
Se poi andiamo all’analisi della situazione del partito aggiungiamo un altro nota dolente. L’emorragia è sotto gli occhi di tutti ma la colpa è proprio sempre di chi se ne va?
Si auspica quindi che, consapevole delle proprie responsabilità, Francesco Storace, rassegni al comitato centrale le proprie dimissioni o, in alternativa a ciò, sarà indispensabile proporre al comitato centrale una mozione di sfiducia al segretario nazionale.
L’appello è quello di essere presenti alla riunione fissata dal presidente nazionale per il prossimo 26 Settembre, per onorare l’incarico ricevuto dal congresso nazionale e per definire un vero rilancio del nostro movimento.
Sarà una giornata intensa e faticosa che potrà essere affrontata con il giusto spirito solo con la consapevolezza della grande responsabilità che ognuno di noi si è assunto con la nostra vasta comunità, quella che ancora dimora all’interno del perimetro del movimento e con quella, molto più vasta, che ci guarda con interesse e speranza.

mercoledì 9 settembre 2009

INCONTRO ORGANIZZATIVO DI AREA DESTRA-12 E 13 SETTEMBRE 2009

SI COMUNICA AGLI INTERESSATI CHE L'INIZIO DEI LAVORI E' PREVISTO INDEROGABILMENTE
ALLE ORE 15,00 DI SABATO 12 SETTEMBRE.
I LAVORI RINIZIERANNO ALLE 9,00 DI DOMENICA 13 PER CONCLUDERSI DOPO PRANZO (NEL POMERIGGIO).

E' PREVISTA LA PARTECIPAZIONE DI ALCUNI INVITATI DALL'ORGANIZZAZIONEPER L'OCCASIONE,
IN ENTRAMBI I GIORNI.

Nota: Essendo un incontro nazionale, questa e mail è stata indirizzata ad un selezionato numero di dirigenti e militanti "principalmente" de La Destra e GI. I destinatari della medesima, potranno chiaramente indicare nel confermare, altri eventuali nominativi che ritengono opportuno fare partecipare.

INCONTRO ORGANIZZATIVO DI AREA DESTRA - 12 E 13 SETTEMBRE
HOTEL SEMIFONTE (Località: Barberino Val D'elsa - Poggibonsi).


(P.S- L'Hotel è vicino a San Gimignano: per chi vuole poi a fine lavori "staccare la spina".

Eventualmente per i più pigri, c'è sempre per rilassarsi la piscina, non olimpionica ma molto valida.............
L'albergo e' a 20 km da Siena, 30 km da Firenze (uscendo a Firenze Certosa si entra direttamente sulla superstrada per Siena, abbastanza comodo da raggiungere).



Chi pernotta, deve confermare entro GIOVEDI. Grazie.
(confermare a: Alessandro Pucci: ladestra.alessandropucci@live.it
Andrea Carnesecchi: carnesecchi@areadestra.it)

- Sala Riunioni: (siamo stati invitati dalla propietà ad usufruirne gratuitamente)
- Camera doppia € 75.00 quindi € 35.00 a persona
- Camera singola € 50.00
- Compreso prima colazione.
- € 20.00 a persona per pranzo o cena con un ottimo menu' (preparato per l'occasione)

E' necessario dunque che Area Destra abbia dei volti, che la gente impari a conoscerci attraverso la nostra azione concreta vicina alla gente. Ecco allora che un "vertice" (termine ardito, ma di buon auspicio) potrà essere di grande utilità per stabilire i punti fermi della nostra azione ai quali tutti coloro che si aggregheranno a noi dovranno necessariamente attenersi.

AREA DESTRA:


Appresa la convocazione del CC, ci siamo messi al lavoro e si è preparato il comunicato di Area Destra e la lettera a Buontempo. Abbiamo altresì inviato al Segretario Amministrativo (Livio Proietti), una e-mail per richiedergli tempi e modalità di messa a disposizione degli aventi diritto del bilancio del partito.


Area Destra si è già messa al lavoro per le attività successive, quali la raccolta delle adesioni dei membri del CC firmatari del documento "Per il Rilancio della Destra", alla lettera al Presidente e la divulgazione del comunicato stampa.
Certamente l'incontro che stiamo preparando è molto importante, poiché non v'è dubbio che questo Comitato Centrale rivesta una importanza fondamentale per noi e per il futuro del partito stesso.



Sarà in tale sede che porteremo alla luce il nostro bagaglio di idee, ma non sarà facile. Già una superficiale lettura dell'ordine del giorno della seduta lascia intravedere le difficoltà che incontreremo. La discussione sarà difficile.

Ecco dunque la necessità di prepararci con cura, stabilire quali saranno le nostre mozioni, i tempi e gli argomenti dei nostri interventi.



La lettera che Area Destra, mediante i membri del Comitato Centrale firmatari del documento per l rilancio della Destra, invierà al Presidente (che renderemo pubblica a breve), ha lo scopo di richiamare la sua attenzione su alcuni punti molto importanti.



Abbiamo voluto dire, con garbo, ma con non minore fermezza, che non solo ci siamo, ma che le nostre menti sono attente e che non lasceremo che si celebri l'ennesima "farsa". Tutto andrà preparato. Ecco allora che ognuno di noi è prezioso per l'apporto ed il contributo che potrà dare. Non tutti i nostri parteciperanno al CC e coloro che andranno dovranno far valere le ragioni degli altri.



Il nostro "vertice" (chiamiamolo così) dovrà tendere proprio a questa riparazione. Qualcuno dice di noi che vogliamo spaccare il partito per fini personali di pochi, che siamo anti-Storace per amore di pura e sterile critica.
Dimostreremo che così non è, che le nostre sono ragioni sacrosante di chi vede affondare una nave solo perchè non se ne è avuta la necessaria cura e si è pensato che "tanto la baracca va", basta un pò di moina e tutto si governa.


Qualcuno su uno di questi odiosi blog che hanno ridotto un partito ad una entità virtuale, ci ha definiti "quattro sempliciotti" che, in buona sostanza si sono fatti abbindolare da poche menti diaboliche.


Dimostreremo che la nostra semplicità è solo amore per la chiarezza e per la nostra idea, che amiamo far politica da donne e uomini liberi e che non amiamo le piccole questioni di cortile, ma cerchiamo un respiro più ampio, mirando alla conquista di quegli spazi che nessuno guarda e coltiva e che possono essere fonte preziosa di consensi e di rivoluzione di un sistema marcio nel midollo.
Noi siamo e saremo la destra, quel nucleo indistruttibile di pensiero, azione, ideali che il tempo e gli eventi non scalfiscono poiché riposa in una concezione etica della vita e della società che nessun sistema (tanto meno quello attuale) potrà intaccare. Sono certa che questo vogliamo affermare.



Se non ci daranno la possibilità di farlo valuteremo poi quale sarà il nostro percorso futuro, ma intanto dobbiamo prepararci alla nostra battaglia...che è una buona battaglia.

Il resto verrà. Buon inizio di settimana e buon lavoro a tutti.




AREA DESTRA

www.areadestra.it
FACEBOOK: Area Destra

giovedì 3 settembre 2009

COMUNICATO STAMPA DI "AREA DESTRA"

Comunicato Stampa di "Area Destra Umbria"
Domenica, 30 Agosto 2009
GIOVENTU' ITALIANA PERUGIA E AREA DESTRA UMBRIA
Gioventù Italiana Perugia e AREADESTRA Umbria appoggeranno l’iniziativa di Forza Nuova mirante a protestare contro l’introduzione della facoltà per chiunque nasca in Italia di acquisire facilmente il diritto di cittadinanza anche se non di origini italiane.

Questa concezione, già sposata dal Presidente della Camera G. Fini e dagli ambienti progressisti e cosmopoliti, è quella che ha già portato Gran Bretagna e Francia a trasformarsi radicalmente dal punto di vista sociale causando gravissimi problemi in tutti i campi, da quello culturale fino a quello della sicurezza. In un’Italia sempre più “vecchia”, i massimi esponenti delle istituzioni invece di tutelare le famiglie italiane e il diritto alla vita, da un lato favoriscono i provvedimenti abortisti (vedi ultimamente il caso della pillola RU 486) e dall’altro pensano di introdurre la “cittadinanza facile” per gli immigrati extraeuropei.

Gioventù Italiana e AREADESTRA appoggeranno in Umbria l’iniziativa di Forza Nuova facendo blocco comune al fine di impedire l’introduzione di un provvedimento dalle conseguenze catastrofiche.

La cittadinanza deve rimanere legata allo “ius sanguinis”: solamente chi è figlio di italiani è cittadino italiano.

Gioventù Italiana Perugia – AREADESTRA Umbria
segreteria@areadestra.it

martedì 1 settembre 2009

8 SETTEMBRE 1943 "sotto note aggiuntive"

8 Settembre…
Liberiamoci dal tradimento!


Alberto B. Mariantoni ©


Sono passati moltissimi anni da quel nefasto 8 Settembre del 1943: giorno dell’accettazione ufficiale, da parte della Monarchia sabauda, della resa militare senza condizioni[1] (ingannevolmente fatta passare, agli occhi dei nostri compatrioti, per “armistizio”[2]…) della nostra Nazione, di fronte agli eserciti anglo-americani invasori. Accettazione, per altro, già segretamente avvenuta il 3 Settembre 1943, a Cassibile (Siracusa, Sicilia), sotto una tenda militare, con la firma accreditata, per l’Italia, del Generale Giuseppe Castellano, e quella del Generale americano Walter Bedell Smith, per la coalizione USA-GB; spavaldamente rivelata al mondo, in anteprima, alle 17:30 (18:30 ora italiana) dell’8 Settembre 1943, dal Generale Dwight David "Ike" Eisenhower (Comandante in capo delle Forze Alleate in Europa), dai microfoni di Radio Algeri[3]; ed in fine –alle 19:42 dello stesso giorno – parimenti confermata dal Maresciallo Pietro Badoglio (Capo del Governo italiano, dopo l’arresto di Mussolini, il 25 Luglio 1943), a partire dalle antenne dell’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) di Roma.

Sono passati tanti anni da allora… Ma il destino dell’Italia continua ancora oggi ad essere legato e cristallizzato a quell’infausto e catastrofico avvenimento.

Inutile nascondercelo. Quella resa – nei termini e nelle condizioni in cui avvenne – non fu soltanto un’ignobile e vergognosa capitolazione militare. Fu soprattutto il peggiore dei flagelli che gli allora responsabili dello Stato e del Governo del nostro Paese potessero infliggere alla Storia della nostra Nazione ed all’avvenire del nostro Popolo.

Quel giorno, infatti, non si accettò soltanto di venir meno alla parola data e di tradire con viltà (to badogliate)[4] tutti coloro che fino a quel momento avevano caparbiamente lottato fianco a fianco, nella medesima trincea, per cercare di liberare i Popoli “numerosi di braccia” dagli “affamatori che (ieri, come oggi) continuano ferocemente a detenere il monopolio di tutte le ricchezze della Terra”. Non si accettò unicamente di deporre momentaneamente le armi, per poi immediatamente ed illogicamente riprenderle in sottordine agli ex nemici del giorno prima, nella fallace ed ipocrita illusione di potersi trasformare in co-belligeranti[5] e, quindi, “co-vincitori” di quella guerra. Non si accettò esclusivamente di cancellare, con un banale tratto di penna, l’appena ritrovata dignità di un popolo che – grazie al Governo Mussolini (1922-1943) – era miracolosamente risorto dalle sue ceneri, dopo essere stato ininterrottamente assoggettato, calpestato e deriso dall’insieme delle Nazioni d’Europa e del Mediterraneo, per ben 16 secoli.

Quel giorno, insomma, gli ideatori ed artefici di quella resa – ingiungendo scelleratamente alla Flotta italiana[6] di consegnarsi[7] volontariamente agli anglo-americani e lasciando proditoriamente allo sbando e senza ordini il resto delle nostre Forze armate che erano schierate, a fianco dei Tedeschi, sui diversi fronti di guerra (situazione che permise ai soldati del Reich di disarmare e catturare[8] facilmente la quasi totalità dei nostri militari) – non avevano soltanto infangato la Storia e l’Onore di tutto un Popolo. Avevano, soprattutto, intenzionalmente e perversamente accettato – senza nessun genere di mandato da parte del Popolo italiano – di rinunciare alla libertà, all’indipendenza, all’autodeterminazione ed alla sovranità politica, economica, culturale e militare della nostra Patria.

Il tutto, ovviamente, per permettere all’ultimo Re traditore e fuggiasco (e, da allora, fortunatamente, cancellato dalla Storia, con la sua dinastia!), a suo figlio il Principe ereditario (soprannominato “Stellassa” o “U’ ricchione con gli stivali”), al fellone Capo del suo Governo (già “Marchese del Sabotino”: leggi, del sabotaggio), ad una banda di Ammiragli, Generali[9] e politici opportunisti o voltagabbana[10], a diversi banchieri massoni[11] notoriamente collusi con la Mafia[12], ed a qualche sparuto e ben pasciuto oppositore[13] dell’appena spodestato Regime fascista, di salvarsi fisicamente le “chiappe” dalle immancabili e legittime rappresaglie dell’ex alleato germanico ingannato e tradito, mettendosi “coraggiosamente” al sicuro, dietro le linee di fronte dell’ex nemico, con l’accondiscendente e interessata complicità e protezione degli eserciti anglo-americani invasori.

Insomma, è su questa “celeberrima”, “gloriosa” ed “esaltante” pagina della nostra Storia che si fonda la cosiddetta Resistenza[14] e la successiva restaurazione della democrazia parlamentare rappresentativa. Nonché l’ulteriore nascita dell’attuale Repubblica antifascista.

E, poi, ci si meraviglia che, in Italia, non ci sia più, da allora, una memoria storica condivisa; una Patria comune; un senso ordinario dello Stato; una visione generalizzata e partecipata del dovere sociale; una volontà collettiva di vivere insieme e di portare, ognuno, la sua “pietra” al cantiere della Nazione, per il bene comune!

Ci si sbalordisce, inoltre, ad esempio, che la politica – da “interesse generale di una società nei confronti, nei riguardi o nell’indifferenza di altre società”(Aristotele)– si sia trasformata, da allora, nel mio interesse di parte, contro il tuo; il tuo, contro il mio; il nostro, contro il loro; il vostro, contro il nostro o contro il loro, e così via, tutti facenti parte della stessa società. Che l’economia – da “arte di bene amministrare o di ben gestire quello che già posseggo, senza entrare in conflitto o contraddizione con l’interesse generale del popolo o della nazione di cui faccio parte” – sia diventata l’arte di arricchirsi individualmente, anche a discapito dell’interesse generale della società o, nella più parte dei casi, semplice sinonimo di fare esclusivamente i “propri affari” personali... ignorando, contrastando o sopraffacendo l’interesse economico generale del popolo e/o della nazione di cui si fa parte. Che il sociale – da “spazio di autocoscienza collettiva che, individualmente e collettivamente alimentato, permetteva ad ogni cittadino di essere, di esistere e di ricevere, senza per altro doversi mai umiliare o genuflettere nei confronti di nessuno” – si sia trasfigurato in quella giungla di egoismi reciproci, all’interno della quale, nella speranza di essere e di esistere, si cerca semplicemente di arraffare ciò che si può agguantare o abbrancare, e ci si rifiuta di dare o si fa finta di non potere accordare (o si tende a resistere con tutti i mezzi, per evitare di dover concedere) ciò che, invece, ognuno potrebbe senz’altro condividere, elargire o offrire.

Ci si stupisce, altresì, che i nostri “liberatori” del 1943-1945, abbiano, da allora, ampiamente dimostrato di essere i nostri più biechi ed invadenti colonizzatori politici, economici e “culturali”; che il nostro territorio nazionale continui, dal 1945, ad essere praticamente occupato da più di 100 basi[15] ed istallazioni militari e logistiche Usa e Nato; che i nostri soldati siano diventati dei semplici meharisti/ausiliari di Us-Israel, a completa disposizione dei loro inconfessabili interessi e “ruschi” in Palestina, nei Balcani, in Iraq e/o in Afghanistan; che i partiti politici italiani (di Destra, di Sinistra, di Centro, di Centro-Destra e di Centro-Sinistra) siano tutti indistintamente asserviti al “partito americano”; che a seguito di due G-20 (Londra e L’Aquila)[16] – espressamente convocati per far fronte alla crisi economica in corso e tentare di mettere un freno agli imbrogli ed ai “tours de passe-passe” della Finanza internazionale (per evitare – così, ogni volta, ci viene assicurato! – che possano avvenire ulteriori e più catastrofiche rapine organizzate o nuove e più assurde “socializzazioni delle perdite” alla faccia e sulla schiena del contribuente) – non sia avvenuto nulla che lasci sperare in un migliore avvenire (al contrario, in Borsa – nonostante le recenti “sparate” del pigmeo dell’Eliseo – tutto continua a svolgersi come prima della crisi, se non peggio di prima!).

Ci si sorprende ugualmente che le uniche notizie dal mondo che ci è ancora concesso di conoscere sui media, sono quelle che interessano esclusivamente Washington e Tel-Aviv; che il “Signoraggio” ed i relativi arbitrari interessi, illegalmente pretesi dalle Banche di emissione sugli ordinari tiraggi di carta-moneta, continuino a rappresentare i nove decimi del nostro debito interno; che quando l’attuale Ministro dell'Economia e delle Finanze si era permesso il lusso (vista la crisi economica in corso) di proporre di tassare straordinariamente gli enormi guadagni della Banca d’Italia che erano stati automaticamente registrati da quest’ultima attraverso la rivalutazione borsistica dell’oro/metallo delle sue riserve (da 300 dollari l’oncia agli attuali all’incirca 950 dollari!), gli sia stato semplicemente risposto “picche”, con l’istantanea ed automatica “levata di scudi” ed il qualificato ed insindacabile avallo della Caryatis quirinalensis, degli abituali leccapiedi dei poteri forti di Bruxelles e degli gnomi della BCE.

Ci si sbigottisce, in fine, che quando il Berluska si era pubblicamente cosparso la “testa di cenere” nei confronti del leader libico Gheddafi e l’aveva ricevuto in pompa magna a Roma, per cercare di assicurare un minimo di autonomia energetica all’Italia ed un po’ di lavoro per le nostre imprese in fallimento o in estrema difficoltà, sia stato immediatamente convocato (il pomeriggio stesso della partenza dall’Urbe del Beduino della Sirte!) a Washington, per la rituale “tiratina d’orecchi” (ah no, caro mio, così non va! Il Vicino e Medio Oriente, come lei sa, è una nostra “riserva di caccia”…) e, da quel momento – nonostante la sua infaticabile e volenterosa fedeltà ad Us-Israel – ugualmente sottoposto al sadico e vizioso “pilotto” della stampa (di centro, di centro sinistra e di sinistra), per le sue “innocenti” scappatine pecorecce, con sfacciati ed insistenti argomenti “calvinisti”… (tanto cari ai “puritani” di Londra e d’oltre Atlantico!) e l’implicito e premeditato (e… mal calcolato!) intento di costringerlo a dimissionare, per farlo rimpiazzare, come Primo ministro, dall’attuale Governatore di Bankitalia (un fedelissimo della Goldman Sachs: un nome, una garanzia!); che il problema degli immigrati extra-comunitari provenienti dal Sud del Mediterraneo – Commissione europea dixit… – debba invariabilmente continuare ad essere risolto, solo ed esclusivamente dall’Italia (come se “l’oceano di miseria” del mondo o soltanto dell’Africa e del Vicino-Oriente, potesse essere unicamente “digerito” ed assimilato dalla limitata capienza del “bicchiere” Italia!); ecc.

Il lettore potrebbe dire: ma che c’entra tutto ciò, con la capitolazione italiana dell’8 Settembre 1943?

C’entra, c’entra… Altrochè se c’entra!

Per comprenderlo, proviamo ad immaginare, per un attimo, quale avrebbe potuto essere l’avvenire dell’Italia, se tra il 25 Luglio e l’8 Settembre 1943 – invece di gettare frettolosamente e criminalmente, con “l’acqua sporca” di certi errori del Fascismo, anche il “bambino” dei suoi indiscutibili successi politico-economici e delle sue, ancora oggi, insuperate conquiste sociali – si fosse realisticamente tentato di realizzare un’assennata e doverosa sintesi tra Fascismo ed Antifascismo, e tutti assieme, si fosse giunti alla sana ed equilibrata decisione di impiegare le comuni energie, per far fronte agli eserciti anglo-americani invasori (ed eventualmente – perché no! – anche per contrastare, ridimensionare o infirmare una certa arroganza tedesca), per avere comunque la speranza di potere ottenere, non dico una vittoria o un “pareggio” ma, quantomeno, una pace più ragionevole, con un minimo d’onore.

“Del senno del poi – direbbeAlessandro Manzoni[17] – ne son piene le fosse”!

Certo, e conosciamo ugualmente come andarono effettivamente le cose.

Quel maledetto 8 Settembre, purtroppo – contro ogni umana logica ed ogni ordinario buon senso, e dimenticando che la Libertà, ad un Popolo, non la regala mai nessuno! – si preferì la “fazione”, alla Nazione. E tra i due “litiganti” (fascisti ed antifascisti), vinse l’imperialismo USA (da sempre, fedele mercenario della Finanzia internazionale cosmopolita). Un cancro che ancora oggi – in nome del libero mercato e della democrazia del numero – continua immutabilmente ad ammorbare, corrodere e consumare – oltre alla dignità dell’insieme dei popoli del mondo – i resti dell’antico tessuto connettivo della nostra Nazione.

Come la Storia ci insegna, però, sappiamo altresì che “non è mai troppo tardi”[18]…

Smettiamola, pertanto, di nasconderci dietro ad un dito. Sappiamo benissimo che la libertà, l’indipendenza, l’autodeterminazione e la sovranità politica, economica, culturale e militare dell’Italia e dell’Europa dipendono soltanto da noi e dalla volontà che avremo, in un prossimo futuro, di volerle collettivamente ed irriducibilmente riconquistare. Il va sans dire: senza distinzioni politiche o partitiche di sorta!

Nella Storia di un Popolo, infatti, non è mai veramente tardi… per riuscire a liberarsi dal tradimento e, con esso, da tutte quelle “comparse” che, ieri come oggi – in veste da valvassini o da valvassori (o da aspiranti tali…) ed in nome di quell’immondo e riprovevole 8 Settembre – continuano impunemente a governarci per conto terzi ed a gozzovigliare sadicamente sulle nostre spalle, come se l’Italia dovesse rimanere per sempre una Colonia statunitense[19] e la Seconda guerra mondiale si fosse conclusa soltanto ieri.

Alberto B. Mariantoni ©

Note:

[1] Completamente estranea a qualsiasi tradizione legata alla guerra, la formula della “resa militare senza condizioni” era stata furbescamente ideata ed arbitrariamente imposta all’insieme degli alleati della Germania, dal Presidente degli Stati Uniti d’America, Franklin Delano Roosevelt, e dal Premier britannico Winston Churchill, nel corso della Conferenza di Casablanca (Marocco), avvenuta presso l’Hotel Anfa, dal 14 al 26 Gennaio 1943, ed alla quale aveva occasionalmente partecipato (senza esservi stato invitato) il Generale Charles de Gaulle, l’allora capo delle forze della cosiddetta Francia Libera.
[2] Proclama Badoglio: “Il Governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.
[3] Testo del messaggio di Radio Algeri: “Qui è il Generale Eisenhower. Il Governo italiano si è arreso incondizionatamente a queste forze armate. Le ostilità tra le forze armate delle Nazioni Unite e quelle dell’Italia cessano all’istante. Tutti gli italiani che ci aiuteranno a cacciare il tedesco aggressore dal suolo italiano avranno l’assistenza e l’appoggio delle Nazioni alleate”.
[4] Il verbo inglese che venne immediatamente coniato in Gran Bretagna, per indicare un tradimento con viltà.
[5] In proposito, vedere: http://www.funzioniobiettivo.it/medie_file/badoglio.htm#tre
[6] Per saperne di più sul premeditato atteggiamento della Marina italiana durante il Secondo conflitto mondiale, vedere: Antonino Trizzino, Navi e poltrone, Mondadori, Milano, 1952; Gli amici dei nemici, Longanesi & C., Milano, 1959; Sopra di noi l'oceano, Longanesi & C., Milano, 1962; Navi e poltrone, edizione aggiornata e migliorata, Longanesi & C., Milano, 1963; Settembre nero, Longanesi & C., Milano, 1964; Romeo Bernotti, Storia della Guerra in Mediterraneo – 1940-1943, Vito Bianco Editore, Roma-Milano-Napoli, 1960; Pietro Caporilli, L’Ombra di Giuda, Eroi e Traditori nella tragedia italiana, Ed. Ardita, Roma, 1962; Angelo Iachino, Tramonto di una grande Marina. La tattica e la strategia della nostra Marina nel Mediterraneo, durante l'ultima guerra, Mondadori, Milano, 1966 ; Nino Bixio Lo Martire, Navi e bugie, ed. Schena, Milano, 1983; Gianni Rocca, Fucilate gli Ammiragli - La tragedia della Marina italiana nella Seconda guerra mondiale, Mondadori, Milano, 1987; Teucle Meneghini, In Mediterraneo potevamo mettere in ginocchio l’Inghilterra, Ed. Schena, Milano, 1999; E. Martini, A. Nani, Navi che non combatterono, Rivista Marittima, 2001; Carlo De Risio e Roberto Fabiani, La Flotta tradita - La Marina italiana nella Seconda Guerra Mondiale, De Donato-Lerici editori, Roma, 2002 ; Daniele Lembo, Le portaerei del Duce, Le navi portaidrovolanti e le navi portaerei della Regia Marina, Ed. Grafica MA.RO, Copiano, PV, 2004.
[7] Questo l’elenco delle navi italiane che i Comandi della Marina – in obbedienza alle clausole della resa dell’3/8 Settemebre 1943 – consegnarono volontariamente agli anglo-americani, a Malta: (Corazzate) Giulio Cesare, Caio Duilio, Andrea Doria; (Incrociatori) Cadorna, Duca degli Abruzzi, Duca D’Aosta, Eugenio di Savoia, Garibaldi, Montecuccoli, Pompeo Magno; (Cacciatorpediniere) Da Recco, Velite, Artigliere, Grecale, Oriani; (Torpediniere) Aliseo, Animoso, Ardimentoso, Aretusa, Ariete, Calliope, Carini, Fabrizi, Fortunale, Libra, Mosto, Orione; (Sommergibili) Alagi, Atropo, Axum, Bandiera, Bragadin, Brin, Corridoni, Galatea, Giada, Jalea, Marea, Menotti, Nichelio, Onice, Settembrini, Squalo, Turchese, Vortice, Zoea + H1, H2, H4; Nave esploratore Riboty; (Corvette) Ape, Cormorano, Manaide, Gabbiano, Minerva, Pellicano. Oppure, presso il Grande Lago Amaro, in Egitto: (Corazzate) Littorio/Italia e Vittorio Veneto. O ancora, a Ceylon: Sommergibile Cagni e Nave Coloniale Eritrea. Queste le unità che preferirono auto-affondarsi: (Incrociatori) Taranto e Bolzano; (Cacciatorpediniere) Zeno, Corazziere, Maestrale; (Torpediniere) Cascino, Ghibli, Lira, Montanari, Procione, Impetuoso, Pegaso; (Corvette) Berenice, Euterpe, Persefone; (Cannoniere) Lepanto e Carlotto; Posamine Buccari; (Sommergibili) Ambra, Ametista, Aradam, Argo, Murena, Serpente, Sirena, Sparide, Volframio; (Motoscafi anti-sommergibile) Mas-423, Mas-424, Mas-437, Mas-553, Mas-559; Dragamine R.D.13; (Navi Cisterna) Pagano e Scrivia; Posacavi Città di Milano; Nave trasporto Vallelunga; ecc.; Queste le navi che furono affondate dalla Marina o dall’Aviazione tedesche: Corazzata Roma; (Cacciatorpediniere) Da Noli, Vivaldi, Sella, Euro; (Torpediniere) Stocco, Sirtori, Cosenza; Sommergibile Topazio. Queste le navi che si rifugiarono nei porti neutrali spagnoli:Incrociatore Attilio Regolo, (Cacciatorpediniere) Mitragliere, Fuciliere, Carabiniere + 5 unità minori. Alla “faccia” delle navi che non avevamo per contrastare adeguatamente lo sbarco anglo-americano di Pantelleria (capitolazione: 11 Giugno 1943); di Lampedusa (capitolazione: 12 Giugno 1943); in Sicilia (Licata-Gela-Marzamemi-Portopalo-Maucini-Pachino-Punta Castellazzo-Avola-Scoglitti-Siracusa-Augusta – “Operazione Husky” - 10 Luglio 1943 – fine dei combattimenti in Sicilia: 17 Agosto 1943); di Salerno (inizio dello sbarco: 8 Settembre 1943). C’è ancora bisogno di capire o di interpretare il significato ed il senso delle parole del successivo inno della Xª Mas: “Navi d’Italia che ci foste tolte, non in battaglia ma, col tradimento…”? E non si venga a dire che le nostre navi da guerra, pur numerose, mancavano comunque di nafta sufficiente per ingaggiare battaglia con la flotta anglo-americana! Come precisa Piero Sella – nell’articolo, El Alamein e la “guerra sbagliata”, L’Uomo Libero, N. 55, Aprile 2003, pag. 16 – “La marina aveva allora, nei suoi 32 depositi sparsi nei vari ancoraggi nazionali, oltre 2 milioni di tonnellate di nafta”!
[8] I Tedeschi, nell’intento di fare fronte alla defezione italiana dai diversi fronti di guerra – con l’Operazione Achse ("Asse") che venne lanciata alle 19:50 dell’8 Settembre 1943, dall’Oberkommando der Wehrmacht(OKW) – riuscirono a catturare e disarmare ben 82 Generali, circa 13.000 ufficiali e 402.600 soldati italiani. Secondo altre fonti, si parla addirittura di un totale di 1.006.730 di prigionieri (Italia settentrionale 415.682; Italia centro-meridionale 102.340; Balcani 164.986; Grecia ed isole dell’Egeo 265.000; Francia 8.722). Il tutto, senza contare l'annientamento dell'intera Divisione Acqui sull'isola di Cefalonia, in Grecia. Per maggiori informazioni su questi argomenti, vedere: Gianni Oliva, I vinti e i liberati, 8 Settembre 1943 – 25 Aprile 1945, Arnoldo Mondadori, Milano, 1994; Gerhard Schreiber, I Militari Italiani internati nei campi di concentramento del III Reich, SME - Ufficio Storico, Roma, 1997.
[9] Tra i più noti: Raffaele De Curtain, Pietro d'Acquarone, Giacomo Zanussi, Mario Roatta, Paolo Puntoni, Antonio Sorice, Franco Maugeri, Bruno Brivonesi, Renato Sandalli, Giovanni Cuomo, Raffaele Guariglia, Umberto Ricci, Vito Reale, Gaetano Azzariti, Domenico Bartolini, Guido Jung, Pietro Parrone, Carlo Galli, Giovanni Acanfora, Leopoldo Picardi, Epicarmo Corbino, Carlo Favagrossa, ecc.
[10] Questo genere di “gentiluomini”, per il loro tradimento (in certi casi, sin dal primo giorno di guerra!), verranno premiati dalla Coalizione alleata, con l’inserimento, nel Trattato di Pace di Parigi del 1947, dell’Articolo 16 che così recitava: “L Italia non incriminerà né altrimenti perseguirà alcun cittadino italiano, specialmente gli appartenenti alle forze armate, per avere tra il 10 giugno 1940 e la data dell'entrata in vigore del presente trattato, espresso la loro simpatia per la causa delle Potenze Alleate o aver condotto un'azione a favore di detta causa”.
[11] Vedere, in proposito: http://www.italiasociale.org/articoli2006/notizie160106-1.html
[12] Leggere per credere : http://www.liberamenteonline.info/index.php?option=com_content&view=article&id=727:storia-segreta-dello-sbarco-alleato-in-sicilia&catid=68:guerre-segrete&Itemid=106
[13] Tra i più conosciuti: Ivanoe Bonomi, Vittorio Emanuele Orlando, Benedetto Croce, Carlo Sforza, Giulio Rodinò di Miglione, Pietro Mancini, Palmiro Togliatti, Salvatore Aldisio, Quinto Quintieri, Taddeo Orlando, Antonio De Curtein, Adolfo Omodeo, Alberto Tarchiani, Fausto Gullo, Attilio Di Napoli, Francesco Cerabona, Vincenzo Arangio-Ruiz, ecc.
[14] Per averne un’idea più precisa, leggere quest’articolo di Claudio Mutti, intitolato “L'amblimoro antifascista”, consultabile a questo sito: http://www.claudiomutti.com/index.php?url=6&imag=2&id_news=82
[15] Vedere, in proposito, il mio: Dal “Mare Nostrum” al “Gallinarium Americanum” – Basi USA in Europa, Mediterraneo e Vicino Oriente, articolo, EURASIA – rivista di Studi Geopolitici, No. 3 - 2005, pp. 81-94; una mia rimessa a punto sul sito Eurasia, a proposito di alcune contestazioni: http://www.cpeurasia.org/?read=6655; Programma Matrix: http://www.youtube.com/watch?v=zta5359CHhA - e per averne la certezza: http://www.defenselink.mil/pubs/BSR_2007_Baseline.pdf - http://www.stormingmedia.us/83/8357/A835784.html - http://www.geocities.com/Pentagon/9059/usaob.html - oppure, per gli ultimi dati aggiornati al 2008, digitare su Google: Department of Defense Base Structure Report (BSR) FY 2008 Beseline (c’è un pdf da scaricare). Vedere ugualmente : Le basi USA in Italia 1ª parte – you tube – http://www.youtube.com/watch?v=ith_t0fXJWA - Le basi USA in Italia 2ª parte – you tube – http://www.youtube.com/watch?v=nxPCD6nallE&feature=related
[16] Va da sé che il prossimo G-20, previsto a Pittsburgh per il 24 ed il 25 Settembre 2009, sarà la copia conforme dei precedenti!
[17] “I Promessi Sposi”, Cap. XXIV.
[18] Dal titolo di un programma televisivo RAI degli anni ‘60-’68, condotto dal pedagogo Alberto Manzi (1924-1997).
[19] Per verificare se l’Italia è o non è una Colonia statunitense, chiedo al lettore di domandare ai politici della sua circoscrizione, notizie riguardanti questi accordi segreti: a) - le clausole segrete della ‘Convenzione d’Armistizio’ del 3 Settembre 1943; b) - le clausole segrete del ‘Trattato di pace’ imposto all’Italia, il 10 Febbraio del 1947 (Parigi); c) - il ‘Trattato NATO’ firmato a Washington il 4 Aprile 1949, ed entrato in vigore il 1 Agosto 1949; d) - il ‘Bilateral Infrastructure Agreement’ (BIA) o ‘Accordo segreto USA-Italia’ del 20 Ottobre 1954 (Accordo firmato dal Ministro Scelba e l’Ambasciatrice statunitense Clare Booth Luce, e mai sottoposto alla verifica, né alla ratifica del Parlamento); e) – il Trattato Italia-NATO, firmato a Parigi il 26 Luglio 1961 (reso operativo con Decreto del Presidente della Repubblica No. 2083, del 18 Settembre 1962); f) – Accordo bilaterale Italia-USA, firmato dal Governo Andreotti, il 16 Settembre 1972; g) - il ‘Memorandum d'intesa USA-Italia’ (Shell Agreement) del 2 Febbraio 1995; h) – Accordo segreto ‘Stone Ax’ (Ascia di Pietra), concluso inizialmente negli anni ‘50/’60 e rinnovato l’11 Settembre 2001.