mercoledì 29 luglio 2009

DI: FRANCESCO STORACE

HANNO "CASTATO" PURE DE MAGISTRIS

In Italia non c’è separazione delle carriere in magistratura. Poco importa se si tratti di un giudice o di un pubblico ministero, la funzione ricoperta deve essere terza. Eppure non è così. Si è appreso che anche per Luigi De Magistris le parole pronunciate prima delle elezioni diventano carta straccia dopo il voto.
Il magistrato candidato ed eletto al Parlamento europeo con il partito del magistrato Di Pietro aveva annunciato che se eletto – come dovrebbe essere normale – avrebbe abbandonato la magistratura. Che per me dovrebbe essere lasciata anche con la sola candidatura, anche in caso di mancata elezione, perchè comunque si assume una posizione di parte, che dovrebbe essere estranea allo spirito di chi indossa una toga per amministrare giustizia.

De Magistris è il caso più clamoroso perchè aveva fatto una promessa, contraddetta come se si trattasse di un politico di lungo corso.
Ce ne sono molti di magistrati che si fanno eleggere nelle istituzioni. Ma è giusto?
Quando quel magistrato smette di fare politica e pretende di tornare in carriera, come si comportera’ di fronte al cittadino che ha idee diverse dalle sue? E quale sarà l’atteggiamento del cittadino che ha di fronte uno di cui conosce le idee politiche e magari le contrasta pure? Che fiducia potrà avere verso il sistema giustizia?

De Magistris si presta a un gioco enormemente più grande di lui. Ha detto di volersi candidare perchè non gli facevano fare il magistrato, e ora resta in aspettativa – dice non retribuita, e ci mancherebbe altro… – per rientrare in carriera se gli dovesse andare male la prossima volta.

E’ casta, signor giudice, è casta e delle peggiori quella che emerge da questo comportamento.
Mi piacerebbe confrontarmi sul tema con lei in qualche televisione, anche se temo che lei preferisca – come molti suoi (ex?) colleghi – le querele e i tribunali.
Ma qui non c’è diffamazione; c’è solo indignazione perchè da lei, che in altri tempi difendemmo, quando appariva terzo nelle inchieste che conduceva, non ci aspettavamo qualcosa del genere.
Lei non sembrava Clemente Mastella. Mastella almeno rivendica di essere quello che è; lei lo nega. E invece è “castato” pure lei…

venerdì 24 luglio 2009

TOSCANA:Soldi alla moschea, nulla alla chiesa

SIENA - I musulmani nella moschea, i cristiani in un garage. Non succede nel Pakistan o in Sudan ma nel senese, la terra di Santa Caterina. E di San Bernardino, titolare in Val d'Elsa di una parrocchia molto simile a un provvisorio alloggio per terremotati ( la provvisorietà dura però da anni e anni), che sorge a poca distanza dal luogo dove avrà invece sede un lussuosissimo centro islamico, finanziato con i soldi del Monte dei Paschi di Siena e benedetto dai diessini locali.
È una storia paradossale di una provincia dove di chiese, in realtà, ce ne sono diverse. Una è appunto quella bancaria: il Monte, come lo chiamano i senesi, è una istituzione plurisecolare che fa da volano di un colossale giro di quattrini. Molti di questi, tramite la Fondazione Mps, finiscono per finanziare innumerevoli iniziative solitamente legate agli ambienti di centro-sinistra con particolare riferimento ai DS, ed anche attività la cui utilità pubblica appare ancor più discutibile, come la moschea con annesso centro culturale di Colle Val d'Elsa. L'imam e ideatore del progetto, Feras Jabreen, ha giustamente pensato: perché non battere cassa? " Abbiamo chiesto 700 mila euro, ma ci hanno finanziato per 300 mila " . La munifica sponsorizzazione delle attività musulmane, primo caso da parte di una banca non confessionale in Europa, ha ricevuto anche il placet dell'altra " chiesa" locale, i Ds. " Non solo siamo d'accordo sulla realizzazione di un luogo di culto islamico, siamo orgogliosi di appartenere a una regione dove si affronta in modo concreto il tema dell'integrazione e dell'accoglienza " ha commentato, ai limiti della commozione, l'ecumenico segretario regionale Marco Filippeschi. Del resto, Quercia e Monte vantano una comunione d'intenti consolidata.
La Chiesa cattolica, da queste parti, sembra quella che conta di meno. Tanto che a un tiro di schioppo da Colle val d'Elsa, in quel di Riggioni, i fedeli sono costretti a celebrare da tantissimi anni in un prefabbricato con il tetto di eternit. La cosa accade in quel di Le Badesse, nella parrocchia di San Bernardino: da un lato impicci urbanistici, dall'altro problemi materiali, fatto sta che il simil-garage costruito alla nascita della parrocchia è rimasto immutato..
D'accordo che Gesù è nato in una mangiatoia e che i protocristiani si riunivano nelle catacombe, però il contrasto con il celere e generosissimo finanziamento del tempio maomettano è stridente: nessuna banca si è offerta di finanziare la costruzione di una chiesa più bella e più grande ( non ci vuole molto). Tra l'altro, quella di San Bernardino non è l'unica situazione di disagio nella diocesi. Anche il quartiere dell'Agrestone, a Colle val d'Elsa, è in attesa della costruzione di un luogo di culto cattolico da lunga pezza. Mentre nella zona delle Grazie sono ancora in corso le faticose trattative per l'acquisto di un immobile che consenta alla chiesa locale di svolgere adeguatamente le attività parrocchiali. Intendiamoci, senza demagogia: la chiesa senese non è poverissima. Anzi, dispone di un discreto patrimonio immobiliare che, conformemente ai principi cristiani, utilizza per andare incontro alle esigenze dei più poveri, senza alcuna distinzione di fede, tanto che alcuni appartamenti di proprietà della diocesi sono occupati da immigrati extracomunitari, musulmani inclusi.
Per certo, però, la diocesi di Siena è molto meno ricca di quei paesi arabi che - se proprio si ritiene la costruzione del centro islamico indispensabile - potrebbero provvedere alla costruzione senza bisogno della regalia del Monte dei paschi. Paesi nei quali sarebbero inimmaginabili gesti di generosità e ospitalità speculari. Ma il "vescovo" diessino Filippeschi predica " tolleranza e apertura, il dialogo tra religioni e culture ". Il buonismo dei diessini e del Comune toscano non ha però convinto la Lega, che ha organizzato una manifestazione di protesta ( contro cui alcuni giovani comunisti sono scesi in piazza) e ha annunciato una raccolta di firme contro la delibera municipale che concede il terreno pubblico per la moschea dietro pagamento di 11 mila euro l'anno.
A proposito di generosità, il finanziamento alla moschea spicca anche in rapporto alle altre erogazioni del Monte dei paschi di Siena. I 300 mila euro sono una voce importante, anche in un capitolato stratosferico: 45 milioni di euro. I musulmani hanno preso più di qualunque parrocchia e quanto una costruita ex novo. La diocesi ha ricevuto circa 300 mila euro, ma per quasi due terzi devoluti in beneficenza. Spicca poi (insieme al milione per la ristrutturazione del palazzo vescovile di Montepulciano) il finanziamento di 705 mila euro ad Emergency: Gino Strada, si sa, è un filantropo politicamente corretto.

di MARCO FERRAZZOLI Fonte: Libero 14 novembre 04

LA TEORIA DEL BARATTOLO DI MAIONESE E DEI DUE BICCHIERI DI VINO

Descrizione: Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancura una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si unanime.

Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero!

“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi cosideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.

“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”

“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.

“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.

Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrae piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.

martedì 21 luglio 2009

PER UN RILANCIO DE LA DESTRA

Sentiti numerosi dirigenti e militanti in tutta Italia, riteniamo un errore politico aver cancellato il previsto CC (Comitato Centrale) del 4-5 luglio.
Il confronto interno è essenziale e deve essere immediato, pertanto chiediamo agli organi competenti di ripensare la urgente convocazione del CC entro la fine di luglio 2009, visto anche che sono passati parecchi mesi dall'ultimo CC e che a norma di statuto si deve fare almeno ogni 4 mesi.

I risultati delle numerose elezioni che si sono succedute in questo periodo della vita del nostro partito devono consentire un’attenta riflessione sia sulle ragioni degli insuccessi sia sul che fare per costruire e rilanciare la nostra comunità politica ed umana.
Dobbiamo porre la parola fine alla politica dell’emergenza cui ci hanno costretto le elezioni stesse e la deficitaria gestione interna del partito, per dedicarci, da una parte, alla costruzione dell’organizzazione sul territorio, dall’altra alla definizione del progetto politico.
Infatti, senza una profonda riflessione al ns. interno e senza tenere conto di quanto ancora abbiamo di buono non si può creare una base di ripartenza.
Per mesi abbiamo suonato l'allarme, troppe cose erano incongruenti e si vedeva che non andavano bene, c'è la netta impressione che abbiamo giocato le partite politiche non avendo mai schierato la formazione titolare e sopratutto avendo sbagliato la tattica.
Diventa fondamentale, ed ormai imprenscindibile, coinvolgere ai massimi livelli del partito tutti coloro che si sono impegnati con profitto e senza risparmiarsi: questa richiesta è PREGIUDIZIALE al proseguire della vita stessa de “La Destra” con la struttura attuale.
Non è accettabile e rispettoso far finta di niente nella convinzione che molti militanti andrebbero comunque avanti lavorando nel e per il partito:è giunta l'ora che i militanti ed i quadri dirigenti siano maggiormente coinvolti sia nelle scelte che nella conduzione del partito.
Per questo chiediamo che l’Ufficio Politico e l’Esecutivo Nazionale vengano integralmente rinnovati con le persone che hanno dimostrato maggiori capacità ed attaccamento al partito, tenendo conto delle proposte che faranno in debita sede i firmatari finali di questo documento ed altri militanti e dirigenti che convergeranno in un periodo successivo.
Parimenti deve accadere con tutte le altre cariche fiduciarie: dai Segretari Regionali ai responsabili di settore e via di questo passo, con nuove nomine concertate con i nuovi dirigenti ed in maniera più trasparente.
Soprattutto i Regionali andranno nominati dal nuovo Esecutivo Nazionale, solo dopo aver avuto il decisivo gradimento dei Segretari Provinciali; ove questo non fosse possibile le nomine andranno comunque fatte in maniera collegiale, logica ed equilibrata dal nuovo Esecutivo Nazionale.

Bisogna che venga potenziato, finanziato e reso autonomo tutto il Settore Organizzazione che deve porsi degli obiettivi pubblici concreti da sottoporre a verifica nei tempi previsti.

Il Segretario dovrà intervenire su questioni organizzative solo in casi estremi e su richiesta specifica dei massimi organi per potersi dedicare completamente ed esclusivamente all’attuazione della linea politica del partito decisa dagli organi preposti .

Gli attuali responsabili, pur giustificati dal continuo succedersi di elezioni, non sono stati all’altezza del compito loro assegnato.

Rinnovare e mettere alla prova è un dovere, così come è necessario costruire un Ufficio Politico che rappresenti ancor più la reale consistenza del partito e che, da organo fiduciario qual è, venga coinvolto in modo concreto in TUTTE le determinazioni che riguardano la vita del partito, comprese quelle economico finanziarie.
Infatti va fatta estrema chiarezza e trasparenza sulla gestione dei fondi del partito, affinché si possano stroncare sul nascere eventuali maldicenze già in essere, ma sopratutto affinchè i fondi del partito siano utilizzati per la costruzione del partito stesso sul territorio.
Di fatto, la gestione economica dovrà andare sotto la responsabilità di un comitato di gestione, controllato e nominato a sua volta o dall' Ufficio Politico o dall' Esecutivo Nazionale, facendo ben attenzione a coprire equamente ed in maniera meritocratica tutta la geografia del partito.

Premessa indispensabile che sia indetta in tempi brevi una conferenza programmatica che delinei il progetto strategico, alla luce della nuova realtà politica, e determini i temi per noi caratterizzanti del confronto politico.
Qua possiamo suggerirne soltanto alcuni che vanno dalla definizione del concetto di identità, alla caratterizzazione dello stato sociale, da una nuova concezione del lavoro ad un attacco massiccio all’usura bancaria, da una attenta riflessione sulla politica estera ad un approfondimento sulla politica monetaria.
Si sente ancor più la necessità di chiarezza di linea politica soprattutto se si considera che siamo passati da attacchi corposi alla Pdl ad accordi per le amministrative con un andamento ondivago e poco trasparente che ha disorientato l’elettorato e gli iscritti. Addirittura alcuni hanno trascurato le europee per non danneggiare l’accordo locale con la Pdl, attuando così un vergognoso voto di scambio interno.

Se si deve aprire una stagione di alleanze o di costituzione di nuovi contenitori elettorali, dobbiamo arrivarci con una STRUTTURA SOLIDA ed AFFIDABILE e con delle proposte radicate su cui effettuare convergenze.
Le strutture territoriali devono essere coinvolte per far avere al progetto piu?forza e convinzione.

A questo punto è indispensabile affrontare alcuni questioni:

1 La collocazione politica
La destra in Italia è uno spazio politico affollatissimo (a parole), nell’immaginario collettivo è rappresentata dal Pdl (gli stessi politici del Pd e le altre sinistre definiscono il Pdl destra), sul terreno dell’immigrazione è rappresentata dalla Lega e nel campo del giustizialismo e della moralizzazione è identificata con l’Idv di Di Pietro e De Magistris.
Inoltre vi sono le formazioni di estrema destra che rivendicano anche quelle posizioni.
Noi dobbiamo essere altro, dobbiamo essere l’espressione di quei valori morali, identitari e sociali che nessuno rappresenta più.
Per questo dobbiamo porci al di là degli schemi attuali in una dimensione sociale e nazionale super partes ed al centro della politica.

2 Lo stile.
La moralizzazione della politica deve essere un impegno preciso di tutti noi. Questo non vuol dire solo colpire il fenomeno della corruzione, ma anche liberarsi dal malcostume imperante. La raccomandazione, il voto di scambio, i favoritismi, gli accordi sotto banco, le promesse personali, i privilegi della casta, l’arroganza del ruolo sono fatti da cui bisogna totalmente prendere le distanze. Il che vuol dire che si deve tornare a parlare di stile nella politica con la necessità di organizzare dei corsi di formazione che abbinino alla formazione politica vera e propria un decalogo comportamentale, a partire dal nostro interno!



3 L’unità dell’area.
Il miraggio dell’unità dell’area attraversa da sempre le menti ed i cuori di molti nostri militanti, i quali ignorano probabilmente i molti tentativi falliti in questi anni, e soprattutto non si accorgono, in nome di una contiguità ideale, più di facciata che reale, delle enormi differenze tra alcune posizioni. Premesso il grosso rischio che un’operazione del genere potrebbe farci correre, di essere schiacciati nell'area dell’estrema destra xenofoba e razzista che non ci appartiene, NOI dobbiamo farci promotori di una grande iniziativa politica aperta a tutti, dove tutti possono confluire per portare il proprio contributo di idee, ma con dei paletti precisi tracciati dal NOSTRO progetto.

In pratica niente più trattative chiuse fra leader che non rappresentano la volontà della base, ma una eventuale costituente aperta dove i rispettivi organi dirigenti si possano confrontare per vedere le reali possibilità di convergenza su una ipotetica unità di area per spazzare una volta per tutte i dubbi che i militanti si pongono sul perchè non riesce riunire i tanti camerati sparsi nel mondo.

Una cosa va però tenuta ben in mente, dobbiamo guardare il futuro, poter incidere sulla società attuale e porci al centro del dibattito politico, il nostro ruolo non è di testimonianza, dobbiamo innovare ed aprirci al popolo, abbandonare i parametri partitocratici, il linguaggio politichese e l'elettoralismo, sfondare il muro della destra e dell'estrema destra, costruire nel tempo privi dell'assillo del risultato, guardare non all'oggi ma al domani ed al dopodomani. La nostra area deve diventare l'Italia senza la zavorra delle etichette e dei pregiudizi. Tutto è possibile.
Per l'Idea . Per la Nazione. Per NOI stessi.

4 Le alleanze.
Una volta costruita una struttura solida ed un unico progetto condiviso possiamo passare a valutare le alleanze o i contenitori nei quali confluire per far emergere le nostre tesi ed il nostro progetto: Senza alcuna preclusione, se non quella di avere pari dignità e riconoscimento e di venire accettati con la nostra storia, le nostre radici ed i nostri percorsi.


Per concludere, se si riescono a superare le divaricazioni del secolo scorso, un’ampia prospettiva si apre per chi intende proporre soluzioni ai due grandi problemi di questo secolo: l’identità ed il lavoro. Queste prospettive si allargano sempre più se consideriamo la crisi irreversibile in cui versa il sistema di potere attuale basato sul neoliberismo e sulla “pura” finanza. Le fasce di malessere, composte dai nuovi poveri, possono diventare classe dirigente di una nuova rivoluzione sociale che, animata da un forte senso di appartenenza, ponga il lavoro al centro della valutazione sociale. Una strategia tesa ad interpretare, dare voce ed organizzare queste nuove esigenze sociali può diventare lo strumento utile di un nuovo e più ampio percorso per il bene e la ricostruzione della comunità nazionale.

Per informazioni, adesioni e firme su questo documento, potete contattare:

Andrea Urso Alessandro Pucci
urso@destragrosseto.it ladestra.alessandropucci@live.it
338 7957200 - 349 7285594 393 8973657



ADESIONI AL DOCUMENTO

Urso Andrea membro CC - Grosseto
Pucci Alessandro membro CC - Roma
Cecchini Graziano Roma candidato alle europee 2009
Luciani Laura membro CC - Roma
Brugiatelli Maurizio membro CC - Roma – candidato alle europee 2009-vice segr.fed.prov.ROMA


Quaranta Claudio coordinatore Ld collegio 45(castelli romani).Assessore comune Montecompatri
Sama Massimo segretario comune di Montecompatri - Roma
Cerroni Emanuele segretario comune di Zagarolo - Roma
Conti Paolo segretario comune di Casape - Roma
Montori Sheila resp. dip. donne comune di Montecompatri - Roma
Ferri Alvaro segretario comune di Rocca di Papa – Roma


Del Prete Antonio membro CC - segretario regionale Gioventu?Italiana Emilia Romagna
Ferretti Alberto membro CC - segretario prov. Ferrara-Candidato sindaco Ferrara 2009
Cantarelli Giancarlo membro CC - segretario prov. Reggio-Emilia
Rana Maurizio segretario LD comune Bisceglie (Puglia)
Dell'Agnello Massimo iscritto Torino
Carbone Primo membro CC - Salerno


Prof. Siena Primo resp. LD Cile-Presidente eletto Ass. Veneta del Cile 2009-2011
Musetti Gianni membro CC - Carrara consigliere comunale Carrara, cand. Prov. 2009 GR
Poggi Paolo membro CC - Firenze segretario provinciale FI-candidato sindaco FI 2009
Carnesecchi Andrea dirigente federazione prov. Firenze
Filippi Michele membro CC- Lucca segretario provinciale LU
Corrado Franco delegato al congresso - candidato alla camera collegio Nord America 2008


Pagani Benedetto dirigente federazione Grosseto, candidato prov. 2009 –Monte Argentario
Nicotra Alfredo segretario prov.Grosseto Gioventu Italiana , candidato prov.2009
Cacciavillani Massimo delegato al congresso - candidato camera collegio Europa 2008
Pandinu Stefano coordinatore Ladestra comune di Tivoli-Roma
Besi Emanuele membro CC, resp. Gioventu Italiana città di Roma
Nardi Egisto iscritto Roma – candidato alle Provinciali Roma 2008


Ciociola Pasquale delegato al congresso - candidato al senato collegio Europa 2008
Elia Luigi candidato alla camera collegio Europa 2008
Crea Susana consigliere Comites Spagna, candidata camera collegio Europa 2008
Renis Adriano membro CC - segretario prov. Grosseto- cand.pres.prov. gr 2009
Paoli Michela vice segretaria prov. Grosseto, candidata prov. 2009
Merli Giorgio segretario comune Sorano (gr) Ladestra, candidato alle provinciali 2009




Reale Antonio segretario GI città di Grosseto, candidato prov. 2009
Giannerini Eugenio dirigente fed. Grosseto, delegato al congresso nazionale, cand.prov. 2009
Serra Paolo dirigente fed. Grosseto, delegato al congresso nazionale, cand.prov. 2009
Morandi Andrea dirigente fed. Grosseto, delegato al congresso nazionale ,cand.prov. 2009
Brocchin Loris iscritto Roma
Ruzzenenti Piero delegato al congresso - candidato al senato collegio Sud-America 2008


Ho Yuen bing delegata al congresso nazionale,dirigente federazione Sorano (gr)
Merli Giada resp. Dip. Donne federazione di Sorano (gr)
Stopponi Lino segretario federazione di Sovana (gr)
Merli Rosella iscritta Grosseto
Stopponi Lorenza iscritta Grosseto
Merli Silvana iscritta Grosseto


Ferrazzi Giovan Iscritto Managua (Nicaragua)
Ferroni Roberto Montecatini (Pistoia)
De Ritis Maurizio membro CC - Roma
Obligato Giovanni membro CC - resp. Gioventu Italiana Perugia
Zulian Sandro delegato al congresso-candidato camera collegio Europa 2008
Lancianase Cristiano membro CC - Roma


Busceti Giuseppe membro CC - segretario prov. Pisa
Rossi Marco coordinatore GI Pisa
Mattii Luciano esecutivo prov. Pisa
Biondi Enrico resp. LD Val di Cecina (PI)
Scatello Aldo coordinatore comunale LD Cascina (PI)
Razzini Patrizia esecutivo prov. Pisa


Baldarelli Massimo iscritto federazione Roma
Meloni Roberto iscritto federazione Roma
Moggi Giuliano membro CC di GI e portavoce prov. di Venezia
Rossi Giacomo membro CC - segreretario prov. Pesaro Urbino cand.pres. prov. 2009
Cometti Bruno membro CC – Pesaro-Urbino - componente direttivo regionale Marche
Volpi Ferruccio segretario città di Cagli (PU)


Renzi Mauro assessore comune di Pergola (PU) esecutivo prov. Pesaro Urbino
Pozzi Pierluigi segretario LD Scandicci (FI)
Bjerre Charlotte iscritta federazione Grosseto delegata al congresso Nazionale
Serafinelli Valentina iscritta federazione Grosseto
Serafinelli Gianfranco segretario LD S.Quirico (gr)
Guerrini Mariella iscritta federazione Grosseto




Mazzon Fabbio iscritto Veneto
Avolio Sonia segretario LD citta?di Pisa-membro esecutivo provinciale Pisa
Bettini Rosanna esecutivo prov.Pisa con delega PPOO - consigliere consorzio bonifica fiumi
Brandi Giovanni ex cons. Comunale Monterotondo-Roma, dirigente federazione prov. Roma
Senetta Gianpaolo ex consigliere MSI
Renis Giuseppe iscritto federazione Grosseto


Bausani Paolo iscritto federazione Grosseto
Bausani Tommaso iscritto federazione Grosseto
Crestini Clara iscritta federazione Grosseto
Bargagli Achille esecutivo prov. Grosseto, segretario LD Arcidosso (GR)
Fedeli Lionello iscritto federazione Grosseto
Pepi Massimiliano iscritto federazione Grosseto


Pepi Angela iscritta federazione Grosseto
Tarantino Salvatore iscritto federazione Grosseto
Raniero Marco iscritto federazione Grosseto
Magnani Paolo iscritto federazione Grosseto
Miceli Giuseppa iscritta federazione Grosseto
Trocchia Giacomo iscritto federazione Grosseto


Laganà Silvano portavoce LD Valle Aniene-candidato camera 2008 -Tivoli-Roma
Pozzi Filippo iscritto federazione Grosseto
Daviddi Alessio iscritto federazione Grosseto
Targioni Alfredo iscritto federazione Grosseto
Bulleri Daniele iscritto federazione Grosseto
Bianchi Roberto membro esecutivo prov. Grosseto


Zurzolo Angelo membro CC - coordinatore Regionale Gioventù Italiana- Calabria
Rossi Pasquale militante Roma
Pezzella Paolo militante Roma
Cherubini Mauro delegato al congresso Nazionale -Roma-Ostia
Vecchi Alessandro iscritto federazione Roma-Ostia
Corallini David iscritto federazione Roma- Ostia


Toussan Vittorio Marcello membro CC- ex consigliere municipale - Roma
Bossi Simona iscritta federazione Capena-Roma
Capoccia Francesco militante Spoleto (pg)
Bruschi Cristiana iscritta federazione Roma
Nori Maria Terese iscritta federazione Roma
D?Arienzo Veronica iscritta federazione Roma




Schiano Moriello Monica iscritta federazione Roma
Destito Giovanni iscritto federazione Roma
Casagrande Paola iscritta federazione Roma
Corallini Ernestino iscritto federazione Roma
Proietti Annarita iscritta federazione Roma
Galassi Andrea iscritto federazione Roma


Giacomini Laura iscritta federazione Roma
Proietti walter iscritto federazione Roma
Corallini Claudia iscritto federazione Roma
Polpetta Riccardo iscritto federazione Roma
Nucci Paolo iscritto federazione Roma
Archetti Stefano iscritto federazione Roma


Danotti Angelo iscritto federazioe Roma
Alfonso Giorgio iscritto federazione Roma
Massimiliano Medici iscritto federazione Roma
Sarrocco Mauro iscritto federazione Roma
Schiano Moriello Giuseppe iscritto federazione Roma
Schiano Moriello Manolo iscritto federazione Roma


Sarti Marco membro direttivo prov. Ferrara
Guerzoni Massimiliano membro direttivo prov. Ferrara
Folda Francesco segretario prov. Ferrara Gioventù Italiana
Loberti Marco segretario LD comune Bondeno (fe)
Casoni Silvano direttivo LD comune Bondeno (fe)
Rossi Emiliano militante Roma


Altamore Antonio iscritto federazione Grosseto
Arzilla Stefania iscritta federazione Grosseto
Ferrara Stefano iscritto federazione Grosseto
Gatta Regina iscritta federazione Grosseto
Chiaricò Andrea iscritto federazioe Sorano (gr)
Schiano Michele iscritto federazione Grosseto


Schiano Luigi iscritto federazione Grosseto
Ansalone Ippolito iscritto federazione Roma
Maiello Dario iscritto federazione Roma
Archetti Federico iscritto federazione Roma
Panni Deborah iscritta federazione Viterbo
Bianconi Ornella iscritta federazione Roma




Archetti Mario iscritto federazione Roma
Giacomini Fabio iscritto federazione Roma
De Angelis Roberta iscritta federazione Roma
Giovannelli Amedeo iscritto federazione Roma
D'Amico Mario iscritto federazione Roma
Donati Simona iscritta federazione Roma


Dizione AnnaMaria iscritta federazione Roma
D'Amico Carmela iscritta federazione Roma
Maffucci Elena iscritta federazione Roma
Senzatela Salvatore iscritto federazione Roma
Lucidi Nadia iscritta federazione Roma
Lucidi Tiziana iscritta federazione Roma


Senzatela Gianni iscritto federazione Roma
Bareazo Carlo iscritto federazione Roma
Scafati Franco iscritto federazione Roma
Scafati Mara iscritto federazione Roma
Canini Anna iscritta federazione Roma
Corallini Claudia iscritta federazione Roma


Caponaggi Lucia iscritta federazione Roma
Schiano Lorenzo iscritto federazione Roma
Papacci Alessandro iscritto federazione Roma
Battisti Thomas iscritto federazione Roma
Archetti Stefano iscritto federazione Roma
D'Arienzo Veronica iscritta federazione Roma


Braccia Fausto iscritto federazione Roma
Bracci Francesco iscritto federazione Roma
Rosellini Alessandro iscritto federazione Roma
Cianflone Giovanna iscritta federazione Roma
Capponi Luciano iscritto federazione Roma
Apolloni Paolo iscritto federazione Roma


Uncini Patrizia iscritta federazione Roma
Appolloni Tiziano iscritto federazione Roma
Epifani Simonetta iscritta federazione Roma
Barionovi Anna iscritta federazione Roma
Miele Pasquale iscritto federazione Roma
Giovannini Fausto iscritto federazione Roma





Coglitore Giulio iscritto federazione Roma
Spada Simone iscritto federazione Roma
Pantano Luigi iscritto federazione Roma
Pantano Maria iscritta federazione Roma
Juliano Giuseppina iscritta federazione Roma
Pantano Francesco iscritto federazione Roma


Magrelli Laura iscritto federazione Roma
Nasini Elia iscritto federazione Roma
Mannini Umberto iscritto federazione Roma
Maurini Antonio iscritto federazione Roma
Parziale Sabino iscritto federazione Roma
Parziale Riccardo iscritto federazione Roma

Sabatini Angelo iscritto federazione Roma
Stella Claudio iscritto federazione Roma
D'Alessandri Enzo iscritto federazione Roma
Barzolini Maria Teresa iscritta federazione Roma
Diana Beatrice iscritta federazione Roma
Piergallini Goffredo iscritto federazione Roma


Piergallini Massimiliano iscritto federazione Roma
Corrieri Daniela iscritta federazione Roma
Migiani Daniele iscritto federazione Roma
Tocci Giancarlo iscritto federazione Roma
D?Ottavi Giovanni iscritto federazione Roma
Iadecola Armando iscritto federazione Roma


Nori Maria Teresa iscritto federazione Roma
Izzo Gerando iscritto federazione Roma
Coccia Riccardo iscritto federazione Roma
Pacifici Patrizia iscritta federazione Roma
Devoto Alessandro iscritto federazione Roma
Nico Fabio iscritto federazione Roma


Mussoni Remo iscritto federazione Roma
Serafini Massimiliano iscritto federazione Roma
Cassaro Francesco iscritto federazione Roma
Sisti Stefano iscritto federazione Roma
Melani Floriani iscritto federazione Roma
Minuti Zaira iscritta federazione Roma





Chetta Mauro iscritto federazione Roma
Melani Pierluigi iscritto federazione Roma
D'Urso Giuseppe iscritto federazione Roma
Moi Liberio iscritto federazione Roma
Proietti Annarita iscritto federazione Roma
Levorato Giandomenco iscritto federazione Roma


Uzan Riccardo iscritto federazione Roma
Larocca Alba iscritta federazione Roma
Giacomini Alessio iscritto federazione Roma
Giacomini Danilo iscritto federazione Roma
Epifani Paola iscritta federazione Roma
Barozzi Concetta iscritta federazione Roma


Giacomini Laura iscritta federazione Roma
Giacomini Gerando iscritto federazione Roma
Giacomini Claudio iscritto federazione Roma
Galiani Fabrizio iscritto federazione Roma
Dionisi Daniele iscritto federazione Roma
Mele Alesandra iscritta federazione Roma


Calamari Renato iscritto federazione Roma
Ghilardi Massimo iscritto federazione Roma
DiMarco Vittoria iscritto federazione Roma
Diluigi Gabriele iscritto federazione Roma
Cascone Andrea iscritto federazione Roma
Scolamiero Sandro iscritto federazione Roma


Milazzo Alessandro iscritto federazione Roma
Elias Cristian iscritto federazione Roma
Marcomeni Maurizio iscritto federazione Roma
Bisegna Andrea iscritto federazione Roma
Migiani Simona iscritta federazione Roma
Massimiani Debora iscritta federazione Roma


Orpiada Roalndo Arao iscritto federazione Roma
Vecchi Aldo iscritto federazione Roma
Dionisi Marco iscritto federazione Roma
Dibitonto Oronzo iscritto federazione Roma
Bruschi Cristiana iscritto federazione Roma
Baldassarre Renata iscritta federazione Roma





Gentile Flavio iscritto federazione Roma
D’Ottavi Daniele iscritto federazione Roma
Rapetti Enzo iscritto federazione Roma
Traversi Ennio iscritto federazione Roma
Galassi Andrea iscritto federazione Roma
Dibitonto Katia iscritta federazione Roma


Gioggi Alessandro iscritto federazione Roma
Vecchi Viviana iscritta federazione Roma
Levaponti Luigia iscritta federazione Roma
Gangi Laura iscritta federazione Roma
Scafati Marisa iscritta federazione Roma
Franceschelli Pierina iscritta federazione Roma


Riga Nello vice segretario LD prov. Varese-candidato sindaco comune Gavirate
Pagani Riccardo militante Varese
Bonalumi Massimo militante Varese
Salina Mattia Portavoce Gioventù Italiana prov. Varese
Borsetto mirko Gioventu’ Italiana Varese
Prestifilippo Marco Gioventu’ Italiana Varese

Ferrari Carlo Maria Gioventù Italiana Varese
De Benedetto silvia Gioventù Italiana Varese
Zenon Davide Gioventù Italiana Varese
Villani Luigi Gioventù Italiana Varese
Meazza Roberto Gioventù Italiana Varese
Maltese Andrea Gioventù Italiana Varese


Vanini Sara Gioventù Italiana Varese
Lorenzo Roncari Gioventù Italiana Varese
Paiusco Marco Gioventù Italiana Varese
Di Gesaro Mirko iscritto federazione Grosseto
Cavero Giulio iscritto federazione Grosseto
Alberino Luigi iscritto federazione Grosseto


Bramerini Gonippo iscritto federazione Grosseto consigliere comunale LD Arcidosso (gr)
Ruocco Francesco iscritto federazione Grosseto
Randazzo Marco iscritto federazione Sorano (gr)
Ronca Egiziano iscritto federazione Sorano (gr)
Convertino Angelo iscritto federazione Grosseto
Arienti Damiano iscritto federazione Grosseto





Bucciotti Luigi iscritto federazione Grosseto
Veccari Raffaele iscritto federazione Grosseto
Zemosteranu Florin iscritto federazione Grosseto
Zemosteranu Mirella iscritta federazione Grosseto
Zemosteranu Petru iscritto federazione Grosseto
Rossi Ernesta iscritto federazioe Grosseto


Bacci Vinicio iscritto federazione Grosseto
Calin Elena iscritta federazione Grosseto
Savelli Sara iscritta federazione Grosseto
Parrini Massimi iscritto federazione Grosseto
Cirilli Emiliano iscritto federazione Grosseto
Ronca Remo iscritto federazione Grosseto


Basile Pasquale iscritto federazione Grosseto
Granocchia Gianpiero iscritto federazione Grosseto
Betti Luca iscritto federazione Grosseto
Robazza Andrea iscritto federazione Grosseto
Basile Gianmario iscritto federazione Grosseto
Agnelli Francesco iscritto federazione Grosseto


Urgese Rocco iscritto federazione Grosseto
Rappuoli Alberto iscritto federazione Grosseto
Berna Osvaldo iscritto federazione Grosseto
Tulli Andrea iscritto federazione Grosseto
Cherubini Mirko iscritto federazione Grosseto
Dominici Daniele iscritto federazione Grosseto


Zemosteanu Petru iscritto federazione Grosseto
Serci Anna iscritta federazione Sorano (gr)
Serci Amedeo iscritto federazione Sorano (gr)
Serci Marco iscritto federazione Sorano (gr)
Ortolano Antonella iscritta federazione Sorano (gr)
Guadagnino Pasqualina iscritta federazione Sorano (gr)


Serci Maria iscritta federazione Sorano (gr)
Carbone Rosa iscritta federazione Grosseto
Buzzi Enrico Maria iscritto federazione Grosseto
Albanesi Michela iscritta federazione Grosseto
Ranucci Luca iscritto federazione Grosseto
Olivieri Angelo iscritto federazione Grosseto


Capparella Priscilla iscritta federazione Grosseto
Giganti Gianni iscritto federazione Grosseto
Romoli Maria Teresa iscritta federazione Grosseto
Albanesi Catia iscritta federazione Grosseto
Amalfitano Glenda iscritta federazione Grosseto
Celani Rita iscritta federazione Sorano (gr)


Ciolfi Armando iscritto federazione Sorano(gr)
Funghi Massimo iscritto federazione Sorano (gr)
Morotti Stefano iscritto federazione Sorano (gr)
Franci Massimo iscritto federazione Sorano (gr)
Albanese Alvaro iscritto federazione Sorano (gr)
DiRosalila Francesco iscritto federazione Sorano (gr)


Daddi Giuseppe iscritto federazione Grosseto
Monica Francesco membro CC - segretario prov. Piacenza
Righetti Francesca direttivo prov. Ferrara
Capozzi Federica iscritta federazione Ferrara
Camozzi Maurizia iscritta federazione Ferrara
Maggio Angelo iscritta militante GI Varese


Tappani Emilio iscritto Federazione di Piacenza
Barbarito Jacopo membro CC – Umbria
Piervincenzo Squadrilli Resp. Gruppo Roma Nord
Niccolai Massimo iscritto federazione di Pistoia
Calin Gabriella iscritta federazione Sorano (gr)
Calin Maria iscritta federazione Manciano (gr)


Pop Florica Camelia iscritta federazione Grosseto
Mellano Maria Grazia militante Cuneo
Parilli Edoardo militante Cuneo
Capparella Priscilla iscritta Grosseto
Adamo Angelo (detto Lino) membro esecutivo prov. Verona
Geraci Piero militante LD Brasile- San Paolo


Palombo Giovanni iscritto federazione di Roma

sabato 18 luglio 2009

AL PRESIDENTE, AL SEG. NAZIONALE ED AI MEMBRI DELL'ESECUTIVO POLITICO NAZIONALE

E p.c: agli organi dirigenti tutti,iscritti e militanti.





In occasione della riunione dei massimi dirigenti del partito, 11-12 luglio 2009,

insieme a tutti I firmatari( vedi anche le numerosissime nuove adesioni ) richiediamo formalmente

la convocazione del CC entro la fine di Luglio per aprire il necessario dibattito interno in modo che i vari membri del CC possano portare proposte da tutta Italia per un rilancio della Destra inteso come partito.



E´ notizia continua in questi giorni di numerose dimissioni ed abbandoni al ns. interno, per ogni firmatario del documento si registrano dimissioni o abbandoni in maniera doppia o tripla.

Dobbiamo fermare questa emorragia!



Questo che facciamo e´ un atto concreto di amore e passione verso il partito e nel partito e richiediamo il giusto rispetto per posizioni costruttive anche se non piacciono ma che sono figlie dell´innegabile disastro elettorale ed organizzativo del ns. partito, questa e´ l´ora del confronto serio e palese per una chiarezza che e ´dovuta ai tanti militanti che si sono battuti in tutta Italia.





Andrea Urso & Alessandro Pucci

SOLO PER FA RIFLETTERE

Tutti quanti gliel'ammiravano: era davvero perfetto, senza il minimo difetto.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: "Beh, a dire il vero.. il tuo cuore è molto meno bello del mio."
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.
C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano,così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi.
Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "Starai scherzando!",disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.".
Vero.", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio affetto:
ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore.
Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi così ho qualche bitorzolo, a cui sono affezionato, però: ciascuno mi ricorda l'affetto che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto:
questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che provo anche per queste persone... e chissà?
Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia la VERA bellezza?".
Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto.
Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel' offrì con le mani che tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perchè l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
In questa storiella c'è racchiusa un pò di vita di tutte le persone..., ognuna con il suo cuore..., con i suoi bitorzoli, con i suoi vuoti..., e con tutto ciò che nel corso degli anni si è donato e si è ricevuto...
Alla fine ognuno di noi ha un qualcosa di importante... un qualcosa che resterà per sempre dentro e che lo accompagnerà per tutta la vita.

venerdì 10 luglio 2009

DA UNO DEI DESTINATARI RICEVO E PUBBLICO QUESTA COMUNICAZIONE

Segnala questo messaggioCOMUNICAZIONE LadestraGiovedì 9 luglio 2009, 23:09
Da: "Andrea Urso" Visualizza dettagli contattoA: "'Maurizio Brugiatelli'" , info@ladestraprovinciadilatina.it, "'Renata Panelli'" , info@destravesuviana.it, info@ladestratorino.it, "'Sonia AVOLIO'" , info@ladestravalnerina.org, info@ladestraumbria.it, info@raffaelechiavola.it, info@mariochiavola.it, info@gioventuitalianaragusa.it, info@ladestra.tk, info@ladestrapalermo.it, info@ladestramessina.it, info@alleanzasiciliana.it, info@ladestracn.splinder.com, info@ladestra-nuoro.com, info@ladestralecce.it, info@ladestrabrindisi.it, info@ladestrasanmauro.it, info@nicoladidonna.it, info@ladestracampagnese.org, info@ladestrabg.it, info@ladestra-fvg.it, info@ladestravarese.com, info@ladestranapoli.org, ivobonacchi@tin.it, info@eurometalsrl.it, info@destrattiva.it, info@langolodelbuongustaio.org, info@ladestramontecompatri.com, info@ilduce.net, info@stefanofaggian.it, isto58@libero.it, "'Massimo Samà'" , lino_adamo@yahoo.it, "'La Destra Lucca'" , "'Franco Corrado'" , luigifieni@inwind.it, luigi.capozza@virgilio.it, "'Luigi Daddio'" , ladestracivitavecchia@yahoo.it, "'Stefano Schiavi'" , stefano.cannelli@aliceposta.it, ladestrafoggia@libero.it, ladestravarese@libero.it, ladestradiaprilia@alice.it, livorno@gioventuitaliana.org, livi230887@msn.com, "'Livio Feliciani'" , ladestraperzagarolo@gmail.com, ladestrasmarinella@libero.it, ladestracampania@email.it, ladestrareggioemilia@hotmail.it, ladestracn@yahoo.it, "'ladestra.alessandria'" , aldo.rovito@libero.it, luca.vajani@libero.it, luigi.capozza@virgilio.it, lupisergio@email.it, "'Luigi Daddio'" , luigipapi@libero.it, luigi.cardia@tiscali.it, leadersrl@insurance.it, lubo77@hotmail.com, luca.toniatti@libero.it, lorenzato@ladestrabassano.it, ladestrasermoneta@libero.it, lucca@gioventuitaliana.org, lazio@gioventuitaliana.org, latina@gioventuitaliana.org, laquila@gioventuitaliana.org, lombardia@gioventuitaliana.org, lecce@gioventuitaliana.org, "'L'Unico Redazione'" , leonida.laconico@libero.it, ladestraroma@live.it, leonegrossi@tiscali.it, leonardograf@gmail.com... altro


To: 'Francesco Storace'; t.buontempo@provincia.roma.it
Cc: t.buontempo@provincia.roma.it; n.musumeci@inwind.it; prolivio@vodafone.it; ladestra@ladestra.info; adrianotilgher1@hotmail.it; tittimonteleone@virgilio.it; c_afanderivera@hotmail.com; pscaravelli@email.it; roberto@buonasorte.it; ruggerorazza@hotmail.com; robertoperticone@libero.it; arrighi.alberto@libero.it; Montella.anna@fastwebnet.it; cluitalomarri@libero.it; walter@stafoggia.it; aldotrac@tiscali.it; onmessa@fbnet.it; luigi.deramo@katamail.com; inimer@email.it; gabrielelimido@hotmail.it; p.agostinacchio@inwind.it
Subject: COMUNICAZIONE
Importance: High



Caro Segretario,



a seguito di approfondita analisi degli eventi che hanno caratterizzato la fase post elezioni europee e dopo aver cercato di interpretare i messaggi da te lanciati tramite il tuo sito internet, ritengo sia d’obbligo, serio e leale nei tuoi confronti, nei confronti delle persone con cui condivido questo percorso, e per quella che è la mia visione del movimento, comunicarti le mie determinazioni.



Ritengo che il nostro movimento abbia assoluto bisogno di un sollecito cambio di leadership per garantire strategie condivise, una linea politica chiara e definita atta a ricollocare il movimento nello scenario politico nazionale con un progetto caratterizzante, pratico e non meramente teorico. Penso che il movimento disponga di una classe dirigente di vertice e di periferia capace ed invidiabile che deve però ritrovare il gusto del fare ma ciò non sarà possibile senza una regia chiara, lucida e puntuale.

Ho ben presente l’impegno che hai profuso in questi due anni di gestione del movimento ma ti invito a prendere in considerazione la possibilità di regalarti un periodo di riflessione concentrandoti, perché no, sulle elezioni regionali del Lazio che ti dovranno e ci dovranno vedere protagonisti. Molto triste per tutti sarebbe dover discutere in comitato centrale di una mozione di sfiducia nei confronti del segretario con l’inevitabile spaccatura che ciò produrrebbe.

La base del movimento è in fermento e quindi dovrà essere capacità di tutti quella di trasformare ciò in energia positiva per il nostro rilancio. Hai sempre sostenuto che non avresti avuto nessun problema a passare la mano e, se ho imparato a conoscerti, so che non era una frase di comodo ma la semplice verità.

In conseguenza di tutto quanto sopra sono inevitabilmente a rassegnare le dimissioni dagli incarichi fiduciari di cui mi hai onorato, dalla segreteria regionale della Liguria a membro dell’ufficio politico nazionale.

Al prossimo Comitato Centrale illustrerò compiutamente il mio pensiero certo che la composizione del Comitato Centrale stesso sarà quella uscita dal congresso nazionale al netto delle dimissioni formalizzate.

Sono sicuro che garantirai, da uomo libero come sei, il corretto e sereno svolgimento dei lavori e prego il presidente nazionale Teodoro Buontempo, che mi legge in copia, a intraprendere tutte le necessarie azioni che gli competono da Statuto.

Invio i miei più sentiti e cordiali saluti.





------------------------------------------

Massimiliano Mammi

Via Cafaggio 157/A

19031 Ameglia (SP)

tel. 3401607241

e-mail: m_mammi@virgilio.it

martedì 7 luglio 2009

ECCO IL DOCUMENTO CHIAMATO "PROPOSTA" DEI DISSIDENTI DI STORACE

Al Presidente ed al Segretario Nazionale
E p.c: agli organi dirigenti tutti,iscritti e militanti,
con preghiera di fare girare e pubblicare per una capillare informazione.
A pochi giorni dal lancio di questo documento, che sta suscitando tanto interesse fra la base ed i dirigenti tutti, pubblichiamo le prime firme di adesione (vedi in fondo al documento allegato, fra le varie firme anche quella di GRAZIANO CECCHINI, neo iscritto della destra e benvenuto fra i leader di questa PROPOSTA) e lo risottoponiamo in maniera formale ai vertici del partito con la richiesta di convocare urgentemente Il CC per aprire il confronto interno.
Con l´occasione evidenziamo alcune importanti funzioni de CC com da art.12 dello statuto del partito:
Il comitato centrale approva annualmente,su proposta del segretario nazionale amministrativo,
il bilancio preventivo e consuntivo del movimento.
Il comitato centrale coadiuva il segretario nazionale e l´esecutivo politico nella conduzione politica
ed organizzativa del movimento .
Le riunioni del comitato centrale si tengono di norma almeno una volta ogni 4 mesi e vengono
convocate e presiedute dal presidente del movimento.
Il comitato centrale nella prima riunione di insediamenteo elegge il presidente ed i componenti
del comitato etico su proposta del presidente del movimento.

Andrea Urso & Alessandro Pucci



Per un rilancio de La Destra

Sentiti numerosi dirigenti e militanti in tutta Italia, riteniamo un errore politico aver cancellato il previsto CC (Comitato Centrale) del 4-5 luglio.
Il confronto interno è essenziale e deve essere immediato, pertanto chiediamo agli organi competenti di ripensare la urgente convocazione del CC entro la fine di luglio 2009, visto anche che sono passati parecchi mesi dall'ultimo CC e che a norma di statuto si deve fare almeno ogni 4 mesi.

I risultati delle numerose elezioni che si sono succedute in questo periodo della vita del nostro partito devono consentire un’attenta riflessione sia sulle ragioni degli insuccessi sia sul che fare per costruire e rilanciare la nostra comunità politica ed umana.
Dobbiamo porre la parola fine alla politica dell’emergenza cui ci hanno costretto le elezioni stesse e la deficitaria gestione interna del partito, per dedicarci, da una parte, alla costruzione dell’organizzazione sul territorio, dall’altra alla definizione del progetto politico.
Infatti, senza una profonda riflessione al ns. interno e senza tenere conto di quanto ancora abbiamo di buono non si può creare una base di ripartenza.
Per mesi abbiamo suonato l'allarme, troppe cose erano incongruenti e si vedeva che non andavano bene, c'è la netta impressione che abbiamo giocato le partite politiche non avendo mai schierato la formazione titolare e sopratutto avendo sbagliato la tattica.
Diventa fondamentale, ed ormai imprenscindibile, coinvolgere ai massimi livelli del partito tutti coloro che si sono impegnati con profitto e senza risparmiarsi: questa richiesta è PREGIUDIZIALE al proseguire della vita stessa de “La Destra” con la struttura attuale.
Non è accettabile e rispettoso far finta di niente nella convinzione che molti militanti andrebbero comunque avanti lavorando nel e per il partito:è giunta l'ora che i militanti ed i quadri dirigenti siano maggiormente coinvolti sia nelle scelte che nella conduzione del partito.
Per questo chiediamo che l’Ufficio Politico e l’Esecutivo Nazionale vengano integralmente rinnovati con le persone che hanno dimostrato maggiori capacità ed attaccamento al partito, tenendo conto delle proposte che faranno in debita sede i firmatari finali di questo documento ed altri militanti e dirigenti che convergeranno in un periodo successivo.
Parimenti deve accadere con tutte le altre cariche fiduciarie: dai Segretari Regionali ai responsabili di settore e via di questo passo, con nuove nomine concertate con i nuovi dirigenti ed in maniera più trasparente.
Soprattutto i Regionali andranno nominati dal nuovo Esecutivo Nazionale, solo dopo aver avuto il decisivo gradimento dei Segretari Provinciali; ove questo non fosse possibile le nomine andranno comunque fatte in maniera collegiale, logica ed equilibrata dal nuovo Esecutivo Nazionale.

Bisogna che venga potenziato, finanziato e reso autonomo tutto il Settore Organizzazione che deve porsi degli obiettivi pubblici concreti da sottoporre a verifica nei tempi previsti.

Il Segretario dovrà intervenire su questioni organizzative solo in casi estremi e su richiesta specifica dei massimi organi per potersi dedicare completamente ed esclusivamente all’attuazione della linea politica del partito decisa dagli organi preposti .

Gli attuali responsabili, pur giustificati dal continuo succedersi di elezioni, non sono stati all’altezza del compito loro assegnato.

Rinnovare e mettere alla prova è un dovere, così come è necessario costruire un Ufficio Politico che rappresenti ancor più la reale consistenza del partito e che, da organo fiduciario qual è, venga coinvolto in modo concreto in TUTTE le determinazioni che riguardano la vita del partito, comprese quelle economico finanziarie.
Infatti va fatta estrema chiarezza e trasparenza sulla gestione dei fondi del partito, affinché si possano stroncare sul nascere eventuali maldicenze già in essere, ma sopratutto affinchè i fondi del partito siano utilizzati per la costruzione del partito stesso sul territorio.
Di fatto, la gestione economica dovrà andare sotto la responsabilità di un comitato di gestione, controllato e nominato a sua volta o dall' Ufficio Politico o dall' Esecutivo Nazionale, facendo ben attenzione a coprire equamente ed in maniera meritocratica tutta la geografia del partito.

Premessa indispensabile che sia indetta in tempi brevi una conferenza programmatica che delinei il progetto strategico, alla luce della nuova realtà politica, e determini i temi per noi caratterizzanti del confronto politico.
Qua possiamo suggerirne soltanto alcuni che vanno dalla definizione del concetto di identità, alla caratterizzazione dello stato sociale, da una nuova concezione del lavoro ad un attacco massiccio all’usura bancaria, da una attenta riflessione sulla politica estera ad un approfondimento sulla politica monetaria.
Si sente ancor più la necessità di chiarezza di linea politica soprattutto se si considera che siamo passati da attacchi corposi alla Pdl ad accordi per le amministrative con un andamento ondivago e poco trasparente che ha disorientato l’elettorato e gli iscritti. Addirittura alcuni hanno trascurato le europee per non danneggiare l’accordo locale con la Pdl, attuando così un vergognoso voto di scambio interno.

Se si deve aprire una stagione di alleanze o di costituzione di nuovi contenitori elettorali, dobbiamo arrivarci con una STRUTTURA SOLIDA ed AFFIDABILE e con delle proposte radicate su cui effettuare convergenze.
Le strutture territoriali devono essere coinvolte per far avere al progetto piu?forza e convinzione.

A questo punto è indispensabile affrontare alcuni questioni:

La collocazione politica
La destra in Italia è uno spazio politico affollatissimo (a parole), nell’immaginario collettivo è rappresentata dal Pdl (gli stessi politici del Pd e le altre sinistre definiscono il Pdl destra), sul terreno dell’immigrazione è rappresentata dalla Lega e nel campo del giustizialismo e della moralizzazione è identificata con l’Idv di Di Pietro e De Magistris.
Inoltre vi sono le formazioni di estrema destra che rivendicano anche quelle posizioni.
Noi dobbiamo essere altro, dobbiamo essere l’espressione di quei valori morali, identitari e sociali che nessuno rappresenta più.
Per questo dobbiamo porci al di là degli schemi attuali in una dimensione sociale e nazionale super partes ed al centro della politica.

2 Lo stile.
La moralizzazione della politica deve essere un impegno preciso di tutti noi. Questo non vuol dire solo colpire il fenomeno della corruzione, ma anche liberarsi dal malcostume imperante. La raccomandazione, il voto di scambio, i favoritismi, gli accordi sotto banco, le promesse personali, i privilegi della casta, l’arroganza del ruolo sono fatti da cui bisogna totalmente prendere le distanze. Il che vuol dire che si deve tornare a parlare di stile nella politica con la necessità di organizzare dei corsi di formazione che abbinino alla formazione politica vera e propria un decalogo comportamentale, a partire dal nostro interno!


3 L’unità dell’area.
Il miraggio dell’unità dell’area attraversa da sempre le menti ed i cuori di molti nostri militanti, i quali ignorano probabilmente i molti tentativi falliti in questi anni, e soprattutto non si accorgono, in nome di una contiguità ideale, più di facciata che reale, delle enormi differenze tra alcune posizioni. Premesso il grosso rischio che un’operazione del genere potrebbe farci correre, di essere schiacciati nell'area dell’estrema destra xenofoba e razzista che non ci appartiene, NOI dobbiamo farci promotori di una grande iniziativa politica aperta a tutti, dove tutti possono confluire per portare il proprio contributo di idee, ma con dei paletti precisi tracciati dal NOSTRO progetto.

In pratica niente più trattative chiuse fra leader che non rappresentano la volontà della base, ma una eventuale costituente aperta dove i rispettivi organi dirigenti si possano confrontare per vedere le reali possibilità di convergenza su una ipotetica unità di area per spazzare una volta per tutte i dubbi che i militanti si pongono sul perchè non riesce riunire i tanti camerati sparsi nel mondo.

Una cosa va però tenuta ben in mente, dobbiamo guardare il futuro, poter incidere sulla società attuale e porci al centro del dibattito politico, il nostro ruolo non è di testimonianza, dobbiamo innovare ed aprirci al popolo, abbandonare i parametri partitocratici, il linguaggio politichese e l'elettoralismo, sfondare il muro della destra e dell'estrema destra, costruire nel tempo privi dell'assillo del risultato, guardare non all'oggi ma al domani ed al dopodomani. La nostra area deve diventare l'Italia senza la zavorra delle etichette e dei pregiudizi. Tutto è possibile.
Per l'Idea . Per la Nazione. Per NOI stessi.

4 Le alleanze.
Una volta costruita una struttura solida ed un unico progetto condiviso possiamo passare a valutare le alleanze o i contenitori nei quali confluire per far emergere le nostre tesi ed il nostro progetto: Senza alcuna preclusione, se non quella di avere pari dignità e riconoscimento e di venire accettati con la nostra storia, le nostre radici ed i nostri percorsi.


Per concludere, se si riescono a superare le divaricazioni del secolo scorso, un’ampia prospettiva si apre per chi intende proporre soluzioni ai due grandi problemi di questo secolo: l’identità ed il lavoro. Queste prospettive si allargano sempre più se consideriamo la crisi irreversibile in cui versa il sistema di potere attuale basato sul neoliberismo e sulla “pura” finanza. Le fasce di malessere, composte dai nuovi poveri, possono diventare classe dirigente di una nuova rivoluzione sociale che, animata da un forte senso di appartenenza, ponga il lavoro al centro della valutazione sociale. Una strategia tesa ad interpretare, dare voce ed organizzare queste nuove esigenze sociali può diventare lo strumento utile di un nuovo e più ampio percorso per il bene e la ricostruzione della comunità nazionale.





FIRMATARI DEL DOCUMENTO 'PROPOSTA'



Urso Andrea membro CC -Grosseto
Pucci Alessandro membro CC- Roma
Cecchini Graziano Roma candidato alle europee 2009
Luciani Laura membro CC-Roma
Brugiatelli Maurizio membro CC-Roma – candidato alle europee 2009-vice segr.fed.prov.Roma

Claudio Quaranta coordinatore Ld collegio 45 (castelli romani).Assessore comune Montecompatri
Sama Massimo segretario comune di Montecompatri - Roma
Cerroni Emanuele segretario comune di Zagarolo - Roma
Conti Paolo segretario comune di Casape - Roma
Montori Sheila resp. Dip. Donne comune di Montecompatri - Roma
Ferri Alvaro segretario comune di Rocca di Papa – Roma
Del Prete Antonio membro CC – segretario regionale Gioventu´Italiana Emilia Romagna

Ferretti Alberto membro CC segretario prov. Ferrara-Candidato sindaco Ferrara 2009
Cantarelli Giancarlo membro CC segretario prov. Reggio-Emilia
Rana Maurizio segretario comune Bisceglie (Puglia)
Dell´Agnello Massimo iscritto Torino
Carbone Primo membro CC- Salerno
Prof. Siena Primo resp. LD Cile-Presidente eletto Ass. Veneta del Cile 2009-2011

Musetti Gianni membro CC –Carrara consigliere comunale Carrara, cand. Prov. 2009 GR
Poggi Paolo membro CC-Firenze segretario provinciale FI-candidato sindaco FI 2009
Carnesecchi Andrea dirigente federazione prov. Firenze
Filippi Michele membro CC- Lucca segretario provinciale LU
Corrado Franco delegato al congresso - candidato alla camera collegio Nord America 2008
Pagani Benedetto dirigente federazione Grosseto, candidato prov. 2009 –Monte Argentario

Nicotra Alfredo segretario prov.Grosseto Gioventu Italiana , candidato prov.2009
Cacciavillani Massimo delegato al congresso - candidato camera collegio Europa 2008
Pandinu Stefano coordinatore Ladestra comune di Tivoli-Roma
Besi Emanuele membro CC, resp. Gioventu Italiana citta di Roma
Nardi Egisto iscritto Roma – candidato alle Provinciali Roma 2008
Ciociola Pasquale delegato al congresso - candidato al senato collegio Europa 2008



Elia Luigi candidato alla camera collegio Europa 2008
Crea Susana consigliere Comites Spagna, candidata camera collegio Europa 2008
Renis Adriano segretario prov. Grosseto, candidato presidente prov. Grosseto 2009
Paoli Michela vice segretaria prov. Grosseto, candidata prov. 2009
Merli Giorgio segretario comune Sorano (gr) Ladestra, candidato alle provinciali 2009
Reale Antonio segretario GI città di Grosseto, candidato prov. 2009
Giannerini Eugenio dirigente fed. Grosseto, delegato al congresso nazionale, cand.prov. 2009

Serra Paolo dirigente fed. Grosseto, delegato al congresso nazionale, cand.prov. 2009
Morandi Andrea dirigente fed. Grosseto, delegato al congresso nazionale ,cand.prov. 2009
Brocchin Loris iscritto Roma
Ruzzenenti Piero delegato al congresso - candidato al senato collegio Sud-America 2008
Ho Yuen bing delegata al congresso nazionale,dirigente federazione Sorano (gr)

Merli Giada resp. Dip. Donne federazione di Sorano (gr)
Stopponi Lino segretario federazione di Sovana (gr)
Merli Rosella iscritta Grosseto
Stopponi Lorenza iscritta Grosseto
Merli Silvana iscritta Grosseto
Ferrazzi Giovan Iscritto Managua (Nicaragua)

Ferroni Roberto Montecatini (Pistoia)
De Ritis Maurizio membro CC-Roma
Obligato Giovanni membro CC resp. Gioventu Italiana Perugia
Zulian Sandro delegato al congresso-candidato camera collegio Europa 2008
Lancianese Cristiano membro CC- Roma
Busceti Giuseppe membro CC- segretario prov. Pisa

Rossi Marco coordinatore GI Pisa
Mattii Luciano esecutivo prov. Pisa
Biondi Enrico resp. LD Val di Cecina (PI)
Scatello Aldo coordinatore comunale LD Cascina (PI)
Razzini Patrizia esecutivo prov. Pisa
Baldarelli Massimo iscritto Roma

Meloni Roberto iscritto Roma
Moggi Giuliano membro CC di GI e portavoce prov. di Venezia
Rossi Giacomo membro CC segreretario prov. Pesaro Urbino cand.pres. prov. 2009
Cometti Bruno membro CC –Pesaro-Urbino componente direttivo regionale Marche
Volpi Ferruccio segretario citta´di Cagli (PU)
Renzi Mauro assessore comune di Pergola (PU) esecutivo prov. Pesaro Urbino

Pozzi Pierluigi segretario LD Scandicci (FI)
Bjerre Charlotte iscritta Grosseto delegata al congresso Nazionale
Serafinelli Valentina iscritta Grosseto
Serafinelli Gianfranco segretario LD S.Quirico (gr)
Guerrini Mariella iscritta Grosseto
Mazzon Fabbio iscritto Veneto
Avolio Sonia segretario LD citta´di Pisa - membro esecutivo provinciale Pisa
Bettini Rosanna esecutivo prov.Pisa con delega PPOO-consigliere consorzio bonifica fiumi e fossi
Giampaolo Senetta ex consigliere msi

Renis Giuseppe iscritto federazione di Grosseto
Bausani Paolo iscritto federazione di Grosseto
Bausani Tommaso iscritto federazione di Grosseto
Crestini Clara iscritta federazione di Grosseto
Bargagli Achille componente esecutivo federazione di Grosseto
Fedeli Lionello iscritto federazione di Grosseto
Pepi Massimiliano iscritto federazione di Grosseto
Pepi Angela " " " "
Tarantino Salvatore " " " "
Raniero Marco “ “ “ “
Magnani Paolo “ “ “ “
Miceli Giuseppa “ “ “ “
Trocchia Giacomo “ “ “ “
Pozzi Filippo “ “ “ “
Daviddi Alessio “ “ “ “
Targioni Alfredo “ “ “ “

sabato 4 luglio 2009

LA FAMIGLIA ALLA BASE DELLA DESTRA

Carlo Eugenio (Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Mi)



ALLA RADICE DELLA SOCIETA’ LA FAMIGLIA Andando alle origini della storia dell’uomo non è pensabile un uomo astratto che si sia sviluppato singolarmente per generazioni e poi sia stato in grado di fondare una famiglia perché una cosa del genere esce fuori dalla logica e dall’immaginabile umano . Un uomo che si sia sviluppato da solo esiste solo nelle immaginarie catalogazioni di ossa che fa una certa scienza romanzata le cui approssimazioni minime “certe “ si calcolano in centinaia di migliaia di anni .Comunque sia andata all’origine della storia dell’uomo, la prima organizzazione sociale autonoma e indipendente che bisogna individuare ,autosufficiente e completa, è stata l’organizzazione familiare. In questo nucleo familiare delle origini possiamo distinguere subito delle profonde disuguaglianze tra i membri in quanto ognuno di essi era caratterizzato da funzioni diverse e da ruoli diversi all’interno dello stesso nucleo o cellula sociale . In essa possiamo distinguere una figura maschile chiamata Padre, al quale gli venivano attribuite varie caratteristiche o funzioni importanti, tra cui quello di generare e trasmettere il suo nome ai figli ; di procacciare il cibo per la sopravvivenza del nucleo , di difesa della stessa , nonché rappresentare gli interessi del gruppo sociale nella difesa o nell’affermazione della cellula nei confronti degli altri nuclei famigliari . Il Padre , quindi , esercitava un potere di guida e di comando all’interno del nucleo . Egli era affiancato da una donna chiamata Madre che , oltre a generare i figli della stirpe , aveva un ruolo importante e una funzione fondamentale per la sopravvivenza del nucleo e nell'educazione e crescita della prole . Generalmente questa compagna allevava i figli e aveva un ruolo insostituibile nel renderli autonomi nella trasmissione delle tradizioni anche dopo che loro erano in grado di riprodursi . I figli erano il frutto dell’unione di una coppia e seguivano i generanti nell’apprendere il sistema di vita o come rapportarsi con gli altri nuclei famigliari secondo le tradizioni ,questi organizzavano la vita sociale e di lavoro a secondo del tipo di ambiente in cui si vedevano collocati . Così un nucleo che viveva in una zona interna e boscosa di un territorio, per procacciarsi da vivere aveva bisogno di unirsi per andare a caccia e affrontare animali poderosi che altrimenti non avrebbe mai potuto abbattere . Questi col passare degli anni e dei secoli , formarono dei piccoli villaggi che ben presto vennero in conflitto tra loro, sia a causa della spartizione dei luoghi della caccia,sia per avere un predominio nella zona abitata , sia nella spartizione delle risorse disponibili nel territorio . Questi primi nuclei, per forza maggiore, erano caratterizzati da una grossa comunanza di vita a causa delle molteplici difficoltà che un nucleo familiare da solo non avrebbe mai potuto affrontare ed avevano più potere, all’interno di essi , i nuclei consanguinei più numerosi . Queste attività comuni al di fuori del proprio nucleo erano in genere sempre le stesse : spartizione del bottino e organizzazione della caccia , opere comuni nella costruzione e difesa dall’ambiente a volte ostile ; difesa dagli altri nuclei familiari e sociali della stessa zona . Il Padre cooperando a queste attività comuni , assicurava la sopravvivenza e il cibo al proprio nucleo e permetteva la vita alla sua discendenza. Diversa era invece l’organizzazione sociale dei nuclei famigliari delle zone desertiche o montagnose dove la stabilità era determinata non dalla caccia ma dall’allevamento di bestiame,dove altri sistemi di vita, di difesa e di etica del vivere erano tramandati . In questi nuclei molto numerosi, specialmente nel medio oriente ,era importante assicurare alle mandrie delle fonti d’acqua , difenderli dalle fiere e dai predoni . Però la vita di questi nuclei nelle opere di comunanza era più ridotta e consisteva non solo in una difesa comune delle mandrie, ma anche nello stabilire un sistema igienico-sanitario individuale e sociale per evitare epidemie distruttive, data la stabilità in ambienti caldi dove l’attività riproduttiva dei microrganismi unicellulari era molto elevata . Un sistema religioso incorporava spesso queste norme e le tramandava per mezzo della tradizione .Col passare dei secoli e dei millenni questo nucleo familiare lo troviamo sempre più allargato in organizzazioni civili territoriali composti da villaggi , borghi, città, leghe regionali, in nazioni, stati, imperi.L’organizzazione di sopravvivenza e di predominio all’interno di questi nuclei aggregati di famiglie , sempre più numerosi, tanto era possibile quanto più erano capaci di darsi leggi giuste che rispettavano la maggioranza dei nuclei familiari che li componevano. Così l’autorità che aveva il Padre nel difendere il bene comune all’interno dei nuclei era trasferita a livello di villaggio a un giudice o a uno stregone , oppure a chi manifestava maggiori abilità nella caccia, oppure a chi aveva meglio saputo difendere gli interessi del clan o del borgo nella difesa dai predoni o dai nemici storici del proprio nucleo sociale . Spesso l’unità di azione e vivacità che un capo sapeva imprimere al proprio nucleo da lui comandato era determinante alla sopravvivenza stessa di quell’ aggregazione sociale e alla propria fortuna. Con la scoperta del potere economico e militare della scrittura attraverso i millenni fu possibile l’aggregazione e l’unità di sempre maggiori nuclei all’interno di un territorio con regole comuni e tradizioni essenziali alla propria sopravvivenza. Le leghe di stati o di città erano molte , ma avevano il predominio tra esse quelle più numerose e in grado di avere norme scritte di vita comune, la trasmissione militare veloce degli ordini di un comando capace di raggiungere zone molto lontane tra loro . Un editto scritto a mille km di distanza rendeva presente il potere stesso e assicurava l’ordine e il bene comune in una determinata regione .E’ logico che man mano che aumentava l’organizzazione sociale e diveniva più numerosa una regione, era essenziale il rispetto di norme e leggi fisse sia per la convivenza delle famiglie con una giustizia imparziale, sia per l’organizzazione militare del territorio , sia per le norme igienico sanitarie da rispettare per evitare l’estinzione di una stirpe in un territorio. Così nacquero forme stabili di categorie sociali adibite a un determinato compito . Essenziale per la sopravvivenza dei nuclei era avere norme comuni di comportamento sociale nella riproduzione sessuale del nucleo, norme igienico-sanitarie, militari , da tutti accettate con le quali l’autorità governava i vari settori della vita pubblica . Non tutti gli aggregati sociali avevano norme scritte , ma quelle più evolute capirono subito l’importanza per la propria sopravvivenza, cosi come in molte mancavano le applicazioni in tutti i settori del vivere comune di norme che invece altre avevano . Caratteristica di queste norme che variavano nei modi di manifestarsi da luogo a luogo e da stirpe a stirpe , era la giustizia tra uomo e uomo , tra famiglia e famiglia , tra villaggio e villaggio, tra regione e regione , tra stato e stato . Le norme ispirate a una giustizia Terza , cioè al di sopra delle parti, scaturivano da un ragionamento giusto della stessa logica umana , spesso dettate dalla ragione consistente nel dare e nell’avere ( con una giustizia in funzione della proprie identità. Ecco che una giustizia poteva essere chiamata in forma elementare : “ occhio per occhio dente per dente “, che non era vendetta personale , ma il peso o il prezzo che l’autorità aveva per misurare un azione giusta al di sopra delle parti . Una giustizia non più personale , ma collettiva , adatta a tutti . E' qui che l'uomo incomincia a individuare quello che sarà definito : DIRITTO NATURALE . Ecco che l’autorità del Padre di famiglia, trasferita a un’ organizzazione sociale più perfetta nello stabilire norme di convivenza e sopravvivenza buone per tutti, si rifaceva a norme valide per tutti ( katà toutos), ispirate a una giustizia naturale molto semplice ed elementare e dettate da una stessa dinamica : ciò che era giusto per tutti e ciò che bisogna fare per vivere in comune. Era la legge naturale! A ogni azione dell’uomo doveva corrispondere una norma che doveva in molti casi individuare un “ prezzo” giusto di quella determinata azione . L’autorità, che aveva anche il potere di vita o di morte , pesava le azioni umane con delle leggi che scaturivano da un ragionamento giusto della logica umana . Spesso poteva capitare che un gruppo o un nucleo di famiglie si sentiva minacciato da norme che ritenevano non frutto di una logica giusta e, magari, dopo aver manifestato le proprie ragioni , si ribellavano spaccando l’unità di vita di un aggregato sociale . Nasceva così la guerra interna e la necessità di ristabilire l’unità e l’ordine sociale minacciato dalla divisione perché non era immaginabile vivere con due ordini di azioni diverse o in opposizione tra loro e non c’entra proprio nulla la legge della giungla ,dove un animale doveva prevalere su un altro animale solo per ragioni di sopravvivevna; un uomo su un altro uomo e una classe sull’altra . Quest’ultimo esempio , quello della classe, rappresentava interessi di nuclei famigliari e sociali temporanei, che volevano avere più potere e stabilire regole o più giuste secondo la comune razionalità umana della legge del dare e dell’avere , o più vantaggiose per la propria aggregazione sociale , indipendentemente dalla logica del diritto del piu forte . Per concludere, le aggregazioni sociali che hanno avuto più successo nella storia sono state quelle che hanno saputo aggregarsi meglio attraverso norme giuste per dominare l’ambiente e dettare norme di sopravvivenza idonee al vivere sociale . Infatti quando determinati gruppi e aggregazioni erano particolarmente efficienti nell’organizzazione militare, spesso non lo erano riguardo al resto dell’organizzazione sociale ,quindi finivano per impararle dalle popolazioni che loro stesso avevano sottomesso . Utile sarebbe capire come si innesta il discorso religioso all’interno di questo contesto umano della storia dell ' uomo che , certamente, per avere una possibilità di appartenenza deve rifarsi proprio a quel concetto di giustizia giusta che determina la vita e gli atti degli uomini all’interno dei loro contesti sociali .

mercoledì 1 luglio 2009

ALLE RADICI DELL'IDENTITA' ITALIANA: I COMITATI CIVICI

"[…] chi è che ha salvato l'Italia nel 1948? Il Comitato Civico.
Direte tutti i cattolici italiani e il partito che più di tutti gli
altri li rappresentava! D'accordo. Ma tutti i cattolici italiani
hanno avuto modo di essere orientati e il partito che più li
rappresentava ha potuto essere vittorioso perché c'è stata dietro
questa armatura, che si è dimostrata inattaccabile".




Fondati l'8 febbraio 1948 e costituitisi nel giro di due settimane
con una semplice articolazione che va dal Comitato Civico Nazionale
a livello centrale a quelli zonali e locali, corrispondenti alle
diocesi e alle parrocchie, i Comitati Civici attivano subito oltre
ventimila comitati di base, che riescono a drammatizzare la campagna
elettorale, impressionando soprattutto i comunisti — che devono
affrontare un contendente attivo sul territorio, in grado di
contrapporre alla cellula del Partito Comunista Italiano il Comitato
Civico Zonale — e riuscendo a portare fisicamente alle urne
centinaia di migliaia di anziani e di ammalati, che altrimenti non
avrebbero potuto votare.


1. Il Collegamento dei comitati civici


Un utile strumento per capire meglio le caratteristiche principali
dei Comitati Civici è Collegamento dei comitati civici, il giornale
mensile che esce a Roma a partire dal mese di giugno del 1948. E'
un "giornalone", cioè di grande formato, maggiore anche rispetto ai
quotidiani attuali, con molte fotografie. Collegamento serviva per
tenere appunto collegati i numerosi comitati locali, ma non era
soltanto rivolto all'interno perché affrontava temi di politica
estera e interna che avrebbero potuto interessare anche lettori
comuni. Il primo numero usciva dopo la "grande vittoria" elettorale.
Nell'editoriale di Gedda emerge la consapevolezza di una realtà
appena nata, anche se già molto affermata, e quindi bisognosa di
favorire la reciproca conoscenza fra i diversi comitati locali, di
scoprire in un certo senso "che cosa è" il Comitato Civico, anche
per giustificare il suo mantenimento di fronte ai molti che
avrebbero voluto ringraziare e accomiatare i Comitati Civici. In
effetti, sfogliando il giornale ci si accorge della volontà degli
estensori di spiegare, forse anzitutto a loro stessi, la natura di
questo organismo anomalo, sorto improvvisamente e immediatamente
balzato agli onori della cronaca, qualcosa che aveva a che fare
contemporaneamente con l'impegno elettorale, la formazione religiosa
e culturale, l'educazione civica e politica, ma che non era
riducibile a nessuna di queste espressioni della vita pubblica, come
dirà precisamente Papa Paolo VI nel 1965, in un discorso rivolto ai
dirigenti dei Comitati Civici che forse coglie meglio di ogni altro
la specificità dell'organismo fondato da Gedda. Tuttavia Gedda non è
uomo che si limiti alla riflessione. Appena usciti da una battaglia,
i Comitati Civici verranno chiamati a combatterne un'altra, quella
sindacale, per appoggiare la scissione della componente cattolica
dall'unità sindacale, analoga alla rottura dell'alleanza di governo
che fino al 1947 aveva tenuto insieme DC e i partiti della sinistra,
il PCI e il PSI. Ma prima ancora, i Comitati Civici vengono
sollecitati a un'altra cosa, molto indicativa della mentalità di
Gedda, dello spirito del suo modo di concepire la battaglia per
un "mondo migliore". Già nel primo numero, infatti, auspica la
conversione degli avversari e invita i suoi militanti a "collegarsi
con i nostri avversari, con quelli che abbiamo combattuto e che
combattiamo perché hanno in testa delle idee sbagliate ma che amiamo
come uomini perché Gesù benedetto ci ha insegnato ad amare i nostri
nemici". Nel modo di pensare di Gedda era questa la vera guerra, di
cui il 18 aprile era stata solo una battaglia. Questa considerazione
aiuta a capire la natura dei Comitati Civici, il loro interesse
primario per l'apostolato nella prospettiva della trasformazione in
senso cristiano della società, attraverso la formazione dei singoli –
come accadrà con i corsi che cominceranno nel novembre 1951 nella
casa di Casale Corte Cerro, in provincia di Novara — e per mezzo di
interventi pubblici, politici e umanitari, sempre a metà strada fra
l'intervento partitico e quello sociale, fra l'attenzione alla
battaglia delle idee e la concreta azione a sostegno delle persone
in difficoltà. I Comitati Civici si ritenevano in qualche modo come
un pezzo nella storia del movimento cattolico e già nel primo numero
di Collegamento Alceste Bozzuffi ricorda la storia dei cattolici
italiani dall'Opera dei Congressi fino alla riforma del 1905, quando
con l'enciclica Il fermo propositopapa san Pio X faceva nascere
accanto all'Unione popolare e all'Unione economico-sociale una
Unione elettorale che "può considerarsi quindi l'antenata degli
attuali Comitati Civici".


2. "Perché celebrare i funerali dei Comitati Civici?"


Questo interrogativo esprime la domanda che Luigi Gedda e molti con
lui si fecero dopo il 18 aprile, a cominciare dal Pontefice. Infatti
vi era chi voleva porre fine a un'esperienza che avrebbe potuto
creare dei problemi alla DC e mantenere un clima di elevata
conflittualità coi socialcomunisti, e chi invece riteneva utile ed
efficace la struttura creata per le elezioni e quindi sbagliato
disfarsene. Fra questi vi era Pio XII, il cui parere a favore del
mantenimento si può ragionevolmente ritenere decisivo per la loro
sopravvivenza. Con il Papa vi erano molti vescovi, più di cento dirà
Gedda, semplici fedeli, che espressero il loro incoraggiamento a non
smobilitare inviando decine di migliaia di lettere alla sede del
Comitato Civico Nazionale. Molti però erano ostili alla
continuazione dei Comitati Civici e non soltanto all'interno della
DC, ma anche nell'ambito dell'Azione Cattolica e questo spiega
l'ostilità che i Comitati Civici incontreranno già negli anni
Cinquanta del secolo scorso. Intanto però il loro principale
problema era quello di chiarire anche a loro stessi, ai dirigenti e
agli attivisti, così come erano chiamati i militanti dei Comitati
Civici, che cosa fossero. Organismo di quadri e non di massa, nato
senza statuti, senza regolamenti, nella disciplina di una direttiva
generale, i Comitati Civico non mira ad avere una propria base
associativa, ma propone ai dirigenti delle organizzazioni già
esistenti di collaborare alla formazione civica e alla mobilitazione
elettorale dei cattolici. Il Comitato Civico "è un'organizzazione di
quadri e solo straordinariamente una organizzazione di base. Vale a
dire: il Comitato Civico non è un'organizzazione di masse, di
tesserati", così si legge in un articolo di Giovanni Moruzzi (1890-
1966) sul primo numero di Collegamento, che ricostruisce la storia
della presenza dei cattolici italiani dopo il 1870, un po'
approssimativamente da un punto di vista storico, ma con la
coscienza che i Comitati Civici erano parte di quella storia. I
Comitati Civici avevano vinto una battaglia importante e da questa
volevano partire. Questo sembra essere il senso dell'invito ad
analizzare il voto, contenuto già dal primo numero di Collegamento,
per valutare la situazione sociale paese per paese, meglio in ogni
parrocchia che fosse sede di un Comitato locale. Nascevano già le
prime iniziative, come quella di un inno dei Comitati Civici,
scritto da Franco Turri e con musica di Mario Ruccione, mentre
soltanto nel 1951, in novembre, sarebbero cominciati i primi corsi
di formazione, quasi tutti tenuti nella Casa Getsemani di Casale
Corte Cerro, fatta costruire dallo stesso Gedda, ai quali
parteciperanno in venti anni circa cinquemila persone, di cui un
terzo donne. Dati relativi a questi corsi possono essere consultati
nell'Archivio Luigi Gedda conservato per decenni nella stessa casa
di Casale Corte Cerro e oggi raccolto presso la Fondazione Vittorino
Colombo di Milano. Si tratta di numerosi faldoni contenenti
soprattutto informazioni sui corsi, i nomi dei partecipanti e dei
docenti, i temi e gli orari. La documentazione contiene anche
lettere di Gedda e scritte a Gedda da diversi esponenti dell'Italia
dell'epoca, i manifesti dei Comitati Civici e anche notizie relative
ai Circoli Mario Fani, costituiti sempre da Gedda a partire dal
1970, e alla Società Operaia, l'organismo prediletto da Gedda e a
lui sopravvissuto, fondato nel 1942 per sostenere la vita spirituale
degli associati fondandola sulla spiritualità di Gesù agonizzante
nel Getsemani. Dalla lettura di Collegamento emerge anche
l'intenzione dei Comitati Civici di contribuire alla soluzione della
questione sociale, assai sentita nel dopoguerra, quando la povertà
colpiva tanta parte della popolazione e i poveri, i disoccupati per
mancanza di offerta di lavoro erano moltissimi. Nascevano anche un
ufficio psicologico, quello che avrebbe ideato i manifesti famosi ed
efficaci delle campagne elettorali, composto da Gedda, Turi Vasile e
Dino Bertolotti, un giornale murale quindicinale, Il cittadino,
mentre dal 1952 al 1974 uscirà anche un mensile, Azione. Il 15
giugno 1948 il dubbio circa il futuro dei Comitati Civici appariva
già risolto e la conferma definitiva: i Comitati Civici avrebbero
continuato a operare, dirà Gedda agli ispettori regionali riuniti a
Roma, come forma di collegamento fra le diverse forze cattoliche
operanti nel campo civile. La notizia verrà ripresa sul primo numero
di Collegamento. La presenza di una figura definita, l'ispettore
regionale, indicava che la fase di incertezza era superata e già
avviata quella dell'organizzazione. Una struttura che poneva una
grande attenzione a quanto accadeva nel paese, ai problemi della
ricostruzione, alla disoccupazione, agli emigrati, alla necessità
che i più benestanti si accollassero dei sacrifici per migliorare la
condizione del paese, per migliorare lo stato del debito pubblico,
tutti temi popolari che i Comitati Civici non volevano lasciare alla
propaganda delle sinistre (cfr. Collegamento, n. 2, luglio 1948).
Come già aveva notato il giornalista inglese Arnold Lunn (1888-1974)
durante la campagna elettorale, i Comitati Civici usavano spesso
l'ironia come forma di propaganda e il giornale era ricco di
vignette che cercavano di mettere in ridicolo le posizioni
dell'avversario, offrendo agli attivisti strumenti efficaci di
propaganda. Tuttavia, questa forma di propaganda non impediva la
drammatizzazione delle grandi battaglie, come quella per rompere
l'unità sindacale e aiutare la costituzione di un sindacato ispirato
ai principi della dottrina sociale della Chiesa, che poi diventerà
la CISL. Questa campagna cominciava già sul numero di agosto di
Collegamento, in un editoriale di Gedda, e continuerà fino alla
realizzazione dell'obiettivo, già annunciato nel numero di dicembre.
Intanto, il 7 novembre, si riuniva la prima assemblea dei Comitati
Civici, quando ancora non avevano celebrato il primo anniversario
della nascita.


3. I corsi di formazione a Casale Corte Cerro


Costruita dopo il 18 aprile al fine di assicurare un luogo dove
poter garantire una formazione costante, la Casa Getsemani di Casale
Corte Cerro, il piccolo paese nel novarese dove Gedda aveva
trascorso l'infanzia e iniziato l'itinerario nell'associazionismo
cattolico, diventerà il luogo principale dove si realizzeranno i
corsi di formazione degli attivisti nazionali, gli "a", come
verranno chiamati. Saranno una delle iniziative più significative
dei Comitati Civici e certamente una delle più seguite e curate sia
da Gedda sia da padre Lucio Migliaccio, l'assistente nazionale. La
documentazione raccolta e custodita nella casa di Casale Corte
Cerro, fino a quando nel 2004 verrà ritirata dalla Fondazione
Vittorino Colombo di Milano e inventariata sotto la direzione della
Sovraintendenza, conferma la grande attenzione posta
nell'organizzare questi corsi e l'importanza che venne loro
attribuita. Cominciarono appunto nel 1951 con un Corso intitolato al
Presidente ecuadoriano Garcia Moreno (1821-1875), assassinato per
volontà della massoneria, e si conclusero nel giugno 1972, quando fu
organizzato l'ultimo corso di cui l'archivio fornisce notizia. I
Corsi Nazionali erano una cosa seria, sia per la durata sia per le
modalità. Duravano circa quindici giorni, prevedevano quattro
lezioni giornaliere sui diversi argomenti politici e propagandistici
(anche se la documentazione disponibile sul punto è lacunosa perché
dice molto sui partecipanti, dei quali esistono fotografie e
generalità, e poco sul contenuto dei temi trattati e sui relatori),
messa e meditazione quotidiane, riunioni dei partecipanti divisi in
gruppi ai quali forse venivano richieste esercitazioni orali e
senz'altro scritte, in quanto di molti corsi esistono "i compiti"
svolti dai partecipanti. Questi ultimi erano cercati preferibilmente
fra gli universitari e lo scopo della formazione era di preparare
persone disponibili ad animare le più diverse situazioni,
parrocchiali, elettorali, ma anche dettate da battaglie episodiche
come saranno la scissione sindacale, il ritorno di Trieste
all'Italia, la battaglia a sostegno della Chiesa del silenzio nei
paesi comunisti, il ritorno in Italia dei soldati italiani reduci
dai campi di prigionia in URSS, il sostegno all'insurrezione
ungherese nel 1956 e tante altre battaglie propagandistiche e di
animazione che i Comitati Civici sostennero, come si evince dalla
lettura della loro stampa periodica. Né bisogna trascurare gli
interventi cosiddetti umanitari, come per esempio le alluvioni, a
cominciare da quella del Polesine, una vera e propria tragedia che
si verificò nel novembre 1951 e che vide il primo intervento
pubblico dei Comitati Civici. I candidati venivano scelti
accuratamente fra quelli segnalati dai responsabili dei Comitati
Civici locali (Comitati CiviciL) o zonali (Comitati CiviciZ); questi
ultimi inviavano alla sede romana le schede di presentazione dei
candidati, con fotografia, presentazione del parroco, spesso
certificato di buona condotta. Di ogni singolo corso verranno
accuratamente compilati gli elenchi dei partecipanti e anche degli
esclusi, sia per motivi di opportunità sia per esaurimento dei posti
e in alcuni casi verranno mantenuti anche gli elaborati dei
partecipanti. Nel 1955 verrà spedita una lettera ai vescovi italiani
che spiega la natura e gli scopi dei corsi; vale la pena riportarla
integralmente perché permette di comprendere il significato degli
stessi: "Eccellenza reverendissima, il Comitato Civico Nazionale
dall'anno 1951 ha organizzato l'Unione Nazionale Attivisti Civici
(UNAC) allo scopo di preparare giovani con particolari doti morali
ed intellettuali alla importante missione civica. I Corsi Nazionali
si svolgono al Getsemani di Casale Corte Cerro (Novara), ed a
tutt'oggi ne sono stati tenuti 16 della durata di circa 15 giorni
ciascuno, con la partecipazione di elementi segnalati da tutte le
Regioni d'Italia, ed accuratamente selezionati in considerazione
della serietà impegnativa dei Corsi stessi, al termine dei quali si
procede ad una triplice classificazione: Attivisti idonei –
Attivisti a disposizione – Attivisti locali. Gli idonei passano alle
dirette dipendenze dell'U.N.A.C. che li impiega a disposizione degli
Ispettorati Regionali, o li destina a compiti speciali fuori
Regione. Di qui le preferenze per studenti universitari o
neolaureati, ai quali si offre la possibilità di rispondere a una
vocazione per l'attività civica, attraverso una indipendenza
economica che il Centro corrisponde loro, agevolandoli talvolta per
continuare gli studi, oltre a non farli gravare sul bilancio
famigliare. I nostri Attivisti per lo spirito di sacrificio e la
generosa dedizione hanno raccolto unanimi consensi nei molteplici
impegni finora assolti a servizio delle organizzazioni Cattoliche,
specialmente nelle campagne elettorali amministrative e politiche,
nelle azioni di emergenza dall'alluvione del Polesine — che fu il
loro battesimo – sino all'ultima alluvione del Salernitano, oltreché
nei servizi specifici della organizzazione e nel compito precipuo
della propaganda capillare