mercoledì 6 maggio 2009

Il Vaticano accusa l'Italia: persecuzione contro i cristiani Segnala

Città del Vaticano - Probabilmente sarà anche a causa delle dichiarazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, ma il Vaticano non lo manda certo a dire e parla di persecuzione senza mezzi termini verso la Chiesa anche in Italia. "Anche in Italia esiste una persecuzione anti-cristiana", ha denunciato l'arcivescovo Angelo Amato, uomo vicino a Benedetto XVI e al presidente della Cei card. Bagnasco. "Accade, attraverso norme di legge, sentenze della magistratura, comportamenti irridenti il Vangelo, il Santo Padre, la Chiesa, la dottrina cattolica", ha aggiunto il prelato. Poi un affondo alla Spagna dove "regna la statolatria".

L'attuale prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e amico personale di Papa Ratzinger ha parole pesanti anche per la Spagna, dove starebbe avanzando, secondo il suo parere, l'indottrinamento laico, la "statolatria", ovvero l'ingerenza dello Stato nella vita personale di ognuno. "Ovviamente qui a Roma noi sappiamo bene di questo grave problema", ha osservato il presule, che quasi certamente diverrà cardinale nel prossimo concistoro. ''Fortunatamente - ha aggiunto - possiamo contare su una Chiesa spagnola che ha approfondito seriamente il problema e ha dato una risposta pubblica e chiara, in base al principio cattolico della difesa della libertà religiosa e dei principi della dignità della vita e di ogni persona".

"La questione - ha aggiunto Angelo Amato - è che in tutta Europa si sta introducendo la categoria della cosiddetta biopolitica. Lo Stato cioè entra sempre più nella vita personale di ognuno: obbliga le famiglie a scegliere determinate scuole con determinate materie, non d'istruzione ma d'indottrinamento". "Avanza la statolatria, che, apparentemente eliminata, rientra dalla finestra. Certo la Chiesa in Spagna è molto reattiva, sta reagendo molto bene con grande dignità e grande fermezza a un'intrusione statale assolutamente illegittima sul tema dell'educazione dei propri giovani". Sono considerazioni che monsignor Amato ha fatto, partendo dalle cosiddette leggi etiche del governo Zapatero, tra cui l'introduzione nelle scuole dell'educazione alla cittadinanza.